Grillo: «Berlusconi e Renzi come padre e figlio vogliono le elezioni. Andiamoci con il “porcellum” corretto»

Di Chiara Rizzo
16 Gennaio 2014
L'intervento del leader sul blog del movimento cinque stelle: «Parlano di legge elettorale per non fare nulla invece si può usare il Porcellum emendato dalla Consulta»

«La coppia Berlusconi&Renzie, che sembrano sempre di più padre e figlio, vuole, a parole, fortissimamente vuole le elezioni. Ora si può! Vanno accontentati. Infatti anche il M5S vuole le elezioni al più presto»: con queste parole pubblicate sul suo blog sembrerebbe che anche Beppe Grillo apra ad un accordo sulla legge elettorale: niente di più sbagliato. Perché, secondo Grillo, «Elezioni! Elezioni! Non si parla d’altro, come sempre per non parlar di nulla».

«ALLE ELEZIONI CON QUESTA LEGGE». Nemmeno la recente sentenza della Corte costituzionale basta secondo il leader dei Cinque stelle a ragionare su una nuova riforma elettorale: «Prima delle motivazioni della Consulta – sostiene Grillo – c’era, come unica opzione, il ritorno immediato al Mattarellum, la legge elettorale precedente. Ora, la Corte Costituzionale, con i suoi emendamenti al Porcellum, ha confezionato una legge elettorale proporzionale pronta all’uso che può essere applicata con decorrenza immediata. Alle elezioni quindi, con questa legge, per dare una rappresentanza parlamentare costituzionale al Paese». Intanto però gli iscritti al movimento sono chiamati a partecipare in questi giorni al referendum online sulla legge elettorale che il M5S proporrà: ed è tutto da vedere il fatto che i grillini siano poi d’accordo con quest’idea di Grillo. Com’è accaduto con il reato di immigrazione clandestina, ad esempio: la base ha chiesto e ottenuto che i parlamentari lottasero per la cancellazione, mentre Grillo e Casaleggio si erano sempre detti contrari.

«LE EMERGENZE SONO ALTRE». Grillo ha proseguito: «Ogni discussione sulle emergenze del Paese, ormai travolto dal debito pubblico e dalla disoccupazione, è passata in cavalleria. Tagli alla spesa non si vedono all’orizzonte, dal finanziamento ai partiti, a quello dei giornali, all’eliminazione delle Province, tutte spese di cui il M5S ha chiesto l’abolizione in Parlamento senza alcuna risposta. Interventi a favore della piccola e media impresa, come l’eliminazione dell’Irap e la defiscalizzazione degli investimenti, sono assenti dalla discussione politica».

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