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Fumetto – Lo straordinario gioco letterario nel fumetto di Moore e O’Neill
Questo spazio nasce per raccontare e descrivere gli autori e le opere fumettistiche più significative, per segnalare uscite editoriali importanti e per descrivere tematiche e situazioni del variegato mercato a fumetti. L’approccio, ideale anche per un neofita, sarà semplice ed immediato, e soddisferà, con un continuo dialogo e scambio di conoscenza, attraverso analisi chiare e approfondite, anche i più esperti.
Prendete cinque eroi della letteratura vittoriana, utilizzate un’ambientazione lievemente steampunk nella Londra del 1898, shakerate il tutto con una buona dose di rimandi culturali più o meno nascosti e una forte e intrecciata trama; otterrete così i primi due volumi – sceneggiati dal grande Alan Moore (fondamentale autore di comics, e non solo, di cui presto riparleremo) e disegnati dal magistrale Kevin O’Neill (autore, con Pat Mills, anche di Marshal Law) – della Lega degli Straordinari Gentlemen (ed. Bao Publishing, in libreria e fumetteria, rispettivamente euro 19 e 20, fino al 31 Ottobre col 25% di sconto), un’opera pubblicata la prima volta nel 1999, in cui gli eroi che tutti conosciamo vengono fatti abilmente cadere da Moore dal loro piedistallo e ci vengono presentati nelle loro umane follie. Capitano Nemo, l’Uomo Invisibile, Mina Murray liberatasi dalla maledizione di Dracula, il Dr. Jeckyll e Mr. Hyde, l’esploratore Allan Quatermain, ci vengono raccontati tutti insieme con le loro contraddizioni, le loro debolezze e le loro manie, mentre si uniscono per salvare l’Impero inglese dalle più svariate nefandezze. La loro fragilità, però, non li sminuisce, anzi, li rende attuali e ancora più amabili, capaci di rappresentare il nostro tempo e di donarci pensieri nuovi. L’umana mostruosità di Hyde è un inno al diverso, così come la nettezza morale di Nemo appare come un modo di agire completamente da imitare. Nel tratteggiare tutto questo, lo sceneggiatore inglese utilizza il repertorio delle sue classiche tecniche di scrittura, come le riprese che dal particolare vanno alla figura d’insieme, così come la scansione di vignette uguali nell’ambientazione e nella dimensione, e porta avanti l’azione solo tramite efficaci dialoghi.
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Dal canto suo O’Neill è magistrale nel costruire spazi dinamici e personaggi vivi, in scene ricchissime di dettagli e di particolari, che non risultano mai noiosi né tantomeno disordinati e confondenti. La precisione, poi, nel tratteggiare grandi scene di massa, apparecchi meccanici, abiti e sfondi, rende il tutto più reale. Di particolare effetto le cosiddette splash page, ovvero le vignette a tutta pagina che sconfinano anche nella pagina seguente e che hanno lo straordinario potere di descrivere, a tutto tondo, ampie scene di battaglia e di distruzione. Quel che ne deriva, è un capolavoro corredato di contenuti speciali, che contiene al suo interno copertine, pubblicità d’epoca, romanzi d’appendice e sezioni scritte di approfondimento della storia, che costruiscono un grande puzzle, in cui la letteratura e il fumetto si uniscono in maniera mirabile. Un’ottima edizione rende giustizia ad un ormai classico del fumetto, che non smette di interrogarci sulla potenza della fantasia e sul gioco dotto delle citazioni. E le avventure della Lega, ovviamente, non finiscono qui.
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