Gandolfini «Buona Scuola, l’articolo 16 è pericoloso? Sì. Leggiamolo insieme»

Di Daniele Guarneri
26 Giugno 2015
«L'articolo fa riferimento al “Piano d’azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere” e questo è pericoloso». Oggi l’attenzione e il controllo è in mano alle famiglie
Un momento della manifestazione 'Difendiamo i nostri figli' contro il ddl Cirinn‡, le unioni civili e quelle omosessuali a piazza San Giovanni, Roma, 20 giugno 2015. ANSA/ETTORE FERRARI

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La Buona Scuola di Renzi supera il primo ostacolo. Ieri i senatori hanno approvato il maxiemendamento presentato dai relatori Francesca Puglisi (Pd) e Franco Conte (Ap) e il 7 luglio il decreto arriverà alla Camera per l’approvazione definitiva. All’interno del testo ha fatto molto discutere l’articolo 16 che secondo molte associazioni cattoliche apre all’ideologia gender nelle scuole. Non sono d’accordo i senatori di area popolare che ieri hanno votato la fiducia al governo (tranne Carlo Giovanardi che è uscito dall’aula).
Tempi.it ha rintracciato Massimo Gandolfini, portavoce del comitato Difendiamo i nostri figli, che una settimana fa aveva organizzato la manifestazione di Roma in piazza San Giovanni, per cercare di capire quali sono, se ci sono, i pericoli. «L’articolo 16 è pericoloso? Sì. È poco chiaro? A prima vista certamente. Va letto in ogni sua parte, compresi il decreto e la legge a cui fa riferimento».

Cosa si aspettava dai senatori cattolici?
Più coraggio, sicuramente. Purtroppo non si è potuto discutere e nemmeno entrare nel merito di questo articolo. Renzi mettendo la fiducia ha blindato il testo. O si approvava così com’era o si faceva cadere il governo. Chi non condivideva l’articolo non doveva votare la fiducia.

L’articolo 16 fa riferimento o no all’educazione e orientamento di genere?
Leggiamolo: «Il piano triennale dell’offerta formativa assicura l’attuazione dei principi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l’educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori sulle tematiche indicate dall’articolo 5, comma 2, del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 ottobre 2013, n. 119, nel rispetto dei limiti di spesa di cui all’articolo 5-bis comma 1, primo periodo, del predetto decreto-legge n. 93 del 2013». Intanto diciamo che qualche parola è cambiata rispetto a come era stato scritto la prima volta. Ora si parla di «educazione alla parità tra i sessi», prima di «parità fra i generi». Ma non accontentiamoci di qualche parola. L’articolo così com’è scritto è poco comprensibile. Rimanda ad altre cose, il decreto 93/2013 e la legge 119/2013. Leggiamoli. Tra le tematiche indicate dall’articolo 5 si fa riferimento al “Piano d’azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere”. A pagina 18, al punto 5.2 c’è scritto: «Obiettivo prioritario deve essere quello di educare alla parità e al rispetto delle differenze, in particolare per superare gli stereotipi che riguardano il ruolo sociale, la rappresentazione e il significato dell’essere donne e uomini, ragazze e ragazzi, bambine e bambini nel rispetto dell’identità di genere, culturale, religiosa, dell’orientamento sessuale, delle opinioni e dello status economico e sociale, sia attraverso la formazione del personale della scuola e dei docenti sia mediante l’inserimento di un approccio di genere nella pratica educativa e didattica». Ecco, leggendo bene le cose, capisce perché considero l’articolo 16 pericoloso.

