
Gliela diamo una chance a Parisi?

“Le accendiamo?” è il titolo del settimanale Tempi in edicola da oggi e il riferimento è alle “idee lampadine” presentate da Stefano Parisi alla sua convention al Megawatt di Milano. Un incontro dove si è parlato molto di federalismo, libertà, sussidiarietà e “comunità”. Ora occorre dare sostanza popolare a un’ottima piattaforma liberale.
RICUCIRE LA VITA. Sono oltre duemila le ragazze ridotte a lordura dalla sanguinaria milizia del Lord’s Resistence Army e salvate da suor Rosemary Nyirumbe. La donna (“eroe dell’anno” per la Cnn e tra le 100 persone più influenti del mondo per il Time) che ha sconfitto i signori della guerra. Con ago e filo. Intervista.
PIU’ SCUOLE MENO STATO. Dal pensatoio più anti-centralista d’Italia una lezione di buon senso per liberare l’educazione (e i nostri figli) dalle direttive del ministero. Intervista a Serena Sileoni, vicedirettore dell’Istituto Bruno Leoni.
GIOIELLI IN VENDITA. Il made in Italy piace e in tempo di crisi si porta a casa a buon mercato. Vendere è un bene se permette una continuità aziendale e lavorativa. «Ma lo Stato dovrebbe bloccare questa emorragia culturale mettendo le imprese nelle condizioni di essere competitive». Parlano Luigino Bruni e Nicola Porro.
SENZA ESCLUSIONE DI POZZI. Fra tutti i conflitti che devastano il mondo ce n’è uno che non produce montagne di morti ma sta facendo a pezzi interi paesi. È la guerra del petrolio, e non ci sono tregue in vista. Perché riguarda anche il controllo dell’islam.
E come sempre, le rubriche dei nostri Amicone, Farina, Corigliano, Fred Perri, padre Aldo Trento, Mantovano, Clericetti, Tortorella, Fortunato… Gli abbonati possono leggere e scaricare la rivista all’indirizzo settimanale.tempi.it. Qui trovate l’elenco delle edicole in cui è acquistabile.
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8 commenti
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“Ora occorre dare sostanza popolare a un’ottima piattaforma liberale.”
Già, ma a novembre torna l’arzillo ottantenne e vediamo cosa succede…
scusate, aggiungo solo una cosa (non voglio disturbare) per quel che vale il mio modestissimo parere. a me Hollande sembra i vecchi travestimenti di Renato Zero. 🙂 Non so come dire, con tutto il rispetto, ma dà un’idea di politico di sinistra di una votla politicamnete e di avanguardismo nella vita privata. E’ molto rognato, sotto la sua presidenza ne capitano di tutte, ha quel tipo Manuel Valls che non fa esattamente sognare la gente di sinistra, insomma pourquoi Hollande? 🙂 solo per farti capire che non sono lo stereotipo della militonta di sinistra.
ok, siamo praticamente d’accordo, anche se io sono stata per vent’anni di centrosinistra e su certe cose lo sono ancora. Alle amministrative ho votato Parisi per il motivo della moschea essenzialmente. (veramente.. detesto la violenza in tutte le sue forme e non mi sembrava quello il momento di costruire una moschea, quando certi dubbi erano tutt’altro che fugati). una volta sola quindi ho votato a destra (due se si considerasse “di destra” anche Di Pietro. che comunque ormai è tramontato anche per colpa sua). Quindi che si fa? Io la Merkel ok non la condivido per la politica economica verso i greci, ma guarda che è tutt’altro che stupida. Sarkozy purtroppo adesso vuole la “legislazione cautelare” sul terrorismo, in pratica Guantanamo, quindi non mi piace neanche lui. Però Hollande.. te lo dice una di sinistra, pourquoi Hollande? Sarko aveva detto quella cosa orribile sui musulmani, “feccia”, però non si può liquidare ideologicamente. se fosse un personaggio di secoli fa si potrebbe dire freddamente che prima il problema delle banlieu probabilmente l’ha causato lui, poi li ha spianati, poi ha investito 40 milioni di euro per rifare un po’ meglio i loro quartieri. ora sbaglia, ma come politico non è né migliore né peggiore degli altri, diciamo che anche lui ha seguito una parabola e al momento è discendente, ma non è tutto da buttare via. (secondo me. che non posso sopportare casi come quello del giovane ebreo che era stato rapito, torturato e ucciso da alcuni arabi a Parigi perché ritenuto “ricco” solo in quanto ebreo e quindi potenziale latore di un buon riscatto. Una cosa assolutamente abominevole). detto questo, i diritti umani uber alles, e Sarko al momento è da scartare perché non è proprio per i diritti umani.
No, il problema è che non ha detto che fare certe battute sui vari popoli o “razze” o usare Milano per manifestazioni che hanno più a che fare con la beceraggine che con la cultura o pensare di risolvere le questioni in modo muscolare sono cose ormai condannate (si spera) al cassonetto della storia (con alcune altre cose che pertengono al comunismo, come la fissa di conquistare i ministeri chiave o gli editti più o meno bulgari). Poi Parisi per me potrebbe anche avere militato dalla nascita in Forza Italia, non sarebbe un problema, però oggigiorno mi sarei aspettata che se ne staccasse. Carolina, un po’ delusa dalla sinistra che fa finta che i problemi non ci siano, ma non pronta a passare con una riedizione di SB con il corredo dei La Russa, Calderoli e Meloni.
Gentile Carolina,e chi parla di risolvere le questioni “in modo muscolare “, di fare battute su popoli e razze o di fare manifestazioni “becere” ?Io volevo semplicemente dire che tanti Italiani di Destra ,come il sottoscritto,non condividono il programma di Parisi e di Forza Italia.Io non condivido la dottrina liberal-liberista,tutto qui.Se per centrodestra Europeo intendi quello di sarkozy, merkel, may,ecc non mi interessa. .Fuori luogo tirare in ballo il razzismo,la xenofobia ,la violenza,ecc,che non ci riguardano .La riedizione di SB con La Russa , Calderoli,Meloni non mi appartiene comunque.Ciao e buona giornata !
sì, che poi è una “rivoluzione liberale” con alcuni che vengono aiutati dallo Stato. Peccato Un’altra occasione persa. Quando diceva che voleva fare un centrodestra europeo senza fascisti era mitico!
Occasione persa per chi ?Centrodestra europeo coi “fascisti” , …il problema di Parisi è che non ha fatto la Resistenza e non è un’ “antifascista militante ” ,vero ?
Massima stima per Stefano Parisi,ma è il suo programma basato ancora sulla “rivoluzione liberale ” che io personalmente non condivido affatto.