Il governo abbasserà le tasse o no? Dall’Imu all’Iva fino a Equitalia, ecco di cosa discutono i ministri

Di Redazione
03 Giugno 2013
Letta ha promesso una «riduzione fiscale». E dopo la proroga dell'ecobonus Casero e Alfano ribadiscono: via l'imposta sulla prima casa e altre misure "choc" per la crescita

Il presidente del Consiglio Enrico Letta lo ha promesso un mese fa nel suo discorso di insediamento: «La riduzione fiscale senza indebitamento sarà un obiettivo continuo e a tutto campo». E dopo che il Consiglio dei ministri di venerdì scorso ha prorogato l’ecobonus per le ristrutturazioni a tutto il 2014 e introdotto sconti anche per il mobilio “fisso”, prevedendo per bocca del ministro Maurizio Lupi un impatto sull’economia di 2 miliardi di euro (che secondo le valutazioni dei tecnici dei ministeri potrebbero salire a 7), i segnali in questo senso si moltiplicano, per lo meno da parte di uno dei tre pilastri che attualmente reggono Palazzo Chigi, il Pdl.

EQUITALIA MENO AGGRESSIVA. Il viceministro pidiellino dell’Economia Luigi Casero, delega alle Finanze, in un’intervista al Corriere della Sera annuncia oggi un ammorbidimento dei metodi di Equitalia. «Non faremo nulla che non ci abbia chiesto di fare il Parlamento», spiega Casero. «C’è stata una risoluzione approvata all’unanimità in commissione Finanze alla Camera: la vogliamo attuare». L’obiettivo è «limare tassi d’interesse e abbassare gli aggi», oltre che impedire l’espropriazione delle prime case. Il viceministro si sbilancia anche sull’aumento dell’Iva che, salvo interventi dell’esecutivo appunto, il 1° luglio aumenterà automaticamente dal 21 al 22 per cento: «Penso che bisognerà evitarne l’aumento almeno per i prossimi sei mesi in un momento di recessione come questo. Ma stiamo cercando di verificare le voci di spesa e di entrata. Decideremo entro metà giugno».

DISMISSIONI ALLO STUDIO. È chiaro che per impedire lo scatto dell’Iva serviranno risorse. E secondo Casero queste potrebbero arrivare da «un piano vero di dismissioni di patrimonio pubblico. Parlo di immobili, di interventi sulle concessioni e poi valuteremo cosa fare sulle aziende pubbliche». In ogni caso, promette il viceministro, il governo non intende aumentare nessuna imposta né per congelare l’Iva né per garantire la copertura delle prossime misure che saranno introdotte. «Lo escludo: non intendiamo aumentare le tasse», promette Casero. Ma allora l’innalzamento dell’Iva sui gadget allegati ai giornali e sugli alimenti dei distributori automatici destinato a pagare l’ecobonus? «Non parlerei di un aumento ma di perequazione», risponde il viceministro al Corriere. «Perché il gadget di un giornale dovrebbe avere un’aliquota Iva agevolata?».

ALFANO OTTIMISTA. Anche Angelino Alfano, vicepremier e ministro dell’Interno, è ottimista sulla questione tasse e ripresa. In un’intervista concessa al Giornale annuncia che «due degli otto punti che Berlusconi si era dato sono già stati realizzati». Innanzitutto «la rata di giugno dell’Imu è stata bloccata». Poi, secondo punto, «abbiamo abbassato gli stipendi ai ministri e presentato un disegno di legge che supera il finanziamento ai partiti a venti anni dal referendum». In merito alle sovvenzioni destinate alla politica, Alfano apprezza il fatto che «mentre si elimina il finanziamento pubblico i partiti possano spostarsi sui contributi privati e sul 2 per mille. Finalmente si arriva al finanziamento privato lecito e si supera il finanziamento illecito e l’abuso dei rimborsi che avevano caratterizzato la Prima e la Seconda Repubblica». Ma è giustamente sulle tasse che si concentra l’intervista.

PRIMA CASA PUNTO FISSO. Sulla cancellazione dell’Imu entro il 30 agosto, misura annunciata ma ancora tutta da definire da parte del governo, il vicepremier esclude che ci saranno ripensamenti: «L’impegno del governo è consolidato in un decreto e la data del 30 agosto è cristallizzata nella Gazzetta Ufficiale. Non si torna indietro. È un’ipotesi che non prendo neanche in considerazione». Ma Alfano al Giornale ribadisce anche altri punti del famoso “choc” all’economia promesso da Berlusconi entro l’estate: «Intanto serve arrivare a zero tasse per chi assume giovani disoccupati, visto che la tassazione si mangia la metà di quanto un imprenditore si toglie di tasca. Poi bisogna liberare l’impresa dalla camicia di forza della burocrazia: serve un piano strong, molto duro anche nel tempo, di semplificazioni che permettano a chi ha soldi di investire senza inciampare nei lacci e i lacciuoli della burocrazia». Quanto al fatidico aumento dell’Iva, «in questa strategia di ripresa sarebbe contraddittorio».

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