Gli Usa assetati di petrolio? non più degli europei

Di Rodolfo Casadei
06 Marzo 2003
Uno di quelli che credono che il probabile intervento militare Usa in Irak sia motivato dalla necessità di approvvigionarsi di petrolio è Giorgio Bocca

Uno di quelli che credono che il probabile intervento militare Usa in Irak sia motivato dalla necessità di approvvigionarsi di petrolio è Giorgio Bocca. Sull’ultimo Espresso inciampa anche lui nell’insostenibile luogo comune e scrive: «Non è ragionevole che un paese, gli Stati Uniti, consumi da solo più di un quarto del petrolio estratto nel mondo e voglia assicurarsi che il privilegio continui nei prossimi cinquant’anni…». La leggenda degli Usa assetati di petrolio ha un limite insormontabile nei numeri: è vero che consumano pù idrocarburi di tutti gli altri paesi, ma una grande quantità di essi è di produzione locale, essendo Texas e Alaska ricchissimi di oro nero. Quando andiamo a verificare quale sia la quota americana sul totale dell’import mondiale di petrolio, scopriamo che essa è identica a quella dell’Europa: 27 e 27,6 per cento rispettivamente. La dipendenza dalle forniture estere, dunque, è la stessa per America ed Europa. E gli americani, in realtà, hanno più alternative degli europei.

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