Ma si parla comunque di materie extracurriculari. Le famiglie devono dare il loro consenso per far partecipare i figli a queste lezioni.
Certo, ma non è una novità, tanto meno una conquista. Già oggi perché il figlio partecipi a una lezione extracurriculare serve il consenso da parte dei genitori. Ora viene semplicemente esplicitato che il genitore deve essere informato sul tipo di materia e insegnamento che si propone. Rimane il fatto che l’articolo 16 così come è scritto, alla fine, apre o per lo meno dà la possibilità di insegnare l’ideologia di genere. Questo mi pare innegabile.

famiglia-manifestazione-roma-tempi-copertinaQuindi la manifestazione di Roma ha fallito.
No, anzi. La manifestazione è servita a prendere coscienza di come stanno le cose, di ciò che succede nelle nostre scuole e di come si muovono certi politici. La manifestazione ha richiamato tutti ad avere ancora di più una grande responsabilità personale di fronte a ciò che accade. E anche a livello politico credo che a qualcosa sia servita: il dibattito che si è creato in questi giorni intorno al maxiemendamento, o rispetto alla proposta di legge Cirinnà, non credo ci sarebbe stato. Oggi c’è più coscienza. La Cirinnà ha iniziato a ripetere che la sua proposta non prevede i matrimoni omosessuali. Le associazioni gay si sentono tradite e iniziano a criticarla. Penso di poter dire che questo è anche merito della manifestazione del 20 giugno.

Cosa intende per responsabilità personale?
A livello politico non credo si possa fare molto. Alla Camera la deputata Eugenia Roccella proporrà delle modifiche, ma se Renzi mette la fiducia il risultato sarà identico a quello visto in Senato. Oggi più che mai il fronte si è spostato dal centro alla periferia. L’attenzione e il controllo è in mano prima di tutto alle famiglie e alle associazioni. Non è più una questione politica. È una vera e propria chiamata alle armi. A livello locale le famiglie hanno un potere enorme. L’articolo 16 è scritto volutamente in modo generico. Uno potrebbe interpretarlo come vuole, ma leggendolo in modo approfondito le ho dimostrato che è palese l’apertura all’introduzione del gender nelle scuole. Non è detto che questa avvenga, certo. Ma se dovesse succedere le famiglie possono opporsi, bloccare queste iniziative e addirittura proporne di diverse.

A livello politico cosa si aspetta?
Poco. Il ministro dell’istruzione ha promesso un comunicato dove ribadirà che queste lezioni saranno per prevenire bullismo, razzismo o altre forme di violenza come il femminicidio, ma non avranno a che fare con l’educazione sessuale o di genere. Ma a cosa serve un comunicato? Scriva almeno una circolare, a livello amministrativo è una presa di posizione importante e formale anche se poi il dirigente scolastico può comunque baipassarla. Ripeto, già prima ma oggi ancora di più, la responsabilità è personale.

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22 commenti

  1. Ubaldo Vallini

    Ho letto e riletto questo articolo 16, ma non lo trovo preoccupante come voi dite. A me pare giusto che a scuola ci si preoccupi dell’attuazione dei principi di pari opportunità. E mi sta bene, anche, che si faccia riferimento a: «nel rispetto dell’identità di genere, culturale, religiosa, dell’orientamento sessuale, delle opinioni e dello status economico e sociale, sia attraverso la formazione del personale della scuola e dei docenti sia mediante l’inserimento di un approccio di genere nella pratica educativa e didattica». Dove sta la pericolosità che paventate? Cosa si dovrebbe fare secondo voi? Forse soffocare ogni personale tendenza in nome dell’obbligatorietà ad essere attratti dal sesso opposto?

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  2. giesse

    GENDER IS DANGER

  3. Enrico Z

    Non dinenticheró chi era in piazza con me e dopo pochi giorni ha votato l’emendamento pro gender.
    Il Nuovo Centro Destra é una vergogna umana.
    Da non dimenticare.

  4. xyzwk

    Intanto che voi discutete, da oggi I matrimoni gay sono legali in tutti gli Stati Uniti. Lo ha deciso oggi la Corte Suprema, con una sentenza storica che cambia la società americana.

