
Genere o gender, una lettura scientifica. Terzo libro de La Manif Pour Tous Italia

Terzo volume de La Manif Pour Tous Italia. Dopo Le radici storico-filosofiche dell’indifferentismo sessuale e L’ideologia del genere, ecco il nuovo dossier intitolato Genere o gender, una lettura scientifica. L’autrice è Chiara Atzori, dirigente medico ospedaliero, specialista in malattie infettive, membro dell’Associazione Scienza&Vita, Milano.
A partire dalla situazione attuale in cui domina una mentalità, che ha separato il concetto di «genere» da quello di «sesso» fino ad arrivare alla «teoria del gender», l’autore rilegge il tema della sessualità dal punto di vista scientifico. L’identità sessuale è ontologica, nel senso che fa parte essenziale della struttura della persona umana, sia da un punto di vista strettamente genetico, sia da quello globale dell’«integrazione tra fattori biologici, psichici e culturali, che non sono estrapolabili».
Di qui la denuncia della falsa «scientificità» della teoria del gender che, isolando un fattore culturale da tutti gli altri, rappresenta l’indebita intrusione nella scienza di una visione ideologica.
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48 commenti
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Non ne so molto su questa teoria gender, l unica cosa che mi sento di dire che tutto ciò che va contro natura non va mai bene, se nascono individui maschi, è giusto che l orientamento sensuale sia quello, se nascono individu femmine è giusto che vengono educate secondo le caratteristiche fisiche e mentali delle donne, se poi in età adulta questo individuo si accorge di provare attrazione per persone dello stesso sesso non deve essere discriminato e va rispettato, ma addirittura che si faccia il lavaggio del cervello a dei bambini……!!!!!! I bambini devono essere ingenui e fare i bambini con la loro spensieratezza, pensare allo studio e al gioco….che è la normalità alla loro età, quando saranno adulti penseranno alla loro sessualità. Introducendo un argomento del genere a dei bambini poi a cosa si arriverà …?.gli stessi bambini avranno curiosità verso il sesso…..poi sarà normale anche tollerare rapporti o approcci sessuali tra compagni alle elementari? Io penso che chi promuove questa ideologia ha dei propri interessi…..a discapito del senso di educazione , rispetto, a quello che è la vita.
Non è tanto una questione di matrimonio egualitario, similare. La famiglia e il matrimonio tra un uomo e donna vanno tutelati. Hanno un compito specifico, unico, accogliere la via ed educare i figli.
Per cui penso che alla maggior parte delle persone omosessuali non interessi presentarsi da qualche parte e contrarre matrimonio.
Ci possono essere, e questo penso sia auspicabile, una forma di tutela, delle norme che non discriminino le persone e i loro legami affettivi.
Ma il primo passo, ed è questo essensiale, è riconoscere che ESISTONO persone omosessuali, senza essere giudicati e condannati; essi vivono una condizione NON SCELTA, vanno ACCOLTI con rispetto nella società e nella Chiesa.
Tutto il resto è secondario, viene dopo, molto dopo.
A parte il fatto che la famiglia puo rivelarsi il posto meno adatto ad essere educati ..
ma la famiglia è un concetto.. anche una famiglia OMO puo educare.. e puo accogliere la vita, basti pensare alla possibilita di adozioni…
di fatto voi giudicate e condannate gli omosessuali a non poter formare una famiglia
Shiva, il Milan sta trattando Iturbe ma forse la Iuve ce lo frega.
Tu che ne dici?
@Paolo
Secondo me sbagli…..Iturbe verrà alla Roma!
Le idee sono sbagliate, a mio modo di vedere, gli esempi incongrui, le accuse fuori bersaglio: ma, almeno, il tono non è incivile.
