Grecia, la cura non funziona. «Così non si vive»

Di Redazione
20 Luglio 2018
Manca il lavoro, la gente non sa come pagare le bollette, le tasse sono oltre il 60 per cento, le pensioni decurtate, i giovani guadagnano 400 euro. E ci sono 13 mila migranti bloccati sulle isole



tratto dall’Osservatore Romano – «La situazione resta difficile. Non riusciamo a camminare da soli. I numeri indicano un’uscita dalla crisi, ma la qualità della vita dei greci è peggiorata. Abbiamo fatto e continuiamo a fare tanti sacrifici, ma non vediamo luce in fondo al tunnel»: è quanto afferma Maria Alverti, direttrice generale di Caritas Grecia, a poco più di un mese (20 agosto) dalla prossima uscita del paese dal programma di aiuti della cosiddetta troika (Unione europea, Fondo monetario internazionale e Banca centrale europea) avviato a maggio del 2010 per evitare la bancarotta.
Ue, Fmi e Bce hanno erogato alla Grecia, in otto anni, 288,7 miliardi di euro, prestiti che il paese è chiamato a ripagare mettendo in campo una serie di dure riforme e tagli alla spesa pubblica. Ma dopo otto anni di cure drastiche, la Grecia non è guarita dalla sua crisi.
«TRADITI DALL’UE». «Non è una questione di cibo che manca. La gente — spiega al Sir la direttrice generale della Caritas — è stressata e angosciata perché non sa come pagare le bollette. La vita di tutti i giorni presenta ostacoli enormi per la mancanza di lavoro, per un sistema sanitario che non offre più cure adeguate se non a pagamento; gli stipendi sono stati decurtati, le tasse sono oltre il 60 per cento, abbiamo subito tagli alle pensioni e allo stato sociale».
Un programma di austerity che ha allontanato le persone dalla politica: «I greci — sottolinea Maria Alverti — hanno perso fiducia nei loro governanti e soprattutto nell’Unione europea». Nelle pieghe della crisi economica greca se ne legge un’altra: «I greci si sentono traditi dall’Ue non solo per la politiche di austerity imposte al paese ma anche perché ritengono di essere stati abbandonati a se stessi davanti alle ondate migratorie».
L’ONDATA MIGRATORIA. Secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, 13.000 dei circa 50.000 migranti e richiedenti asilo sono bloccati nelle isole greche. «La società è inerte e pare non reagire. La crescita dell’estrema destra nasce proprio da questo sentimento. Le misure della troika dovevano essere condivise e non solo imposte. Tra i più vulnerabili ci sono i giovani. Chi è rimasto e ha trovato un lavoro guadagna 400 euro al mese, spesso in nero. Così non si vive», conclude la direttrice della Caritas.
Foto Ansa

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