
Legge per separare bambini da bambine. Così le scuole cristiane a Gaza rischiano la chiusura
Articolo tratto dal sito del Patriarcato Latino di Gerusalemme – A Gaza una legge intende introdurre la separazione tra ragazzi e ragazze nelle scuole a partire dal prossimo anno scolastico. Cinque scuole cristiane, di cui tre cattoliche, sono sotto minaccia di chiusura (oltre a quelle scuole gestite dalle Nazioni Unite). Il Patriarca latino di Gerusalemme deplora questa prospettiva e manifesta l’intenzione di incontrare i principali leader di Hamas, tra cui il Ministro della Pubblica Istruzione, per arrivare ad una “soluzione per il bene degli alunni”.
Nella Striscia di Gaza, le scuole pubbliche hanno già applicato il principio delle classi non miste a partire dai nove anni di età. Con la nuova legge vengono prese direttamente di mira le scuole private, che a Gaza effettivamente sono miste. Le tre scuole cattoliche della Striscia accolgono 1500 alunni. Una scuola è tenuta dalle Suore del Rosario, mentre le altre due fanno riferimento al Patriarcato Latino.
Per il Patriarca, “tale decisione desta grave preoccupazione”. A livello materiale c’è un problema di spazi, di organizzazione e di professori. “Oltre a dover trovare spazi in aggiunta per raddoppiare i locali, le nostre scuole dovrebbero assumere più personale. Non abbiamo i mezzi”, ha detto il Patriarca. Bisogna sapere che uomini e donne non sono autorizzati a insegnare ad allievi di sesso opposto se questi abbiano più di dieci anni di età. Mons. Fouad Twal ritiene che non si andrà mai “in questa direzione” e che “non può trovarsi d’accordo”.
Il Patriarca latino di Gerusalemme, Mons. Fouad Twal, spera di discutere la questione con i ministri della Striscia di Gaza (compreso quello dell’Istruzione). “Questa decisione non è stata emanata dalle alte autorità, ma da un consigliere. Per questo motivo ho intenzione di recarmi a Gaza assieme al Direttore delle scuole di Palestina (Rev. Don Faysal Hijazen) alla prima occasione e, insieme ai responsabili di Hamas, trovare una soluzione per il bene degli alunni”.
I valori dell’apertura
L’istruzione è una priorità nella Diocesi di Terra Santa. Da un lato, le scuole cattoliche sono un mezzo per aiutare i cristiani a rimanere nella regione. D’altra parte, la Chiesa, attraverso le sue istituzioni, è sempre lieta di essere al servizio degli scolari (la cui stragrande maggioranza è musulmana), in ambito educativo, culturale, pedagogico. “Le scuole hanno un valore interreligioso e sociale di grande importanza”, ha sottolineato il Patriarca.
“Attraverso le scuole e la presenza degli alunni – ragazzi e ragazze – c’è come un vero e proprio canale di comunicazione con i genitori. Grazie ad esso, siamo riusciti a costruire amicizie con molte famiglie di Gaza, siano esse cristiane o musulmane, vicine a Fatah o Hamas” spiega il Patriarca, che aggiunge: “Crediamo nell’importanza dell’educazione nelle scuole dove si apprende l’apertura agli altri. I bambini che a scuola imparano e giocano insieme, conquistano la virtù del dialogo per il futuro“.
Christophe Lafontaine
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2 commenti
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ma che problema c’è ? Si separino bambini da bambine e restino le scuole punto
Marco, Che problema c’è? L’articolo lo dice chiaramente: mancano i locali, si dovrebbe assumere più personale e non credo che Hamas dia un centesimo di aiuto alla scuola cattolica. Del resto se per assurdo questa norma prendesse piede in Italia anche le nostre scuole paritarie chiuderebbero in un istante. Ma la cosa non detta, ma più che ovvia è che Hamas desidera eliminare le scuole cattoliche perché in esse la sua propaganda non riesce ancora a far presa, non può certo andare a reclutare kamikaze come fa nelle scuole sotto il suo controllo ed instillare un odio disumano nei confronti di Israele. Come dice l’articolo le scuole cristiane aiutano a mantenere una presenza cristiana a Gaza, via le scuole via anche i cristiani, come sta già avvenendo nei territori dominati dalla più “moderata” Al Fatah. Al di là delle frasi di circostanza il progetto di Hamas è quello di decristianizzare i territori sotto il suo controllo