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Il geologo Cesari: «Fenomeni ciclici, dovremo abituarci. È il momento della cordata non delle polemiche»

Di Annalisa Teggi
20 Maggio 2023
Il rapporto tra uomo e fiume, i momenti di ottimo climatico e di alluvione, la necessità di trattenere l’acqua che cade. Parla l’ex presidente dell’ordine dei geologi dell’Emilia Romagna: «In pochi giorni ho visto più frane che in tutta la mia vita»
Solarolo, come di Ravenna tra i più colpita dall'alluvione (Foto di Annalisa Teggi)

La Romagna è all’opera coi soccorsi e le situazioni ancora critiche di evacuazioni. Dopo una giornata di sole in cui la solerzia del popolo non si è risparmiata, è tornata la pioggia. Il bilancio delle vittime è salito a 15, oltre 10 mila le persone evacuate. Sono 42 i comuni coinvolti nell’alluvione, 23 i fiumi esondati, 280 le frane e oltre 400 le strade interrotte. Nel pieno di uno scenario di emergenza e in continua evoluzione, abbiamo chiesto al geologo di Imola Gabriele Cesari, ex presidente dell’ordine dei geologi dell’Emilia Romagna e attualmente impegnato nel territorio interessato dal dissesto idrogeologico, di offrirci qualche coordinata per interpretare la portata dell’accaduto.
Che nome diamo a quello che è successo? Maltempo? Alluvione? Disastro naturale?
È un’alluvione e una situazione di dissesto idrogeologico generalizzato, entrambi conseguenti a un evento meteorico di portata eccezionale. Sul termine “eccezionale” c’è da intendersi.
Anche il presidente del Consiglio ...

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