Giovanni Cattivo, i cattolici, integralisti o meno – e credo, comunque, non solo loro -, studiano terapie o tecniche di orientamento di una sessualità che è frutto di una scelta e che, pertanto, può essere diretta da un genere sessuale a un altro. Non si capisce perché la sessualità può essere scelta e il modo per sceglierla o per cambiarla non sarebbe consentito. E perché chi vuole correggere un tipo di condotta sessuale sarebbe, secondo lei, non libero, ma obbligato a affidarsi alla preghiera. Viene da pensare che lei e siccome non è un fatto personale, i movimenti gay non accettino l’idea che si possa decidere di non essere più gay, di non accettare la propria sessualità e di cercare di avere una vita sessualmente gratificante rinunciando a un’omosessualità da cui, volendo – forse: è lecito provarci – si può uscire. Questo mi sembra spieghi reazioni, altrimenti, incomprensibili.
La imando a quello che ho scritto in risposta a Persefone.
Ognuno è libero di fare ciò che vuole, ma non di spacciar per terapia ciò che non lo è. Vale per questi casi come per il metodo Stamina o i Fiori di Bach. Come vede io ce l’ho con chi propone certe vie di uscita e solo con queste.. Non di certo con chi cambia, per qualsiasi motivo, orientamento sessuale in ogni senso e direzione, Conosco diverse ragazze govani che hanno avuto il loro periodo lesbico e ora son tornate etero, una è la compagna del gestore del circolo dove amo tracorrere le mie serate fuori. Nessuno ne ha fatto un dramma.
Ahahaah avete pure trovato il modo di guadagnarci sopra…
Non basta diffondere menzogne, adesso le stampate e le vendete
siete proprio cattolici!
Il libro è gratuito. Quando dirai una cosa intelligente, i maiali voleranno.
Non è chiaro, però, il motivo per cui a chi non ha niente da dire e la cosa più intelligente che sa scrivere è ahahahah dovrebbe essere consentito di dare sfogo a una ilarità – falsa – inconsulta – autentica quanto all’altezza del fanatismo anti-cristiano che provoca, aggredisce e ammazza.
ma insomma questi gay si possono unire civilmente oppure no?
non devono unirsi… percheeeeeee… altrimenti….
be.. il motivo reale è che sarebbe uno schiaffo in faccia alla Sacra Dottrina…
ma secondo la societa si deve preoccupare per l’orgoglio della Sacra Dotrina?
il motivo di propaganda per cui un comune non deve celebrare un matromnio civile gay quale sarebbe ?
Non mi addentro sul concetto di “gender”, c’è qualcosa che mi sfugge.
Una cosa, però, lo so.
Un omosessuale non cambia di genere. Un omosessuale resta sempre un uomo, non cambia certo sesso.
La persona, in questo caso omosessuale, semplicemente non è attratto da una donna, e le cause che determinano tale comportamento sono in buona parte avvolte nel mistero.
Il sesso, non è un meccanismo. Il “tale organo” deve “funzionare” in un determinato e prestabilito modo.
Nel comportamento entrano in gioco una serie di fattori a prescindere dalla volontà della persona.
Una persona omosessuale non è attratto dalla donna e non perché è impotente.
Testo scientifico….ahahahah. Questa sì che è divertente. Comunque resta il fatto, caro sig. Reider, che chi cerca di “riorientarsi” poichè in preda a nevrosi causate dalle ideologie confessionali sia ineluttabilmente destinato al fallimento. Sia poichè parte da una concezione distorta della propria natura sia perchè non riconosce la vera causa del proprio disagio (ossia l’ideologia confessionale che lo porta a pensare che il normale e naturale orientamento omosessuale sia sbagliato). Fatevene una ragione coraggio.
Il signor Paolo, con la sua risatina isterica, fornisce la dimostrazione incontestabile che Raider ha ragione quando afferma che ogni ipotesi di “autodeterminazione sessuale” genera vero e proprio sconforto tra le file lgbt.
Eheheh sig. Maioli di isterico non c’è proprio nulla. È solo una risata crassa davanti alle solite “argomentazioni” pseudo-scientifiche ridicolizzate da tutta la comunità scientifica mondiale. Come dire la solita fuffa confessionale travestita da scienza. Ora, come dico sempre, se ne faccia una ragione e starà meglio vedrà. Non le piacerà come realtà ma, c’est la vie, è così.
