Giuliano Ferrara: «Antonio Simone è un combattente»

Di Luigi Amicone
12 Luglio 2012
Lettera di Luigi Amicone al Foglio e risposta del direttore Ferrara: «Simone è un combattente, fa quel che pochi hanno fatto contro una logica aguzzina»

antonio simone tempiOggi sul Foglio è stata pubblicata una lettera di Luigi Amicone. La riproduciamo di seguito con la risposta del direttore del Foglio Giuliano Ferrara. La lettera ha dato anche il titolo alla rubrica: “L’indagato in carcere si fa sentire con dignità in un mondo di sordastri”

Al direttore – Antonio Simone è sottoposto da tre mesi a carcerazione preventiva (l’inchiesta è il caso Daccò-Maugeri) utilizzata nei suoi confronti – come lo è stata in passato e ancora oggi per moltissimi cittadini – come indebito e odioso strumento di indagine e pressione psicologica. Antonio Simone è un uomo coraggioso, e anziché tacere come spesso si fa in questi casi ha deciso di denunciare apertamente la situazione, sfidandone la logica. Ha scritto una lettera particolarmente drammatica agli amici di Tempi, pubblicata integralmente sul nostro sito. Gliene segnalo qualche stralcio, perché credo che la sua testimonianza lo meriti e meritino risposta le sue domande: “Sono in carcere da tre mesi perché per i pm non dico ‘tutto’, cioè non confermo le loro ipotesi accusatorie. Contro la legge, con un uso strumentale e folle di disposizioni reiterate solo grazie all’insipienza di un ceto politico e di un sistema giudiziario sempre in lotta col berlusconismo (che quindi tace), sono istigato continuamente a dire il falso (cioè che ho corrotto qualcuno) e istigato al tentato suicidio come unica possibilità di risposta al sequestro della mia persona. La mia vita resta l’ultima arma disponibile per denunciare i metodi staliniani di odio politico che i pm usano in questo caso. Io mi appello a quanti hanno ancora a cuore la libertà e il diritto come base della nostra società: politici, magistrati, istituzioni, società civile… Presto, utilizzando in maniera folle disposizioni giuridiche, chiederanno il processo immediato per raddoppiare i termini della custodia (condanna) preventiva (da 6 mesi a 12 mesi) per portarmi a processo in stato di detenzione, così rendendo più difficoltosa ogni mia possibilità di difesa: recuperare documenti, incaricare consulenti… Tutto questo perché non accuso Formigoni, né Lucchina e tantomeno altri funzionari della Sanità? Se lo facessi, avrei detto ‘tutto’ e potrei andare a casa? Ora chiedo solo che ciò che a me è successo possa interrogare la libertà di ciascuno”.
Luigi Amicone

Risposta di Giuliano Ferrara: Simone è un combattente, fa quel che pochi hanno fatto contro una logica aguzzina. Il processo ci sta, la carcerazione preventiva è un obbrobrio, il silenzio che la circonda raddoppia il sentore di truffa mediatica e giustizialista. 

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9 commenti

  1. danilo

    la dignità della persona e la libertà prima di tutto.
    non è una difesa di simone, ma è un attacco all’uso della carcerazione preventiva in chiave torturatoria, non è giusto ne per lui ne per nessuno.
    la libertà di un uoomo o di una donna non può essere sacrificata su nessun altare, sia esso giudiziario, polito, sociale o anche religioso.

    questo cerchiamo di insegnare ai nostri figli.ù

  2. miki

    La cosa pazzesca in questo paese è che se ammazzi un essere umano c’è caso che ti danno i domiciliari, ma se qualcuno va in piazza e denuncia un altro che “giuro, ho visto ha preso una mazzetta davanti ai miei occhi”, questo povero uomo si fa 3 mesi di preventiva….e magari non ci sono prove e torna casa! Questo paese è assurdo, voglio scappare in America…

  3. Massimo

    Quante parole di solidarietà…che bello…sono qu’ per la prima volta…adesso vado a cercare se trovo qualcosa sulle vostre battaglie garantiste…in merito alla vicenda Aldovrandi…per esempio…!

  4. gino

    scusate tutti cari tempi ma mi sembra che la carcerazione preventiva sia usata pure in vaticano (non mi sembra che il maggiordomo sia stato mai condannato da nessuno)… cosa dite a riguardo?
    che i preti-giudici sono infallibili e quindi possono permettersi quello che vogliono?

