Francia torna al livello “crescita zero”, l’economia tedesca rallenta

Di Leone Grotti
08 Giugno 2012
La Francia corregge al ribasso le previsioni per l'andamento dell'economia nei prossimi mesi. Le esportazioni tedesche calano dell'1,7 per cento, le importazioni del 4,8. «Nei prossimi mesi sarà peggio».

La Banca di Francia ha tagliato e abbassato le sue previsioni sull’andamento dell’economia francese nei prossimi mesi. Tra aprile e giugno si prevedeva un andamento stazionario, e invece ha dichiarato ieri che cala dello 0.1 per cento. Nei primi tre mesi del 2012 l’economia francese ha camminato al ritmo di “crescita zero”, nello scorso trimestre ha fatto registrare un tasso di crescita dello 0.1 per cento e nel prossimo tornerà allo zero. Ieri è stato anche diffuso il nuovo dato della disoccupazione Oltralpe, che si attesta al 10 per cento.

Se la Francia se la passa male, per non parlare di Spagna e Grecia, anche la Germania non ride. Angela Merkel ha aperto uno spiraglio sulla crescita e tanto agognata Europa unita dal punto di vista fiscale e politico. Stamattina, intanto, è arrivata una batosta: le esportazioni tedesche in aprile sono calate dell’1.7 per cento rispetto a marzo. Il declino segue tre mesi di crescita.

Anche le importazioni, rispetto al mese precedente, sono calate del 4,8 per cento. Secondo Juergen Michels, di Citigroup, «la crisi del debito sta lasciando il segno. Gli ordini calano anche perché la domanda globale è sempre più bassa». «Le esportazioni  – continua – caleranno ancora nei prossimi mesi, anche se non ci sarà un totale collasso». Merkel avvisata.