Comunque complimenti per aver bene evidenziato (ma era già lampante) come la manif pour personne sia solamente un movimento confessionale intenzionato unicamente a diffindere una visione infondata e distorta di quello che è un normale e naturale orientamento affettivo e sessuale. E questo con buona pace dei proclami di aconfessionalità.
Della serie siete molto credibili….
Prima di ridere e irridere dopo aver osteggiato o plaudito in tutti i modi chi osteggia perché non intende permettere alle Sentinelle In Piedi di manifestare, sarebbe stato opportuno e forse, necessatio, dimostrare che quello che ho scritto era sbagliato. Mi pare che nessuno lo abbia fatto. Giovanni Cattivo – anche in questo caso, glielo riconosco, il più consapevole: tanto è vero che non ha sciacalleggiato sulle Sentinelle In Piedi – ha affermato di non ritenere vi sia contraddizione fra l’avere rapporti con l’altro e il proprio sesso e una identità sessuale connotata come si ritiene più conveniente e opportuno. Ma questo non toglie né aggiunge nulla al fatto e al diritto di volere ‘stabilizzare’ il proprio orientamento in un senso o nell’altro: quindi, il ricorso a tecniche psicologiche o di qualunque altro tipo non è delegittimato, come altri vorrebbe. E la mia osservazione, pur nell’ambito delle convinzioni di Giovanni, mantiene la sua validità.
Dopodichè, se anche uno volesse prendere in seria considerazione gli argomenti (Giovanni Cattivo a parte) così come l’irrisione allo stesso modo delle risate (di altri), non potrebbe fare a meno di considerare la vacuità di una gamma di reazioni così ‘stereotipiche’ anch’esse come l’espressione di una violenza angosciata e disperata allorché prende di mira non nemici pronti a battersi a suon di legante, ma gente non violenta e inerme come le Sentinelle In Piedi. Che hanno tutto il diritto di diffondere tutte le idee che gli sembrano giuste, fosse pure su basi confessionali o su quelle che vengono ritenute “visioni infondate e distorte” – mentre a dare prova di infondata fiducia nella propria decantata capacità di giudizio e tolleranza e di distorsione mentale che cositutisce una ferita insanabile è chi lancia queste accuse forfettarie.
Proprio questa inversione dei ruoli mi fa pensare alla genesi e ai meccanismi dell’omosessualità individuati da René Girard: che non vedo mai citato dagli intellettuali di punta del radicalismo, proprio a conferma della sua idea che rivelare certi meccanismi sociali suscita resistenze e opposizioni parossistiche come quelle subite dalle Sentinelle In Piedi. Fin quando Girard era della combriccola decostruzionista e strutturalista, era visto come la luce degli occhi; poi, non appena i suoi studi lo hanno spinto a conertirsi al cattolicesimo, è diventato un reprobo, visto come il fumo negli occhi da gente finita nel dimenticatoio, da Lacan a Barthes e emarginato da tutti. Una Sentinella In Piedi ad honorem. Non hanno zittito né confutato lui: non ci riuscirete neppure con loro. Rassegnatevi.
Raider se gente come Nicolosi dicesse semplicemente che i rapporti omosessuali sono peccato e quindi un gay o si sforza di avere rapporti con l’altro sesso o deve vivere in castità nonci ssarebbe problema. Il punto è che dicono di avere una cura inesistente per una patologia inesistente. Son peggio di quelli del metodo Stamina.
Io non difendo un metodo o una tecnica particolare, non so neppure in che consista la ‘cura Nicolosi’ (che mi fa pensare solo al paese alla falde dell’Etna). Io difendo il principio, che è in perfetta coerenza con quanto sostenuto dal gay-pensiero (facciamo finta che sia un monolito), per cui la sessualità ‘oscilla’ o può ‘oscillare.’ Se c’è chi cerca un ‘centro di gravità permanente’, questa ricerca non mi sembra un’eresia: e se anche lo fosse, ha ogni diritto di esprimersi liberamente. Negare questo principio ha tutta l’aria, va detto, di una reazione angosciata: come dire: ma… Allora… Vale anche per chi è sicuro di essere gay alla nascita! Sulla base della teoria/ideologia che ognuno può fare della propria sessualità quello che vuole, non ci sarebbe nulla di strano, se valesse per chi ritiene di sì.
