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Gli oggetti di recupero di Shihique Smith
Il nome ancora non ci dice nulla, ma Shinique Smith, artista americana di Baltimora classe 1971, di retrospettive ne ha già accumulate abbastanza. Dopo essere stata ospitata in alcuni dei più importanti musei internazionali, come New Museum e il PS1/MOMA di New York, il Denver Art Museum e la National Portrait Gallery di Washington, approda alla Brand New Gallery di Milano che le dedica, dal 10 novembre al 22 dicembre 2011, la prima personale italiana intitolata To the Ocean of Everyone Else.
Osservando le opere della Smith sembra di attraversare un universo urbano estremamente riflessivo, fatto di graffiti, calligrafie giapponesi, oggetti legati da corde, collage tridimensionali di abiti. Ogni oggetto, rinato grazie al riuso e al riciclo, è intriso della storia dell’individuo che lo ha posseduto, dei suoi miti e delle sue memorie personali. Attraverso il colore, le stoffe e il linguaggio articolato che definisce questo composizioni precostituite, l’artista ci spinge ad una riflessione sulla dipendenza dell’uomo moderno dai beni materiali e sugli svantaggi di una economia basata sul consumismo. Ma senza di questa, cosa ci rimarrebbe? Forse soltanto l’irraggiungibile possibilità dell’astrazione.
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