
«Il mio amico d’infanzia Gigi Riva, che diceva poche parole, ma pesate e destinate a restare»

Eccellenza reverendissima,
cari fratelli e sorelle,
ho vissuto la mia infanzia a Leggiuno, sul lago Maggiore, in provincia di Varese. Ho conosciuto così Gigi – che aveva due anni più di me – i suoi silenzi, la sua passione per il calcio, la sofferenza per i suoi amatissimi genitori chiamati a lavori pesanti e poco riconosciuti, il legame con le sorelle e con pochi amici che avevano capito il segreto del suo cuore.
Tutti sappiamo che Gigi era un uomo riservato, profondo, pieno di tenerezza dentro un’apparente durezza. Un uomo che non viveva separazione tra sport e vita. Onestà, legame alla terra, ai familiari, agli amici, amore a ciò che non passa, discrezione fino al nascondimento: queste le sue stelle polari.
Diceva poche parole, ma pesate e destinate a restare.
Chi l’ha conosciuto, oggi ringrazia Dio e chiede al Signore che lo associ subito alla sua gloria, assieme ai suoi genitori e alle sue sorelle.
Un abbraccio e un caro saluto ai figli, alla loro mamma, alla sorella, ai nipoti e a tutti gli altri parenti.
+ Massimo Camisasca
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