    1. Enrico Z

      Sì la distrugge per sempre insieme al mondo occidentale che imploderá presto. Ridi ridi, so che ridi…vai vai così

    2. Cisco

      @Xyzwk

      Complimenti vivissimi, sai che figata sposarsi in Texas o nello Utah con persone del proprio sesso, quasi quasi faccio la prova anch’io per provare emozioni forti. Per il resto auguri e tanti figli gender neutral, possibilmente non comperati alla Borsa di NY.

    3. Emanuele

      Quando i nodi verranno al pettine, e già stanno venendo, come sempre è avvenuto in passato, cercheranno un capro espiatorio, come avvenne in passato con ebrei, armeni, vandeani, etc. Voi avete servito i poveri omosessuali su un piatto d’argento.

      Di fatto, poco o nulla vi interessa dei loro diritti, ma piuttosto vi interessa far torto a noi (come mostra il tuo intervento, col quale vorresti dimostrare che siamo nel torto ). Infatti, se vi interessasse la loro sorte, non inciteresti loro a scimmiottare il matrimonio, ma cerchereste di aiutarli a vivere nella verità i loro sentimenti. Infatti, come diceva Don Milani, non c’è cosa più ingiusta che fare parti uguali tra diversi. Pensare che il matrimonio occidentale, plasmato da due millenni di cristianesimo, sia la risposta ai loro problemi è come pensare di curare la polmonite con la chemioterapia.

      1. Giannino Stoppani

        E’ semplicemente falso che non ci sia interesse per i diritti dei deboli.
        La questione è che i diritti falsi che pretendono certe chiassose minoranze sono a scapito dei diritti veri dei bambini che non hanno voce per pretenderli.
        Essi hanno diritto di essere cresciuti e amati da propri genitori veri (babbo e mamma) e non da chi li ha comprati.

        1. xyzwk

          Fuori da ogni polemica strumentale, ti chiedo: ti sei mai posto anche solo ipoteticamente l’eventualità che questa tua assoluta certezza basata sul “dato storico/naturale possa essere messa in discussione? Hai mai pensato anche solo per un momento che le cose potrebbero anche essere diverse e forse funzionare ugualmente bene, insomma che il tuo giudizio sul dato naturale non sia infallibile?
          Se non vuoi rispondere va bene lo stesso ma ti prego evita di dare risposte strumentali se puoi.

          1. Emanuele

            Vedi, c’è una cosa che si chiama realtà con cui tutti noi dobbiamo confrontarci… Essa, nonostante i nostri desideri è immutabile: l’erba è verde, il sole sorge ad est, senza ossigeno si muore, etc.

            Tra le altre cose la realtà prevede che noi siamo una specie sessuata e che gli uomini nascano da un solo maschio ed una sola femmina. La realtà ha fatto sì che il cucciolo dell’homo sapiens sia alquanto indifeso e debole, incapace di nutrirsi e di scappare.

            L’osservazione di questo semplice fatto ha fatto sì che la società umana riconoscesse la cellula fondamentale della società nella famiglia. La famiglia, per detta della Saraceno (non certo né cattolica né omofoba ) è il luogo naturale dove si diventa figli e genitori.La famiglia è dunque il riconoscimento di un semplice fatto biologico: un homo di sesso maschile ed uno di sesso femminile stanno insieme per accudire la prole. L’osservazione di questo fatto porta quelle tutele che chiamiamo diritti: matrimonio, tutela della maternità, aiuti economici, etc.

            La famiglia non è l’unico consorzio umano, l’uomo, riconoscendosi animale sociale, ha sempre avuto massima stima dell’amicizia, delle affinità, delle associazioni, delle tribù, dei gruppi, delle nazioni, etc.

