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Quando nel 2005 l'allora presidente degli Stati Uniti George W. Bush incontrò Vladimir Putin, gli chiese perché avesse definito il crollo dell'Unione Sovietica «la più grande catastrofe del ventesimo secolo». La morte di oltre 20 milioni di cittadini sovietici non era forse stato un evento ben peggiore? No, rispose il presidente russo, perché la dissoluzione dell'Urss aveva lasciato 25 milioni di russi «al di fuori dei confini della Federazione».
Ridefinire le sfere d'influenza globali
Alla luce dell'invasione militare dell'Ucraina, iniziata il 24 febbraio, queste parole di Putin di oltre 15 anni fa assumono un significato diverso. Il colloquio, riferito dall'allora segretario di Stato Usa Condoleezza Rice, è solo uno dei tanti tasselli del puzzle che hanno portato al primo conflitto convenzionale in Europa dalla fine della seconda guerra mondiale e che il Wall Street Journal ha messo insieme in una lunga analisi parlando con oltre 30 importanti diplomatici occidentali che hanno prest...
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