“Antifa, le jeu”, il gioco di società per lottare contro destra e cattolici

Di Mauro Zanon
04 Dicembre 2022
Creato da un collettivo antifascista e in vendita nei negozi francesi, invita i giocatori a fare azioni contro "nazionalisti, islamofobi e antiabortisti". Ritirato dalla Fnac ma subito rimesso in vendita, è sold out
Antifa gioco

Antifa gioco

Parigi. Un tempo, in Francia, così come in Italia, i bambini erano abituati a giocare a Monopoly, nonostante le critiche di una certa sinistra radicale che da sempre lo considera un gioco che corrompe le anime candide dei più piccoli, trasformandoli in orribili capitalisti. Ma la gauche francese si è spinta ancora più lontano: creando un gioco volto a formare il perfetto bambino antifascista, pronto a lottare contro la “terribile” destra e i suoi valori.

«Crea un gruppo antifa e reagisci alle violenze della destra»

“Antifa, le jeu”, è questo nome del gioco di società creato dal collettivo antifascista La Horde e dalla casa editrice Libertalia. Un prodotto presentato sul sito ufficiale di vendita come «un gioco di simulazione e di gestione in cui potere far vivere un gruppo antifascista locale», lanciando delle «azioni che vi richiederanno del tempo, dei mezzi e un po’ di organizzazione». Ma di cosa si tratta nel dettaglio?

“Antifa, le jeu” offre le basi per «creare un gruppo antifascista con i propri amici e reagire alle violenze dell’estrema destra». I partecipanti vanno da un minimo di due a un massimo di sei, e ognuno incarna un personaggio raffigurato nelle varie carte a disposizione. C’è “Martine, la sindacalista” che, si legge nelle regole, può approfittare del suo ruolo per fare delle fotocopie gratis, c’è “Toma, l’aggiustatutto”, coltello fra i denti e munito di martello, “Camille, la ragazza pratica”, ma anche “Alex, la testa bruciata”, vestito di nero e incappucciato, presentato come il più efficace dei personaggi nelle “azioni offensive” e nei “blocchi”.

I riferimenti a Le Pen e Zemmour e le molotov “soft”

Tra gli eventi che i bambini e le bambine “antifa” dovranno affrontare, un «meeting della presidente del primo partito nazionalista» e «un polemista islamofobo durante una sessione di autografi»: è fin troppo chiaro il riferimento a Marine Le Pen, ex candidata alle presidenziali del Rassemblement national, e a Éric Zemmour, scrittore ed ex giornalista del Figaro, attuale leader del partito Réconquête!.

Tra le azioni militanti proposte, figurano un’offensiva contro «i cattolici tradizionalisti mobilitati contro l’aborto» o in difesa del «centro sociale Le Deklil minacciato di espulsione» e di «un collettivo di aiuto ai migranti». Per portare a buon fine la propria crociata antifascista, i giocatori e le giocatrici possono inoltre «procurarsi dei fumogeni» e degli “abiti neri”, ma anche «preparare delle Cacatov», equivalente “soft” delle Molotov. Sabato scorso, dinanzi alla commercializzazione del gioco, il sindacato dei commissari della polizia nazionale (Scpn) si è rivolto alla Fnac, ossia la più grande catena di negozi specializzati nella vendita di libri, cd, dvd e giochi, accusandola di «valorizzare gli antifascisti che distruggono, incendiano e aggrediscono durante le manifestazioni». 

Le proteste, il ritiro del gioco dai negozi e la retromarcia

In un primo momento, dinanzi alle proteste veementi del sindacato e della destra, sia quella gollista che lepenista/zemmouriana, la Fnac aveva deciso di sospendere la vendita del gioco. «Comprendiamo che la commercializzazione di questo gioco abbia potuto turbare una parte dei nostri clienti. Stiamo facendo il necessario affinché il prodotto non sia più disponibile sui nostri scaffali nelle prossime ore», è il testo del tweet pubblicato domenica dall’account ufficiale. Un sospiro di sollievo che però è stato di breve durata.

Martedì infatti, nella sorpresa generale, la Fnac ha fatto retromarcia, decidendo di rimettere in vendita nei suoi negozi il gioco antifascista. «Abbiamo avuto il tempo di analizzare in profondità il contenuto del gioco, che non è oggetto di alcun divieto, e abbiamo constatato che non ha nulla che giustifichi un rifiuto di commercializzazione», ha dichiarato la Fnac attraverso un comunicato.

I grandi magazzini francesi hanno dunque ceduto alla pressione del collettivo La Horde e della casa editrice Libertalia che, in seguito al ritiro dalle vendite deciso inizialmente dalla Fnac, avevano parlato di «insinuazioni menzognere provenienti dall’estrema destra e dalle forze di repressione». Libertalia, lunedì pomeriggio, ha annunciato che “Antifa, le jeu” è sold out sul loro sito, e che sarà nuovamente disponibile a partire da gennaio. La decisione della Fnac di tornare sui propri passi potrebbe essere frutto secondo molti di «opportunismo commerciale», visto il successo del gioco.

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1 commento

  1. ENRICO VENTURA

    Grande Berlicche. Enfatizzando il fascismo, sei riuscito a silenziare ancora una volta il nazismo e il comunismo, fiore all’occhiello del XX secolo. Intanto prosegue veloce “l’interruzione di testimonianza” sociale dei cattolici (solo i non adulti nè!).

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