Grazie a Bernardini, Farina e Tempi per essersi interessati ai detenuti del carcere di Vicenza

Di Claudio Bottan
30 Novembre 2012
Lettera di un detenuto del penitenziario veneto che, tramite il nostro giornale, ha potuto raccontare la situazione del penitenziario. Una storia di cui si sono occupati anche i Radicali e il deputato Pdl

Caro direttore,

La rivista è puntualmente arrivata, te ne sono grato. E oggi ho un altro buon motivo per esprimerti gratitudine: domenica 18 novembre Rita Bernardini ha visitato il carcere di Vicenza e ha potuto raccogliere denunce circostanziate dai detenuti della terza sezione, tanto da farle dichiarare «non ho mai visto un simile orrore».

Evidentemente i fatti di cui ti avevo scritto un paio di mesi fa– a cui poi era seguita la pronta visita di Renato Farina – erano veri, fondati. Anzi, sottostimati. Sono state descritte puntualmente le percosse (il detenuto è ancora in coma), le vessazioni, i soprusi, le violazioni e i colpevoli silenzi che hanno contribuito a erigere un muro di omertà intorno alla struttura di Vicenza. Rita Bernardini ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica e interrogazione parlamentare che potete leggere sul sito del Partito Radicale.

Quando, in una lettera al Giornale di Vicenza, ho denunciato l’illegalità di quell’istituto ho ricevuto una denuncia per diffamazione per aver leso «l’immagine e la reputazione dell’amministrazione penitenziaria». La stessa che ha consentito che le persone venissero trattate da animali.

E allora grazie per avermi ascoltato, grazie a Renato Farina per essersi precipitato a verificare e grazie a te per esserti fidato delle mie parole. Avete dato un senso a tanti mesi durante i quali ho temuto di impazzire perché continuavo a scontrarmi contro il muro di gomma.

Un abbraccio
Claudio Bottan

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