
Giustizia belga: che razza di pulpito per le prediche
Impagabili belgi. Dieci anni fa si sono dati una legge che riconosce ai loro tribunali la “competenza universale” sui crimini di guerra commessi nel mondo, ed in base alla quale sono stati incriminati una trentina di capi di Stato (fra cui George Bush padre, Ariel Sharon, Arafat, Fidel Castro, ecc.); ma sono privi di legislazione per quel che riguarda la lotta al terrorismo. Lo sta dimostrando il processo contro presunti militanti di Al Qaeda iniziato il 28 aprile scorso a Bruxelles. L’imputato Nizar Trabelsi, accusato di preparare attentati in Belgio e in Francia, ha ammesso soltanto i primi, confidando in tal modo di sfuggire alla giustizia francese e di cavarsela con una pena non superiore ai 10 anni perché il Belgio, come scrive Le Monde, «non dispone di una legislazione antiterrorismo specifica per punire gli atti preparatori». Un altro imputato, Tarek Maaroufi, verrà processato per falso e «reclutamento per un esercito straniero». L’Italia ne aveva chiesto l’arresto per la preparazione di un attentato a Strasburgo.
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