Con il pretesto del diritto alla salute sessuale, proponete solo la “cultura della morte”

Di Redazione
20 Agosto 2015
Duro documento della Conferenza episcopale ghanese contro «i ricchi filantropi, Paesi donatori e organizzazioni internazionali» che vogliono «imporre il controllo demografico all’Africa»
epa03020892 A man walks past a huge hand at the Wits Reproductive Health and HIV Institute who are marking World Aids Day with the campaign theme 'Getting to Zero', in Johannesburg, South Africa, 01 December 2011. The 'Getting to Zero' campaign represents zero New Infections, Zero AIDS-related Deaths from HIV, and Zero Discrimination. EPA/STR SOUTH AFRICA OUT

Articolo tratto dall’Osservatore romano –  Si è concluso con una marcia per la vita nelle strade di Accra, alla quale hanno partecipato un migliaio tra fedeli, religiosi, sacerdoti e vescovi, il convegno «Promuovere i valori della vita e della famiglia di fronte all’attuale cultura della morte» organizzato dalla Conferenza episcopale ghanese. La Chiesa ― si legge nel comunicato conclusivo ― continuerà a resistere agli «insistenti e deleteri tentativi da parte di ricchi filantropi, Paesi donatori e organizzazioni internazionali di imporre il controllo demografico all’Africa con il pretesto del diritto alla salute sessuale e riproduttiva». Vita e famiglia: questa la risposta a chi propone una “cultura della morte”.

Sono stati due giorni di riflessioni e dibattiti ai quali è intervenuto anche il cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, presidente del Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, per ribadire la santità della vita dal concepimento alla morte naturale e i valori della famiglia e del matrimonio quale unione indissolubile tra un uomo e una donna, aperta alla vita. Valori oggi minacciati anche in Africa (come recita il titolo del convegno) dalla “cultura della morte”, a causa del propagarsi dell’aborto, dei metodi contraccettivi e dell’influenza dei nuovi modelli di matrimonio e famiglia in voga in altre nazioni che ― sottolinea la nota dei vescovi ― sono «in contrasto con il disegno di Dio e minano l’integrità della persona umana e dell’istituto familiare».

Sul pericolo dell’influenza negativa dei Paesi occidentali si è soffermato il discorso del presidente della Commissione episcopale per la salute, monsignor Joseph Kwaku Afrifah-Agyekum, vescovo di Koforidua, che ha sottolineato l’urgenza di reagire a queste tendenze: «I ghanesi e gli africani devono resistere alla tentazione di imitare altre nazioni, traendo lezione dalle conseguenze della deriva morale dell’Occidente. In Ghana e in Africa ― ha osservato ― abbiamo la missione di promuovere la vita nel mondo: non possiamo sottrarci o rigettare la Parola di Dio».

Altri interventi hanno approfondito diversi argomenti: dalla pianificazione familiare naturale alla sessualità responsabile, dall’imposizione della “rivoluzione sessuale” in Africa alle strategie per promuovere la cultura della vita nel continente.

Foto Ansa

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12 commenti

  1. MARIA

    Io credo che i valori più importanti nella vita sono quelli di cui ci ha dato l’esempio la Madonna e nel mio piccolo ringrazio i miei genitori per avermi dato nome Maria, il nome più bello del mondo.

    1. SUSANNA ROLLI

      E’ vero, nome stupendo! Mia figlia è Maria Caterina, in onor a Maria e S. Caterina da Siena!

  2. AndreaB

    Beh, sì è proprio così… Qualcuno crede che invece di aiutare le persone meno abbienti sia meglio farle estinguere… Ma grazie al cielo, non credo che ci cascheranno, come noi qui in occidente.

  3. To_NI

    Credo che questo è un argomento che sollecita molto gli appetiti della cara xyzwk . Trattasi di hobby che rientra nelle sue corde e nel quale ha talento innegabile: conosce le tecniche meccaniche, ha i suoi eroi in bella mostra sulle pareti di casa (addirittura, mi ha confidato, un mega poster di una sua eroina con tanto di pompa di bicicletta) ha visitato gli stabilimenti Planned Parenthood ed è stato come andare a Disneyworld.

    Dai cara Xyzwk, vieni a raccontare che quella marcia, fatta fedeli, religiosi, sacerdoti e vescovi, con il relativo convegno, è un attentato alla democrazia, una imposizione di una “morale unica” di un fantomatico credere nella “diritto naturale” o i “principi calati dall’Alto”. Che la civiltà, quella vera, è invece la tua, che democraticamente stabilisce i “requisiti indispensabili” di cosa è un essere umano (ma senza andare per il sottile, in alternativa, ti va bene che a stabilirlo può essere una bella sentenza fatta da luminosi giudici ). Che a differenza del nazismo è “civile” in quanto nel sistema totalitario sono pochi che fissano i requisiti, in democrazia sono molti. Meglio di cosi cosa c’è?

    PS: Scusami se ho consumato con questo intervento tutta la tua vita interiore. Sono così incivile.

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