Guai sempre più grossi per Hollande: l’alleato comunista boccia i tagli e vota contro il governo

Di Leone Grotti
02 Novembre 2012
Il 7 novembre arriva al Senato la discussione per votare la Finanziaria da 30 miliardi. Il Partito comunista francese, alleato di Hollande, fa capire in anticipo cosa pensa e boccia un provvedimento fiscale.

La Commissione finanza del Senato francese ha respinto la legge proposta dal governo del socialista Francois Hollande che prevede un taglio del budget a partire dal 2017. Può succedere, a nessuno piacciono i tagli, ma la nota dolente per il presidente francese è che l’iniziativa è fallita per colpa dei suoi alleati comunisti. Anche se la legge fosse bocciata dall’intero Senato, in Francia basta il voto della Camera per approvare un provvedimento e quindi Hollande non ha da temere che le sue misure non vengano approvate. Ma in vista dell’arrivo al Senato della Finanziaria, l’avvertimento comunista non può che preoccupare il “presidente normale”.

COMUNISTI CONTRO IL RIGORE. Il messaggio è chiaro: all’estrema sinistra il rigore non piace, i comunisti non vogliono i tagli. «Abbiamo votato in modo coerente con la nostra politica che si oppone all’austerità» ha dichiarato Olivier Dartignolles, portavoce del Partito comunista francese (Pcf), spiegando le ragioni della bocciatura. «Siamo molto preoccupati per come si stanno mettendo le cose. La direzione che anche la Francia ha preso sta fallendo in tutta Europa, stiamo per entrare nell’occhio del ciclone».

TRA POCHI GIORNI ARRIVA LA FINANZIARIA. Parole forti, che preoccupano Hollande non tanto per la votazione in sé, su un tema minore, ma perché il prossimo 7 novembre il Senato francese comincerà a discutere la finanziaria che prevede 30 miliardi tra tagli e aumenti delle tasse. Hollande si è prefissato l’obiettivo, in accordo con le richieste europee, di abbassare il deficit dall’attuale 4,5% al 3% nel 2013 fino allo 0,3% per la fine del 2017, quando scadrà il suo mandato. Misure durissime per la Francia, dunque, che l’alleato comunista ha fatto intendere di non apprezzare. Un ammutinamento a pochi mesi dall’elezione di Hollande sarebbe una pessima notizia per il presidente.

L’ENNESIMO GUAIO. Non ci voleva proprio anche questa. Dopo avere fatto infuriare i ricchissimi imprenditori di Francia, che l’hanno votato, i medi e piccoli imprenditori, che l’hanno preferito al vecchio Sarkozy, e perfino il quotidiano Le Monde a riguardo del trattamento riservato ai rom, il suo apprezzamento tra i francesi è crollato a un misero 36% in cinque mesi. Non solo, le sue misure a favore delle stanze del buco, del matrimonio omosessuale e della morale laica hanno reso ancora più agguerriti i suoi oppositori. La recente tassazione di birra e bevande energetiche per finanziare aborto e anticoncezionali per le minorenni, infine, non l’ha certo aiutato.

@LeoneGrotti

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