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Ma quali «giovani perseguitati dalla destra», è giusto ripensare il bonus cultura

Di Piero Vietti
13 Dicembre 2022
Non basta dire che «funziona» (è un bonus, ci mancherebbe). Dare soldi statali a pioggia per comprare libri e andare ai concerti anche a chi è ricco e non ne ha bisogno è sbagliato
bonus cultura
Ragazzi tra gli stand di "Più libri più liberi", fiera della piccola e media editoria tenutasi a Roma nei giorni scorsi (foto Ansa)

Non c’è misura che questo governo annunci che non venga subito salutata con una selva di critiche. È il gioco delle parti, succede e succedeva con qualunque governo politico. Le reazioni, talvolta pavloviane, però, perdono spesso il senso della misura. È il caso del recente annuncio di modifica di 18App, il bonus di 500 euro per la cultura ai diciottenni, che in un primo momento sembrava dovesse essere abolito (il “risparmio” di 230 milioni nelle intenzioni iniziali dell’esecutivo doveva andare in alcuni fondi per aiutare il mondo della cultura e dello spettacolo), mentre sarà soltanto ripensato e ricalibrato, come detto dalla stessa Giorgia Meloni ieri.
Bonus cultura e critiche fuori misura
Il bonus fu introdotto nel 2016 dall’allora premier Matteo Renzi e consente a chiunque diventi maggiorenne di ottenere dallo Stato 500 euro da investire in prodotti culturali, soprattutto libri. Una misura costata un miliardo in sei anni e lodata come ovvio da librai ed editori, che infatti hanno ...

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