
Il mondo non morirà di caldo. Anche i catastrofisti correggono le previsioni sul riscaldamento globale
«L’annuncio che il mondo sta per morire di caldo è stato probabilmente esagerato», scrive oggi il Corriere della Sera. I fatti dicono che i ghiacci dell’Artico non stanno scomparendo e che «in questo secolo la temperatura media globale non è aumentata».
Gli allarmismi degli anni passati oggi vengono ridimensionati dagli stessi istituti che li hanno lanciati, prosegue il Corriere, e ciò «potrebbe portare a una revisione delle politiche globali sulle emissioni di gas a effetto serra».
CALCOLI RIDIMENSIONATI. A fine settembre sarà reso noto il report dell’Ipcc, la commissione incaricata dall’Onu di investigare sui cambiamenti climatici, spiega il Corriere. «Dalle indiscrezioni trapelate, l’allarme sollevato dal documento dell’Ipcc precedente verrà significativamente attenuato». Anche se lo studio del 2013, come quello di sei anni fa, continua a sostenere che l’azione dell’uomo stia riscaldando il pianeta (0,89 gradi centigradi, negli ultimi 50 anni) gli scienziati sono stati costretti a ridimensionarla, in modo «non enorme ma sufficiente a cambiare sostanzialmente le conseguenze a cui si arriva». Mentre infatti negli studi precedenti del 2007 si affermava con sicurezza che in 50 anni il mondo si sarebbe riscaldato di oltre 2 gradi, «la bozza del documento che si discuterà a Stoccolma sostiene invece che è “estremamente probabile” un aumento di oltre un grado» e meno probabile oltre i 2.
LA SOGLIA DI 2 GRADI. «Il ridimensionamento dell’aumento atteso è evidente e solo apparentemente non enorme», spiega il Corriere. «Stando alla media delle aspettative attuali, la temperatura globale dovrebbe aumentare meno di due gradi entro i prossimi anni Ottanta: ma i due gradi sono proprio la soglia limite, stabilita dall’Onu, oltre la quale si è finora sostenuto che il mondo non deve andare per evitare catastrofi». Un aumento che non superasse la soglia dei 2 gradi, afferma il Corriere, non sarebbe per forza negativo, «nel senso che nel complesso i vantaggi in alcune aree» del mondo, «per esempio in termini di maggiori rese agricole e maggiore forestazione», «sarebbero maggiori degli svantaggi in altre».
DA 17 ANNI NESSUN RISCALDAMENTO. Non c’è solo il ridimensionamento delle previsioni sul futuro, ma anche una correzione sui dati del passato, spiega il Corriere: «il Met Office britannico ha sottolineato che la temperatura media globale del pianeta non aumenta dal 1997». «Lo stesso Rajendra Pachauri», presidente dell’Ipcc, «ha ammesso che sulla superficie della terra la temperatura media non cresce da 17 anni e probabilmente non crescerà per altri quattro, anche se ha aggiunto che per dichiarare che si tratta di una svolta occorrono 30 o 40 anni di non aumento»
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