@LeoneGrotti

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4 commenti

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  3. Cara cancelliera Angela Merkel,
    tieni duro, non mollare. Continua a dire fieramente “no” agli eurobond. Non permettere che la Bce diventi garante di ultima istanza del debito e cominci a stampare denaro dal nulla. Non cedere alla tentazione di “aiutare” le nazioni sull’orlo dell’abisso con i soldi dei tuoi cittadini. Non credere a chi, per fare sentire in colpa te e il tuo popolo, cerca di farti credere che la Germania ha beneficiato dell’euro e quindi è giusto che la Germania paghi per gli altri. Non credere a chi, per spaventare te e il tuo popolo, dice che senza gli eurobond e senza nuovo denaro anche la Germania colerà a picco. E’ una menzogna. Resisti stoicamente. Non ti scomporre quando insultano te e il tuo popolo. Di te dicono che sei una strega egoista e senza cuore, dei tedeschi dicono che sono dei “nazisti”. Tu fai finta di non sentire e vai avanti per la tua strada. Io, italiana, sto con te. Sto con te non solo perché non è giusto che i tedeschi paghino i debiti dello stato-ladro italiano, ma perché, se pagassero, paradossalmente gli italiani starebbero peggio. Adesso cercherò di spiegare perché.
    C’era una volta un del consiglio in pubblico diceva cose liberali e in privato faceva aumentare il debito pubblico più del precedente governo della sinistra (lo dice Giannino: http://www.youtube.com/watch?v=_830Sz1S5_A). Adesso non è più presidente del consiglio. L’altro giorno ha detto: se la Bce no si decide a stampare denaro, lo faremo noi. Poi ha smentito: ma no, scherzavo. Poi è arrivata via mail la smentita della smentita firmata da un suo collaboratore: Berlusconi non vuole che l’Italia stampi l denaro, vuole che lo faccia la Bce… come se cambiasse qualcosa. Copio-incollo a futura memoria: «1. Berlusconi ha chiarito che l’euro è uno strumento non è il fine dell’Europa. 2. Per questo il governo Monti, a fine mese, deve con vigore ottenere quanto chiesto lo scorso anno dal nostro governo e sostenuto da tutti gli economisti di buon senso: la Banca Centrale Europea sia la banca dell’Europa e dunque sia garante dei debiti pubblici dei Paesi dell’euro e, se necessario, stampi moneta. 3. L’esempio del Giappone, che ha un debito pubblico doppio del nostro ma ha alle spalle una banca nazionale garante e per questo non è oggetto di attacchi speculativi è sotto gli occhi di tutti. 4. Berlusconi ha chiarito che, qualora la signora Merkel continui a opporsi alle nostre richieste, due sono le soluzioni possibili: l’Italia esce dall’euro, ovviamente continuando a fare parte dell’Unione Europea; oppure la Germania esce dall’euro».
    Tanto per chiarirci, gli “economisti di buon senso” di cui di parla non sono gli economisti di buon senso, ma gli economisti keynesiani. E tanto per chiarirci, se oggi rischiamo di essere risucchiati a distrutti al buco nero del debito lo dobbiamo proprio ai keynesiani. Riassunto della teoria generale di Keynes: per “stimolare” l’economia, lo stato deve abbassare i tassi di interesse e aumentare la spesa pubblica col debito, il quale poi sarà domato dalle banche centrali mediante stampa di denaro nuovo di zecca e vendita di titoli sul debito. Bene, sono sessant’anni che gli stati occidentali aumentano il debito e abbassano artificialmente i tassi di interesse ed ecco il risultato: bolle speculative che si gonfiano e scoppiano con morti e feriti con in più un debito che cresce più velocemente del Pil.
    Ormai siamo alla resa dei conti, i trucchetti monetari sono finiti: non basta che una banca centrale si faccia garante del debito, stampi denaro ed emetta titoli sul debito. E lo prova proprio il Giappone, che col suo 220 % di debito ormai è in stagnazione permanente da più di venti anni e rischia la recessione permanente. Le verità è che gli stati keynesiani non vogliono sapere è che prima o poi il debito si paga e, pagandolo, si muore. Per pagare il debito, infatti, si devono aumentare le tasse; aumentando le tasse si ammazzano le imprese; ammazzando le imprese diminuisce il gettito fiscale…. Avete mai sentito parlare della curva di Laffer?
    Dunque, pagare il debito con le tasse non è una maniera non per sfuggire al baratro, ma per cadervi più velocemente. E’ come premere l’acceleratore ad una macchina che sta correndo verso il precipizio. Di conseguenza, l’unica maniera di sfuggire al baratro ossia curare il cancro del debito è TAGLIARE LA SPESA PUBBLICA, RIDURLA AI MINIMI TERMNI.
    Ora, Berlusconi va dietro agli “economisti di buon senso” ossia keynesiani che gli consigliano di indurre la Bce a farsi garante del debito, stampare denaro ed emettere eurobond. Fantastico: gli economisti di buon senso vorrebbero curare la malattia con la stessa causa che l’ha provocata. Sarebbe come curare la peste con la peste.
    Degli eurobond e della stampa di denaro fresco c’è ben poco da dire, a parte che sono forma molto raffinate di furto. Mediante gli eurobond, possiamo derubare i tedeschi senza sentirci ladri: «Supponiamo che Tizio e Caio richiedano un finanziamento alla banca. Tizio è in grado di dare ampie garanzie di solvibilità, Caio, invece, presenta un profilo meno affidabile. Poniamo che la banca sia disponibile ad erogare credito a entrambi, a Tizio a un tasso del 3% e a Caio del 6%, che riflette il maggiore rischio. La banca ad un certo punto dice a entrambi: signori c’è una nuova legge che dice che il merito del credito non conta più e ci impone di applicarvi un tasso uniforme, pertanto possiamo erogarvi i finanziamenti allo stesso tasso del 4.5 calcolato come media dei tassi che riflettevano il vostro grado di affidabilità. Ci dispiace, ma tu caro Tizio devi accollarti 1,5 % in più, per garantire Caio. Accetterebbero i politici italiani condizioni simili?. Pensiamo di no. Perché rappresenterebbe un sopruso ai danni dei propri contribuenti. Oppure, accettereste di essere obbligati ad avere una carta di credito in comune con degli spendaccioni? Certo che no perché si tratterebbe di un altro sopruso».(http://www.chicago-blog.it/2012/05/26/tripla-c-di-gerardo-coco/ Gerardo Coco, tripla c)
    E veniamo all’idea di costringere la Bce a stampare denaro dal nulla. Se io in cantina mi metto a stampare del denaro, vado in galera. I falsari, infatti, sono considerati ladri a tutti gli effetti. Se invece una banca centrale stampa denaro dal nulla, allora gli “economisti di buon senso” applaudono. L’inflazione di carta straccia a forma di euro porterà certamente alla svalutazione del debito, ma porterà anche alla svalutazione dei redditi e dei risparmi delle persone che lavorano duramente per portare a casa il pane: non solo i tedeschi ma anche gli italiani onesti. La riduzione del potere d’acquisto dei redditi e dei risparmi già dimezzati da tasse omicide significherà distruzione di capitali e quindi impossibilità di nuovi investimenti ossia recessione permanente. E tutto per non mandare a casa qualche parassita.
    Perché infatti il sedicente rivoluzionario liberale oggi vuole derubare i tedeschi con gli eurobond e gli italiani onesti con l’inflazione? Ma è semplice: perché difende la spesa pubblica improduttiva. Difende gli interessi dei clienti e dei parassiti del denaro pubblico. Difende i clienti e i parassiti che sul patrimonio immobiliare pubblico ci mangiano. Se lo stato lo vendesse, con gli enormi ricavi potrebbe coprire già domattina una parte significativa del debito. Ma la stato ossia Monti preferisce ammazzare le imprese indurre la gente al suicidio piuttosto che mollare l’osso del patrimonio pubblico e mandare i parassiti pubblici a casa. Quindi, siamo di fronte ad una nuova lotta di classe: non più capitalisti contro proletari ma parassiti del denaro pubblico contro i contribuenti che lavorano nel settore privato. Negli ultimi quaranta anni lo Stato ha aperto e allargato costantemente la voragine del debito, fino a farlo diventare un buco nero, per nutrire clienti e parassiti di ogni genere e grado (in primo luogo, organici pletorici in costante esubero nei ministeri, negli uffici e nelle imprese pubbliche).

