
GUARDIA ALTA
Ho letto un poeta e un narratore. Sono Daniele Mencarelli, il poeta, e Luca Doninelli, che da narratore e attraversatore ha scritto un libro dentro Milano, quella di oggi. Da due mondi opposti hanno avvertito qualcosa di simile che riguarda il futuro. Mencarelli ha 31 anni, vive tra Roma e le sue colline, ad Ariccia. è uno dei nuovi poeti migliori d’Italia. Ne sono stato convinto fin da quando mi mandò le prime poesie. All’ospedale del Bambin Gesù di Roma, dove lavorava come addetto alle pulizie, ha dedicato un libro struggente e duro. Ora ha pubblicato, in una collana de “La vita felice”, Guardia alta. Dice: «Ma il peso di questa guardia/ che tengo alta dalla nascita,/ di questo posto di vedetta/ da dove osservo e vigilo,/ mi pesa come un mondo sulla schiena». Doninelli, in un libro di Garzanti, Il crollo delle aspettative. Scritti insurrezionali su Milano, vede di ragazzi alla Bovisa: «E quel gruppo di ragazzetti che cammina furiosamente (.) e hanno il volto scuro come se per loro tutta la vita fosse un’incessante vendetta».
Sulla carne e strade consuete, il futuro sembra disegnarsi come guerra. Come sordo gesto di lotta preparata, presentito. Eppure è un peso tenere «la guardia alta».
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