Guardi che nessuno ha nulla da dire se un ga , per qualunue ragione, sceglie la castità o decide di avere rapporti solo con l’altro sesso. Non mi sembra alto tradimento 🙂
Ho qualcosa da dire se questo sostiene che il suo è “un ritorno alla normalità”, la “cura di una ferita”.
Uno ha tutto il diritto di mangiare vegano e farsi un clistere ogni mattina, ma non può dire che qeste pratiche curano il cancro o la gastrite se non è dimostrato che lo fanno.
Non l’ho detto semplicemente perché non lo penso, ma a lei – che, invece di rispondere sul diritto non all'”alto tradimento”, ma a qualche trattamento basso o altro o a livello delle proprie neccessità – mi attribuisce quello che pensa lei, la cosa potrà sembrare strana. Ritorni alla normalità del pensare liberamente e del lasciare che gli altri facciano altrettanto. Quello che si può dimostrare a partire dall’idea che ognuno sceglie in quale direzione orientare le proprie pulsioni sessuali è proprio che si può desiderare di desiderare anche il tipo di prassi para-medica o para-psicologica che non ha l’avallo di isitituzioni mediche dalla non indiscutibile autorità. E figuriamoci quello che pensiamo io o lei.
Il punto è che questi non si ripropongono di sostenere chi si trova in una situazione di disagio. Pensano di fare terapia (che vuol dire che c’è qualcosa da curare) per giunta riparativa (che vuol dire che c’è qualcosa da riparare). Non solo gli studi fatti hanno ormai ampiamente dimostrato che non c’è nessuna malattia e niente da riparare, ma anche il risultato empirico (quello che invocano anche gli stregoni africani) è prraticamente nullo . Nessuno cambia orientamento, al massimo viene condizionato a cambiare comportamento, cosa sempre possibile con tutti.
Se la mettiamo così non va bene. Del resto lei sarebbe d’accordo se domani mi mettessi a curare il cancro con decotti di fiori di mandarino e dicessi che sono in grado fi far sognare i numeri del lotto alle persone imponendo le mani? E se quando mi portano in galera dicessi che i miei “pazienti” hanno scelto liberamente di venire da me?
Non volevo fare l’apologia di nulla, men che meno, ho più volte ribadito, di pratiche a me del tutto ignote. Intendevo solo difendere un principio: quello per cui se si vuole “riorientare” quello che pare per una ragione quale che sia, è lecito farlo. L’idea che la sessualità sia qualcosa di indefinito di vago e rimesso alla volontà del singolo: e poi, quando questa volontà si muove nelle direzione che non piace ai gay, ecco che non è consentito cercare di controllarel dominiare o ri-dirigere le proprie pulsioni. Se qualcuno pensasse questo e cercasse uno psicologo o sessuologo o terapeuta o taumaturgo, lei glielo impedirebbe e spedirebbe questo in galera e l’altro in una struttursa terapeutica? Penso di no. Sbaglio?
Scusi, ma non si chiede perchè i cattolici integralisti non fanno gruppi di preghiera per i gay che non vogliono “peccare” e invece insistono con le “terapie riparative”? Proprio perchè il concetto che la sessualità sia una scelta è troppo eversivo per essere ammesso.
Signor Giovanni sedicente cattivo, innanzitutto i “cattolici integralisti” semplicemente non esistono. Si è cattolici o non lo si è.
Inoltre la conversione del cuore si ottiene, oltre che con la preghiera, anche con un percorso di vita orientato al bene.
Se uno vuole intraprendere un tale percorso, che male ci trova lei?
Persefone nessun male, basta che non dica che è una terapia e sta riparando una ferita. I preti scelgono la castità e nessuno ha nulla da dire, Rinunciare ai rapporti sessualinon è “naturale” non è il modo “giusto” di vivere, tantomeno è la cura di qualcosa. E’ la loro vocazione e tanto basta.
