
Giovanni Paolo II proclamato beato davanti a un milione e mezzo di fedeli – Rassegna stampa/1
Benedetto XVI ha proclamato beato Giovanni Paolo II. D’ora in poi ogni 22 ottobre,anniversario dell’elezione al pontificato, sarà dedicato al papa polacco. Non capitava da circa 1000 anni che un papa venisse beatificato dal proprio predecessore, è il processo più veloce della storia della Chiesa. La cerimonia cominciata sabato sera, con la veglia al Circo Massimo, e terminata ieri, 1 maggio, con la proclamazione, ha visto la partecipazione di oltre un milione e mezzo di fedeli. Numerose le testimonianze, tra le quali quella di suor Marie Simon-Pierre Normand, guarita dal morbo di Parkinson nel 2005 per intercessione di Karol Wojtyla, miracolo che ha aperto la strada per la beatificazione.
La messa iniziata alle 10 di domenica mattina, è stata trasmessa in mondovisione. Hanno preso parte 87 delegazioni ufficiali, 5 case reali regnanti e 16 capi di Stato, tra cui il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il Santo Padre Benedetto XVI nell’omelia ha evidenziato come la cerimonia avvenga proprio il giorno che Giovanni Paolo II ha intitolato alla Divina Misericordia e il primo giorno del mese della Madonna, alla quale era tanto devoto.
“Papa Ratzinger ricorda: «Sei anni fa in questa piazza eravamo nel dolore», ma già «aleggiava il profumo della sua santità». Per questo, pur rispettando la normativa della Chiesa ha «voluto procedere con discreta celerità». […] Karol Wojtyla, ricorda il Papa, con il Giubileo del Duemila «ha dato al cristianesimo un rinnovato orientamento al futuro» e «quella carica di speranza che era stata ceduta in qualche modo al marxismo e alla ideologia del progresso egli l’ha legittimamente rivendicata al cristianesimo»” (Avvenire.it).
“«Quello che il neo-eletto Papa chiedeva a tutti, egli stesso lo ha fatto per primo: ha aperto a Cristo la società, la cultura, i sistemi politici ed economici, invertendo con la forza di un gigante – forza che gli veniva da Dio – una tendenza che poteva sembrare irreversibile. Con la sua testimonianza di fede, di amore e di coraggio apostolico, accompagnata da una grande carica umana, questo esemplare figlio della Nazione polacca ha aiutato i cristiani di tutto il mondo a non avere paura di dirsi cristiani, di appartenere alla Chiesa, di parlare del Vangelo. In una parola: ci ha aiutato a non avere paura della verità, perché la verità è garanzia di libertà»” (Avvenire.it).
Benedetto XVI ha parlato poi della propria esperienza personale con il nuovo beato. “«Dal 1982, quando mi chiamò a Roma come Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, per 23 anni ho potuto stargli vicino e venerare sempre più la sua persona. Il mio servizio è stato sostenuto dalla sua profondità spirituale, dalla ricchezza delle sue intuizioni. L’esempio della sua preghiera mi ha sempre colpito ed edificato: egli si immergeva nell’incontro con Dio, pur in mezzo alle molteplici incombenze del suo ministero. E poi la sua testimonianza nella sofferenza: il Signore lo ha spogliato pian piano di tutto, ma egli è rimasto sempre una “roccia”, come Cristo lo ha voluto. […] Così egli ha realizzato in modo straordinario la vocazione di ogni sacerdote e vescovo: diventare un tutt’uno con quel Gesù, che quotidianamente riceve e offre nell’Eucaristia»” (Avvenire.it).
Il lento e silenzioso pellegrinaggio dei fedeli al feretro del beato Giovanni Paolo II è durato tutta la notte, fino alla chiusura della basilica. Oggi, alle 10.30, si è tenuta la messa di ringraziamento presieduta dal cardinale Tarcisio Bertone.
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