
Gli “Affari Riservati” del mostro?
Oggi, 6 giugno, forse si conosceranno i primi esiti delle analisi necroscopiche ordinate dalla Procura di Perugia sui resti di Francesco Narducci, il medico perugino trovato morto nel Lago Trasimeno nell’ottobre dell’85 e la cui scomparsa all’epoca venne archiviata (sembra troppo frettolosamente) come “suicidio”. La riesumazione è stata ordinata dagli inquirenti umbri, dopo la raccolta di diversi indizi e di testimonianze che avrebbero legittimato i dubbi sulla vera causa della morte e, pare, addirittura sull’identità della persona tumulata. E così una pista battuta da Tempi fin dal 1996 potrebbe trovare una sorprendente conferma giudiziaria. Di che si tratta? E quale rilevanza ha un’iniziativa che sembra legata alla cronaca nera locale? è quello che, tra l’altro, promettono di spiegare gli autori di “ Gli affari riservati del mostro di Firenze”, libro che verrà presentato lunedì 10 giugno (ore 12) presso il palazzo dei Congressi “Villa Vittoria” a Firenze. Un libro scritto a quattro mani. E che ancora una volta ha per oggetto la più sconcertante delle storie criminali del dopoguerra italiano, la storia dei delitti delle coppiette di Firenze. Autori del volume due giornalisti: Gabriella Pasquali Carlizzi, ritenuta dagli inquirenti fiorentini una testimone chiave negli sviluppi di un’inchiesta che sembra aver individuato ulteriori livelli di “compagni di merende”; e il collaboratore di tempi Pietro Licciardi, anch’egli recentemente iscritto nella lista dei testimoni dalla procura di Perugia per le sue indagini sul medico scomparso nel 1985. Il comunicato stampa fatto circolare per la presentazione del 10 giugno promette la rivelazione di «tutta la verità sugli omicidi che hanno insanguinato le campagne fiorentine dal 1974 al 1985». Verità inedite, secondo gli autori, che coinvolgerebbero «una complessa e ramificata organizzazione criminale, la “Rosa Rossa”, dedita alla magìa cui aderiscono personaggi “eccellenti”, protetti da coperture e i depistaggi messi in atto da soggetti deviati in apparati dello Stato». Insomma un volume esplosivo, se non altro perché gli autori dovranno rispondere in pubblico di accuse che rivelerebbero «il movente a sfondo esoterico degli omicidi, i complessi rituali, la struttura dell’organizzazione, i ruoli degli adepti e della manovalanza ma anche le inquietanti circostanze che hanno fatto sì che le indagini – peraltro tenacemente condotte in tutti questi anni – non riuscissero ad arrivare alla completa verità». Gli autori sono convinti di avere centrato il bersaglio grosso. In ogni caso, lunedì 10 giugno, al Palazzo dei Congressi di Firenze, ci sarà di che discutere.
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