Giustizia, Ue: Italia record negativo nei processi civili

Di Chiara Rizzo
17 Marzo 2014
La Commissione Ue ha rilasciato la pagella dei sistemi giudiziari civili. Il Belpaese ha il numero più alto di controversie e la durata maggiore dei dibattimenti

Bruxelles e la Commissione europea bacchettano nuovamente la giustizia italiana. Questa volta il rimprovero non comporterà una nuova multa (come quella che l’Italia rischia se entro il 27 maggio non mette in regola il sistema delle proprie carceri, dopo la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo), ma sicuramente si tratta di un dato negativo quanto meno per le prospettive di sviluppo italiane. La Commissione oggi ha rilasciato lo “scoreboard”, una sorta di pagella, di tutti i sistemi di giustizia dell’Ue, da cui si evince che l’Italia vanta il record negativo per il sistema giudiziario civile.

RECORD IN NEGATIVO. Il primo record negativo è per il numero di litigi pendenti in campo civile e commerciale, nel 2012. Per il Belpaese le controversie sono 5,5 ogni 100 abitanti, mentre nel resto dell’Europa si parla di 3 casi ogni 100 abitanti. In Italia le cause inoltre durano più che negli altri paesi dell’Ue (a parte Malta, che ci batte), con 600 giorni di durata media di un processo da noi rispetto ai 400 giorni necessari negli altri paesi (a La Valletta servono 700 giorni per chiudere un processo). L’unica nota positiva sta alla voce “tasso di risoluzione delle controversie civili e commerciali in prima istanza”, che vede l’Italia tra i paesi migliori, con il 130 per cento dei casi risolti nel 2012 (l’Ue ha considerato come 100 per cento il numero dei nuovi casi all’anno). Il commissario alla Giustizia Viviane Rending ha spiegato: «Queste cifre sono direttamente collegate all’economia: se un investitore teme che in un paese, in caso di controversia commerciale, il loro caso non sarà risolto prima di dieci anni, potrebbero cambiare idea e non investire in quel paese. Ciò che conta non è quanto si spende per la giustizia ma quanto il sistema è efficiente, e quello che noi misuriamo è l’efficienza del sistema, la sua capacità di risolvere rapidamente le controversie; altrimenti c’è il rischio che gli investitori pensino che non avranno giustizia se le cose vanno male». Rending ha spiegato che la Commissione ha insistito per la risoluzione di questi aspetti negativi in alcuni paesi, attraverso l’invio di una serie di raccomandazioni specifiche. Ovviamente Roma è tra le dieci capitali Ue che hanno ricevuto le raccomandazioni.

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