    1. Su Connottu

      Lasciando stare che i termini di custodia cautelare in Vaticano sono di 50 giorni contro un anno cui si arriva quasi automaticamente in Italia;
      lasciando stare che l’arresto di Paolo Gabriele è avvenuto in flagranza di reato, quello di Antonio Simone su de relato;
      lasciando stare che i procedimenti penali in Vaticano si concludono mediamente entro un anno;
      lasciando stare che le condizioni di detenzione cui è sottoposto Antonio Simone sarebbero già oggetto di mozione all’ONU se si trattasse di animali e non di esseri umani, mentre Paolo Gabriele ha a disposizione una cella dedicata di 16 mq;
      lasciando stare che l’uso della custodia cautelare, in Italia e presso alcune procure in particolare, è stato usato in modo sistematico non per evitare la fuga o la reiterazione del reato ma per estorcere confessioni utili al teorema accusatorio;
      ci potrebbe indicare dove è stato scritto che il sistema giudiziario del Vaticano è infallibile?

  5. F

    Voi non vi rendete conto che così facendo, screditando le istituzioni per un amico o per interessi politici, rovinate questo paese. Al di là della propria posizione politica. Oltre ogni divisione. Se avete dei figli pensate in che mondo vivranno dopo Berlusconi, dopo Ferrara, dopo il vomito continuo sulla magistratura. Non credo che non ve ne rendiate conto, ma i vostri interessi particolari sono più forti per voi. Stare vicini ad un amico in difficoltà è meritevole, altro è voler distruggere con intento politico la credibilità della magistratura. Ma fate finta di non capire… avete governato anni e anni portandoci sul baratro, perchè non ci lasciate stare adesso? O almeno non lasciate che con le macerie della giustizia e della scuola si possa ricostruire qualcosa in questo paese?

    1. Su Connottu

      F, se pensa di introdurre qualche elemento di maggiore intelligenza della realtà con questa vigliacchetta accusa contro una pluralità di cui evidentemente non conosce e non distingue quasi nulla, avrebbe maggiore fortuna rivolgendosi verso altre tribune, dove i suoi conati troverebbero solidale accoglienza.
      Io ho dei figli e la prima cosa che cerco di insegnare loro è a dire la verità, sempre. Per questo motivo sicuramente in questo caso sono dalla parte di Simone e non dalla sua.

    2. viccrep

      lei non vede oltre il suo naso. intanto per ben 27 volte berlusconi è stato assolto e noi lei compreso paghiamo quanto la magistratura ha speso per inventarli e farli, e mi sembra anche il rubi stia andando a catafascio. quindi chi ha attaccato impropriamente le istituzioni sono proprio alcuni magistrati affiancati da giornali che generano menzogne.
      Meno male che simone ha sbandierato la verità sul ricatto che sta subendo attraverso la carcerazione preventiva ( come lui tanti altri).
      Coas dire poi dell’onorevole farina che recandosi in carcere portandosi appresso un giovanotto che conosce lele mora è stato condannato con una pena che non danno neanche ai criminali, quando deputati pd portano di nascosto giornalisti per fare scoop o onorevoli radicali con signore che conoscono i detenuti e nulla succede.
      Credo che finchè questa giustizia sarà impunemente esercitata in italia il nostro paese non andrà mai bene

    3. Leah

      L’atteggiamento con cui si sposta l’attenzione dal fatto che l’evento sia giusto o sbagliato – la carcerazione preventiva di un soggetto che fino a prima di una condanna e’ innocente- al fatto che l’evento sia “opportuno” politicamente o meno (“Screditare le istituzioni porta alla rovina il paese”)

      Personalmente trovo che non riconoscere come stiano le cose porti alla rovina del Paese. e delle Istituzioni.
      Riconoscere (un) malfunzionamento di (alcuni) giudizi dati dalla magistratura non vuol dire distruggerla – correggere vuol dire distruggere? – Anzi speriamo non venga mai distrutta! io spero che si riesca a farla funzinare meglio… per questo occorre non risparmiare critiche! (come non bisogna risparmiarle alle altre istituzioni, alla Chiesa, ai laici, …)

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