    Cara Merkel, non cedere. Non dare un solo euro dei tedeschi allo stato-ladro italiano. Piuttosto, fai uscire la Germania dall’euro. Se infatti domani mattina, stanca di insulti e pressioni, tu decidessi di pagare acconsentendo agli eurobond e alla emissione di carta straccia a forma di denaro, non faresti un favore al popolo italiano: faresti un favore i parassiti del popolo italiano. Daresti ai parassiti e a quelli che li proteggono la scusa per fare altro debito. Quindi, il denaro estorto ai tedeschi non solo andrebbe a beneficio dei parassiti, ma invece di ridurre il debito pubblico paradossalmente lo farebbe crescere ulteriormente. Già adesso, in questo momento, mentre lo stato-ladro succhia il sangue a noi italiani con la scusa di pagare il debito, in realtà il debito non smette di crescere (vedi il contatore del Chigago blog).

    Cara Merkel, non mollare. Solo se tu non molli lo stato-ladro italiano sarà costretto a smettere di depredare i suoi cittadini. Anche un analista liberale te lo chiede. Ti dice: lascia fallire le banche spagnole, perché n basterebbe tutto il denaro tedesco per risanare i loro conti. In Spagna, infatti, i soldi investiti e bruciati nella bolla immobiliare corrispondono al 20% del Pil o forse più: la bolla immobiliare negli Usa non era niente in confronto. Negli Usa il tumore era operabile in Spagna no. Il fallimento spagnolo avrà due benefici: in Spagna arriveranno molti investitori stranieri mentre l’Italia imparerà la lezione emetterà finalmente la testa a posto: «Tutto questo renderà chiaro agli italiani perché la riforma è una idea molto migliore del fallimento. Le condizioni dell’Italia sono molto migliori di quelle della Spagna. Non ha mai avuto un grande bolla immobiliare, ha relativamente poco debito privato, dispone di centinaia di aziende di prim’ordine con nicchie sicure in mercati di esportazione mondiali, e ha preziose risorse nazionali la cui vendita potrebbe ridurre considerevolmente il suo debito sovrano. Ciò che all’Italia manca è la chiarezza politica. La gestione del caso della Spagna fornirà la lezione necessaria».
    (http://www.atimes.com/atimes/Global_Economy/NF05Dj04.html)

    http://reginadigiove.wordpress.com/

    1. marcello

      Sono d’accordo su tutto !!!
      Monti o chi per lui dovrebbe in primis VENDERE LA RAI !
      e eliminare tutti quei parassiti che ci lavorano.
      E poi proseguire abbattendo del 50% i dipendenti pubblici al SUD.
      Eliminare l’80% di tutti i dirigenti pubblici e coì via…

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