I gay che decidono di non avere rapporti omosessuali fanno la stessa cosa. Se è chiaro questo non c’è problema.
Signor Giovanni, guardi che il termine “riparativa” non ha il significato spicciolo che lei le attribuisce. Si informi meglio prima di pontificare in merito.
E comunque se uno desiderasse cambiare andando da uno sciamano a lei che gliene frega?
La signora Atzori è una vecchia conoscenza della comunità LGBT italiana. Sarebbe infettivologa ma invece di dissertare di infezioni virali e batteriche si diletta ad autopresentarsi come esperta in tanti campi sui quali non ha alcuna competenza scientifica, come in questo simpatico libretto omofobichetto targato Manif. Ah, ciliegina sulla tortina avvelenata, è anche una fervente seguace del Gran Sacerdote delle cosiddette ‘terapie riparative’ Joseph Nicolosi, che vorrebbero sottoporre i gay a procedure per cambiare il loro orientamento sessuale. Mi pare che basti per capire il livello…
Se si tratta di “orientamento” sessuale, sui cui meccanismi non disponiamo di certezze assolute, non sarà così assurdo “riorientarsi” e sarà lecito ricorrere a un metodo o a una forma di intenzionale e cosciente opera di ‘rieducazione’ sessuale (o comunque si voglia definirla alla luce del correttismo lessicale) in tal senso cui sottoporsi. Un metodo sarà inefficace – magari, non in tutti i casi – o avrà un’efficacia limitata: ma non si capisce perché si rifiuta a priori il diritto di cercare un qualche equilibrio con se stessi e anche con gli altri, non è sbagliato neppure questo. Invece, il livello di nervosismo contro ogni tentativo di determinarsi anche dal punto di vista della sessualità, idea del tutto compatibile con i principi per cui uno la sessualità se la può dare, susciti sarcasmo, irritazione e in certi casi, attacchi di angoscia.
Raider il punto è che non c’è nessun riorientamento, nessuna “cura della ferita interiore”. Anche i poster boy delle terapie riparative come Luca Di Tolve ammettono di continuare a provare attrazione per soggetti del proprio sesso. Non c’è nulla di strano nel fatto che un omosessuale abbia rapporti con l’altro sesso, se adeguatamente motivato. Come nel fatto che un etero abbia rapporti omosessuali. Milioni di prostituti lo fanno per soldi. Non è parimenti stupefacente che dei gay, per motivi religiosi o altro decidano di avere rapporti solo con donne. Ma non sono diventati eterisessuali.
Come al solito si parla di “toeria-di-genere” senza mai parlare di chi l’ha per primo formulata (se effettivamente qualcuno l’ha formulata). Quando si parla di evoluzionismo è ovvio che intendiamo riferirci alla teoria dell’evoluzione di Darwin, ma quando parliamo della “toeria-di-genere” di chi stiamo parlando? Sarebbe interessante sapere nome e cognome della persona (o persone) che l’hanno inventata e anche in quale libro possiamo trovare la spiegazione di questa “teoria”.
Come le è solito, lei si impunta e vuole nomi e cognomi, abbiamo già discusso e lei si è trovato a dare spiegazioni che non spiegavano molto di più di quello che è in grado di dire chi ne sa meno di lei. Non le piace quello che sostengo io? Le sarà facile dimostrare che ho torto o perlomeno, farsi ragione o altrimenti, farsene una ragione. Anche perchè, teoria o non teoria dalla paternità certa, singola, di coppia o poli-genitoriale o presunta, cercavo di dire anche altro: e le verrà facile dire quello che vuole e impancarsi a maestro non di color che non sanno – che ci riescono tutti o per non presumere troppo, quasi tutti -: ma anche di quelli da cui ha imparato una teoria o quella materia per indovinelli che la dilettano. Comunque, libri sul tema che la appassiona ne ho letto qualcuno anch’io. Ma di dovere dimostrare a lei o altri quello che esigono con un tono con cui non ammetto mi si rivolga e dandosi un’autorità che non le riconosco, se lo tolga dalla testa.