            Oggi, si vorrebbe togliere alla famiglia la sua peculiarità definendola come luogo dove ci si vuole bene… questo contrasta con la realtà Sopra detta. Certo ognuno può far quel che vuole, come chiamare due amici che si scambiano effusioni coniugi, lo stesso sarebbe chiamare l’est, ovest e viceversa e così convincersi che il sole sorga ad ovest. Ovviamente le cose funzionerebbero ugualmente bene anche in questo caso…

    4. Menelik

      La società americana è GIA’ cambiata con tutto il contorno della politica estera, come ben possiamo vedere in Medioriente e come si stanno comportando aizzando un conflitto contro la Russia.
      Intanto, però, in Austria il matrimonio gay è stato bocciato a larga maggioranza.

  5. angela

    LIBERTA’: di informazione ( via il canone rai) . di educazione . LIBERTA’ LIBERTA’ LIBERTA’.

  6. Cisco

    Ha ragione il prof. Gandolfini, la manifestazione e’ servita perché molte famiglie prendessero coscienza di quello che sta avvenendo e di cosa è la “prospettiva” (in effetti se fosse teoria avrebbe i connotati della scientificità) di genere, oltre che degli strumenti che si hanno per contrastarla a livello scolastico.

  7. Il gender è stato preparato dal concetto di tolleranza che rende implicito ” faccio ciò che voglio e nessuno può contraddirmi, io sono Dio”, nel Cristianesimo esiste l’amore che include la verità. L’essere Dio e’ alimentato dal pensare conquista civile la contraccezione ovvero la chiusura alla vita cioè negare la naturalità che ogni rapporto e’ per natura aperto alla vita. Comunque coraggio siamo nell’impero Romano basta leggere Roomani 1,24ss

  8. Luca P.

    Risposta per Gian Paolo Galassi che commenta via Facebook:
    Il testo che riporti “Il piano triennale dell’offerta formativa assicura l’attuazione dei principi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l’educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti” … sembra descrivere esattamente il piano formativo della totalità delle scuole cattoliche italiane …Mamma mia che paura le scuole cattoliche 😮

    1. xyzwk

      Ragionate sempre con il filtro dell’ideologia preconcetta del cristianesimo che di fatto è una ideologia come tante altre, ma con l’aggravante che non riconosce e legittima altre visioni della vita, mentre la vostra è addirittura riconosciuta per legge. E naturalmente vi opponente quando si cerca di dare spazio a tutti perché ritenete di essere gli unici ad essere depositari della verità, la vostra verità, sopra ogni altra. Il dialogo puó avvenire solo se si mettono da parte i pregiudizi e si valutano le cose oggettivamente non sulla base di presupposti dati a monte. E questo vale per tutte le parti in gioco senza avere la pretesa di dare risposte definitive.

      1. giovanna

        Certo , il dialogo che auspichi tu è pura contraffazione, menzogna, mistificazione, falsità…Xyzwk…come i tuoi mille nick, le tue mille storie inventate di sana pianta, la tua cattiveria e sopraffazione di chi non la pensa come te, di chi non si arrende all’arroganza del pensiero unico e alla disumanità, che tu testimoni benissimo, che ne consegue.
        Guarda, che qui non ci scordiamo quello che sei riuscita a scrivere come “lena” o come “filomena ” o “diamante” ecc ecce , sia dovuto o meno a problemi psichiatrici.
        Perché c’è un’umanità distrutta che la pensa come te ( pur non avendo, forse, problemi psichiatrici come te, e sai che mi dispiace per te ) ma essendo comunque immersa nella menzogna e nella disperazione.
        Pensa te, dovremmo farci dettare il nostro agire e l nostro pensare di genitori da gente che disprezza i figli, disprezza la famiglia, disprezza l’uomo, disprezza la donna…perché disprezza il cristianesimo.
        Si prega di evitare pippone su inquisizione , roghi e cilici da guida turistica : abbiamo già dato.

        1. Brava è così che si risponde a chi ha la testa di rapa e il nome fasullo.

        2. SUSANNA ROLLI

          Aiuto!

  9. recarlos79

    vogliono l’educazione gender? è ora che i cattolici si sveglino ed uniti chiedano la parità scolastica, come avviene nel resto d’europa. l’unica vera strada per una società libera e plurale.

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