
Geninazzi (Avvenire): «Libia, dobbiamo inviare i caschi blu dell’Onu» – Rassegna stampa/2
Luigi Geninazzi, inviato di Avvenire, ha selezionato per Tempi le notizie più interessanti della giornata: «A Tripoli non possiamo entrare, le notizie le prendiamo dagli arabi ma bisogna fare attenzione: 10 mila vittime è una cifra pazzesca, ci vuole cautela. Gheddafi vuole trascinare nel baratro con sé tutta la Libia, è un pazzo sanguinario. Dobbiamo intervenire e aiutare la Libia: per me bisogna mandare i caschi blu dell’Onu. Gheddafi è agli sgoccioli, due ministri l’hanno già abbandonato ma ha i mercenari: rischiamo un nuovo Milosevic».
Ieri non sono arrivate notizie di scontri da Tripoli, ma la Tv al-Arabiya, e tutti i giornali in coda, parla di 10 mila morti.
Purtroppo non è come in Egitto dove si poteva controllare quello che accadeva. In Libia non si può entrare a Tripoli, non c’è neanche la Bbc, bisogna affidarsi alle televisioni arabe. Bisogna stare attenti però: 10 mila morti è una cifra pazzesca, a me sembra esagerata, già 500 mi sembra un numero incredibile e non capisco perché i giornali abbiano bisogno di dare il pugno nello stomaco alla gente sempre più forte.
Muammar Gheddafi, il leader libico, è agli sgoccioli?
Sì ma finisce in modo allucinante. Il suo discorso alla televisione di Stato è stato da pazzo sanguinario: non molla, vuole cadere nel baratro e trascinare con sé tutta la Libia.
Che misure possono prendere l’Italia e l’Europa per aiutare il paese del nord Africa?
Una premessa: è giusto parlare di immigrati e della possibilità che ne arrivino anche 500 mila. La preoccupazione è normale ma dobbiamo pensare prima di tutto alla povera gente che in Libia soffre la guerra civile e una violenza efferata. Secondo me, la cosa più efficace sarebbe inviare i caschi blu dell’Onu: bisogna muoversi anche per Gheddafi, come si è fatto per Milosevic e Saddam. Io spero che Gheddafi crolli o si ritiri ma se non succede, ci sarà un’emergenza terribile con un leader che cerca di massacrare il suo popolo.
Avvenire scrive che la caduta di Gheddafi potrebbe avere ripercussioni sull’intero continente africano.
Questo è un altro aspetto importante. Gheddafi ha sempre voluto creare gli Stati uniti dell’Africa, poi gli è sempre andata male. Però col petrolio ha finanziato regimi e guerriglie, la Libia è un piccolo polo regionale che si sfalda e trascina nel caos tutta la regione.
Qual è il futuro della Libia se cade Gheddafi?
E’ difficile dirlo. Il rischio è che si sfaldi in tante tribù e che molte scelgano l’estremismo islamico e si affiliino ad al Qaeda. Potrebbe andare l’esercito al potere, però anche quello è spaccato. La situazione adesso è di sfaldamento totale e di guerra civile. Il segno più chiaro di questo è che diversi ambasciatori e ben due ministri hanno abbandonato Gheddafi. Questo può succedere solo perché al leader è rimasto poco tempo. Ma non è detto che cada così in fretta: i mercenari di Gheddafi vogliono riprendere Tripoli e le città vicine. Domani ci sarà una manifestazione in favore del Colonnello. La diplomazia deve muoversi ma si sa, è come la nottola di Minerva, per citare Hegel: arriva sempre dopo.
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