La “toeria-di-genere” è un’invenzione tutta vostra. E’ la nuova scimmia-che-si-evolve-in-uomo di Darwin! E’ solo la conosciutissima sessuofobia cattolica che ora prende il nome di genderfobia. Una balla.
Basta aggiungere il suffisso -fobia e il gioco è fatto.
Mi sa che la pera te la sei fatta
se ho una mela nel cestello che porto alla nonna di cappuccetto rosso e vi aggiungo una pera nel cestello avro una mela e una pera percio 2 frutti
Non ho letto il libro di Chiara Atzori, credo che una formazione medica possa consentire, con lo studio personale, un approccio a una materia così dibattuta: del resto, vedo tanti specialisti in un settore sconfinare in territori disciplinari che non sono neppure limitrofi: eppure, vengono presi molto sul serio, quando, Nobel per l’Economia, si occupano di storia, antropologia, multiculturalismo, come fa Amartya Sen: nessuno gli dice di tornare in piccionaia, di stare attaccato alla disciplina per cui, prima che il Nobel, gli hanno dato una cattedra universitaria. Forse, su certi argomenti si può essere d’accordo o contro, senza chiamare in causa i titoli e chi ha rilasciato titoli e abilitazioni: viene in mente quella parafrasi buona a tutti gli usi, per cui la specializzazione è troppo importante per lasciarla agli specialisti.
Sull’omosessualità non è chiaro, per quanto ne so, a cosa sia dovuta: in teoria, a partire dalla teoria per cui ognuno è esattamente colui che si crede, sarebbe legata a fattori che sono determinanti quanto determinati – dal soggetto, dal contesto, dai geni, dall’ambiente, dalla nascita, dalla crescita. L’irrisione è più facile che la comprensione, a volte, specie quando si ha qualche difficoltà a interpretare somme e equivalenze che non si riferiscono ai soggetti A e B, isolati o in coppia, ma a teoria di diritti che prescindono da quelli in terzo soggetto che chiameremo C: il bambino.
Ritenere che ‘estrapolare’ “fattori biologici, psichici e culturali” che, invece, dovrebbero essere correlati sia un fatto fisiologico: e che da questo debbano discendere effetti sul piano giuridico e pedagogico, è un costrutto ideologico anch’esso: legittimo, ma, come tale, può essere accettato o respinto. E’ di qualche giorno fa la scoperta, in attesa di conferme o di smentite, che, se la determinazione del sesso precede, nella formazione del nascituro, il suo orientamento sessuale, questo scaturirebbe dall’interazione fra il cervello del nascituro e l'”ambiente” costituito dall’alvo materno: nel caso si volesse interferire su questo processo, molti discorsi verrebbero a cadere e molti altri si aprirebbero – anche su ciò che va inteso come essere vivente, individuo e diritti dell’inviduo nascituro.
Nel frattempo, andiamoci piano e prima di mettere al bando i discorsi della Atzori e le teorie di altri, diamo la precedenza al bambino come frutto naturale – eh, sì! – dell’unione fra un uomo e una donna (anche solo e semplicemente come depositi o serbatoi di ‘componenti’ da asporto).
direi che è “un pochino” di parte 🙂 come è giusto che sia, d’altronde. Una chicca:
“Dunque: se A e B sono differenti, A+A e B+B potranno essere uguali ad A+B? ”
come a dire se uomo e donna sono differenti, una coppia uomo-uomo o donna-donna potrà mai essere uguale ad una coppia uomo-donna? La risposta ovviamente è no. E nessuno può affermare il contrario. Ciò non toglie che una coppia uomo-uomo o una coppia donna-donna possano (anzi debbano) avere la stessa dignità di una coppia uomo-donna, esattamente come uomo e donna sono diversi ma la donna ha (o dovrebbe avere… :-() diritto alla stessa dignità dell’uomo
Se A e B sono differenti non si possono sommare. Che 1 mela + 1 pera sia un calcolo impossibile lo insegnano alle elementari. Diversamente 1 mela + 1 mela o 1 pera + 1 pera ( A+A o B+B) è un’operazione perfettamente logica.
