Gli universitari per le Tende Avsi. «E noi cosa possiamo fare?»

Di Giuseppe Beltrame
24 Dicembre 2024
Pulled pork, canti alpini, voci dall’Africa. I mille modi con cui gli studenti dicono il loro “sì” all’impegno per le iniziative natalizie dell’Ong italiana
Studentessa di una delle sei scuole sostenute da Avsi in Cisgiordania, affiliate alla Custodia di Terra Santa a Gerusalemme Est, Betlemme e Gerico (foto Avsi)
Studentessa di una delle sei scuole sostenute da Avsi in Cisgiordania, affiliate alla Custodia di Terra Santa a Gerusalemme Est, Betlemme e Gerico (foto Avsi)

Alle sei di sera la stazione milanese di Cadorna pullula di gente affaccendata che ha fretta di tornare a casa. Chi si ferma è perduto, ancor di più nel frenetico periodo afferra-regali. Non a caso alcuni studenti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, ormai per tradizione, scelgono proprio questo spazio trafficato per intonare canti di Natale e della tradizione popolare per la Campagna Tende, una serie di iniziative di sensibilizzazione promosse in tutto il mondo per sostenere i progetti di Avsi. La fondazione, nata a Cesena nel 1972 per fornire aiuti umanitari a sostegno di realtà emergenziali, oggi opera in 42 paesi diversi.

«La domanda da cui partiamo è: cosa possiamo fare noi studenti? – ci spiega Luca Fabbro, studente di Ingegneria gestionale del Politecnico di Milano, sede Bovisa -. Quest’anno siamo provocati ancor più dal titolo della campagna “Educare è speranza”, che ci coinvolge in prima persona. Per questo, oltre ad aver allestito il 5 dicembre un mercatino negli spazi accademici con piatti caldi e bevande, abbiamo anche cercato di sensibilizzare i professori nei giorni che ci separavano dalle festività, chiedendo loro una quota in cambio di qualche fetta di torta casalinga».

Il concerto itinerante

Nel periodo pre-natalizio centinaia di giovani universitari organizzano eventi, banchetti, spettacoli, dando spazio alla fantasia e alla libera iniziativa, per sostenere la realtà assistenziale e permettere di conoscere meglio la situazione degli stati in cui agisce. A Padova, da anni, la raccolta fondi è a tema musicale. Il coro alpino universitario “Cime del Santo” sabato 14 dicembre ha intonato un concerto itinerante per le vie della città, tra Piazza del Santo, via Roma e Piazza Eremitani.

«Le persone si avvicinavano, alcune si fermavano e volevano saperne di più, ma in primo luogo è stata un’occasione per prenderci sul serio tra di noi amici – racconta a Tempi il direttore Lorenzo Berlese, fresco di laurea in Ingegneria informatica-. Come se in quel momento prendessimo coscienza di essere uniti, in una tensione data dalla possibilità di cantare in pubblico e farlo per una causa tanto utile. Sono stati piccoli gesti a colpirmi, da chi si è reso disponibile all’ultimo rinunciando a qualche ora di studio a chi ci ha offerto il vin brulè».

Cucina e presepe vivente

È stato invece il profumo del pulled pork, cucinato di notte nei forni di alcuni appartamenti da volenterosi studenti, a richiamare l’attenzione dei giovani della sede centrale del Politecnico di Milano lunedì 16 dicembre. Il “menù della donazione” era affiancato anche da una pesca a premi – con punta di diamante niente di meno che la maglietta del Milan autografata da Alessandro Florenzi – e dai dolci casalinghi disponibili per tutto il pomeriggio. «Ognuno si è messo a disposizione con semplicità, da chi non si era mai coinvolto a chi svolgeva questa attività da anni», sottolinea Andrea Salvatore, studente di Ingegneria matematica.

Alcune studentesse volontarie della sede Bovisa del Politecnico di Milano impegnate nei banchetti Avsi allestiti al di fuori dell'università, 14 dicembre 2024
Alcune studentesse volontarie della sede Bovisa del Politecnico di Milano impegnate nell’allestimento dei banchetti per Avsi, 5 dicembre 2024

A Udine invece i giovani universitari hanno partecipato all’organizzazione del presepe vivente nella centralissima Piazza San Giacomo il 21 dicembre. «Ci siamo distribuiti mettendoci al servizio dove occorreva, alcuni tra i pastori e i figuranti, altri nel coordinamento tecnico o nei banchetti informativi di Avsi – ci spiega Simone Costantini, studente di Economia -. Ogni anno è un’occasione per dare un piccolo contributo e per annunciare pubblicamente la possibilità di aiutare anche ai nostri concittadini».

I progetti di Avsi

I numeri di Avsi testimoniano le attività di una realtà che si è spesa enormemente per la “promozione della dignità della persona attraverso iniziative di cooperazione allo sviluppo sostenibile”, come da primo obiettivo riportato nello statuto della fondazione. Ad oggi sono attivi 355 progetti, per lo più in paesi che versano in stato di estrema povertà o emergenza. Da sempre Avsi mette al centro l’educazione, considerato strumento indispensabile per l’accompagnamento alla scoperta di sé e dell’altro come di un bene. Il tentativo è riuscire a fare questo promuovendo la continua collaborazione con realtà già attive sul territorio, così da costituire una rete di sostegno per i più bisognosi.

Una finestra sul mondo

I racconti dei giovani impegnati in giro per l’Italia sono accomunati dalla gratuità con cui, anche solo per qualche ora, si mettono a disposizione. In molti nasce il desiderio di organizzare incontri durante l’anno che coinvolgano responsabili Avsi ed esperti in materia per condividere e saperne di più sul loro operato.

Una delle realtà più impegnate sul tema è attiva a Bologna. Nel capoluogo emiliano ogni anno, a maggio, gli studenti dell’associazione Student Office organizzano il Campus by night, iniziativa che prevede mostre ed eventi per le strade della città. Nell’edizione 2024 i giovani hanno organizzato il confronto testimonianza “In che cosa posso sperare”, a cui hanno preso parte Alessandro Masuri, referente per Avsi del progetto Dante a Kibera, slum di Nairobi, e Cecilia Del Vecchio, specializzanda in neuropsichiatria infantile a Padova e reduce da alcuni mesi di volontariato in Uganda per la fondazione. «Oltre all’incontro, è nata l’idea del “caffè per Avsi”, con un euro era possibile fare una piccola donazione – ci racconta Elena Buda, studentessa di Scienze della Formazione Primaria di Unibo -. Per tutti i giorni dell’evento poi è stato allestito un banchetto informativo in cui venivano spiegate le attività di Avsi».

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Lo stesso impeto ha animato gli studenti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, come confermano le parole di Salvatore Azzia, studente di Giurisprudenza. «La Campagna Tende riaccende innanzitutto in noi la curiosità su quello che accade nel mondo. Per questo, ogni anno, prima di dar vita a gesti concreti, organizziamo un incontro sulla situazione geopolitica del paese a cui sarà destinata la quota raccolta, per questa edizione nel nostro caso Avsi Libano», ci racconta il giovane. In Cattolica la Campagna Tende quest’anno ha coinvolto 250 ragazzi, che dal 9 al 13 dicembre si sono alternati nei banchetti informativi fuori dall’entrata principale dell’ateneo, oltre ai quaranta coraggiosi cantori già citati della stazione di Cadorna.

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