Solo per dimostrare la povertà del ragionamento.
La povertà di ragionamento sta solo in chi vuole rendere “dimensionalmente coerente” qualsiasi cosa gli capiti a tiro -soprattutto quando l’operazione non ha alcun significato-, stravolgendo la palese evidenza delle cose.
“calcolo impossibile..” ammissione evidente di incapacità di cogliere un semplice concetto logico e matematico, l’utente semplicemente sosteneva che è antimatematico e illogico pretendere di dire che a+a o b+b sia uguale ad a+b.
si, ma lo diceva per sostenere una tesi precisa, ovvero che non essendo a+a o b+b uguali ad a+b non possono chiedere di aver egli stessi diritti, mentre appunto secondo me dovrebbero avere gli stessi di ritti come qualunque coppia, così come a e b dovrebbero avere gli stessi diritti come esseri umani
Curioso vedere un documento che si definisce “una lettura scientifica” completamente privo di dati scientifici. Chiara Atzori è un’infettivologa (specializzazione che con l’argomento c’entra poco) spero che quando scrive su questioni attinenti al suo lavoro lo faccia in modo più corretto.
Ma vediamo il merito: il documento parla come se omosessualità. transessualismo e altre situazioni simili fossero un’invenzione di qualche filosofo in vena di elucubrazioni onanistiche. Il punto è che queste situazioni esistono da molto prima che venissero teorizzate, categorizzate in una teoria esplicativa (ammesso che sia stato davvero fatto), per quanto ne sappiamo ci sono da sempre.
Fino a pochi anni fa venivano confinate nelle rassicuranti categorie di “vizio” e “malattia”. Purtroppo per voi queste scappatoie non sono state in grado di reggere ad una analisi dettagliata, a ricerche puntuali, ad esperimenti a doppio cieco.
Quindi per chi crede che la biologia abbia un fine le cose si complicano. Sì, perchè per Chiara Atzori il nostro corpo non è il risultato di un adattamento, ma la realizzazione di un disegno, quindi pensare che esistano persone con la biologia di un sesso, ma le pulsioni dell’altro non può essere spiegato con la normale variabilità individuale, perchè mette in crisi il fine, il progetto. Se hai (anzi se Dio ti ha dato) la vagina sei donna e non ci sono balle (scusate il doppio senso).
Però la realtà ha la testa dura…
@Giovanni Cattivo
La realtà ha proprio la testa dura: pullula di uomini con la vagina …
Peggio! Pullula di uomini e donne con lepulsioni del sesso opposto. Vabbe proprio pullulare no, però ci sono. E dal momento che non si possono più definire malati senza farsi ridere in faccia vi creano un problema. Ma son problemi vostri, loro che c’entrano?
@Gio Cattivo
E quali problemi dovrebbe crearmi una persona omosessuale? Il tasso di suicidio di queste persone e’ molto più elevato della media in ogni società, anche la meno omofobica del mondo: mi sembra che indagarne le cause più profonde che non un semplice bullismo sia doveroso. Se invece si vuol far credere che va tutto bene si fa un torto agli stessi omosessuali.
Sai quale è il tasso di suicidi tra gli omosessuali melanesiani, civiltà dove questo orientamento è addirittura considerato migliore di quello etero?
@Giovanni Cattivo
Ma certo Giovannino, come poteva sfuggire in dato tanto eclatante e significativo! Ma certo, gli omosessuali melanesiani, l’unico popolo in cui i maschietti non amano le femminucce! Non è che questo, di contro, causa un elevato tasso di suicidi tra il gentil sesso ?
I melanesiani sono a biasissimo tasso di bigottaggine quindi amano femminucce e maschietti. E si divertono un sacco.
Voleva essere un esempio di una civiltà dove la repressione e lo stigma dell’omosessualità non sono mai esistiti.