Francia, riapre la moschea chiusa un mese fa per «apologia di terrorismo»

Di Leone Grotti
03 Novembre 2017
La legge antiterrorismo appena approvata dal presidente Macron è più blanda rispetto allo stato di emergenza
epa05443414 Worshippers arrive for prayer at the Yahya mosque in Sotteville-Les-Rouen near Saint-Etienne-du-Rouvray, France, 27 July 2016. According to reports, two hostage takers were killed by the police after they took hostages at a church in Saint-Etienne-du-Rouvray near Rouen. One of the hostages, a priest was killed by one of the perpetrators. EPA/IAN LANGSDON

epa05443414 Worshippers arrive for prayer at the Yahya mosque in Sotteville-Les-Rouen near Saint-Etienne-du-Rouvray, France, 27 July 2016. According to reports, two hostage takers were killed by the police after they took hostages at a church in Saint-Etienne-du-Rouvray near Rouen. One of the hostages, a priest was killed by one of the perpetrators.  EPA/IAN LANGSDON

La moschea di Fontenay-aux-Roses, chiusa a ottobre in Francia dalla prefettura di Hauts-de-Seine per problemi legati al terrorismo di matrice islamica, ha riaperto oggi. Non perché i timori che hanno portato alla chiusura si siano rivelati infondati, ma perché la nuova legge antiterrorismo approvata da Macron è più blanda dello stato di emergenza del quale ha preso il posto.

«APOLOGIA DI TERRORISMO». Negli ultimi due anni sono state chiuse in Francia 19 moschee grazie ai poteri speciali che con lo stato di emergenza sono stati conferiti ai prefetti per contrastare il terrorismo. In particolare, la moschea di Fontenay-aux-Roses nel quartiere Paradis era stata chiusa perché l’8 e il 15 settembre erano stati fatti all’interno dei discorsi che descrivevano i «terroristi come “musulmani di fede” e che miravano a distinguere “i musulmani da una parte e i cani infedeli dall’altra”». Sempre secondo il prefetto, erano stati fatti «appelli che incitavano all’odio e alla violenza» oltre ad altri che potevano costituire «apologia di terrorismo».

STATO DI EMERGENZA. Lo stato di emergenza consentiva la chiusura di un luogo di culto anche nei casi in cui «si faccia un semplice riferimento a teologi che incitano alla violenza e fanno apologia di terrorismo». Come dichiarato dal ministro dell’Interno Gérard Collomb, in molti luoghi di culto islamici spesso l’incitazione alla violenza non viene fatta in modo esplicito ma «ad esempio rimandando attraverso il sito dell’associazione ad opere che sostengono queste idee».

LEGGE ANTITERRORISMO. I nuovi criteri della legge antiterrorismo appena approvata però sono meno restrittivi, riporta Le Parisien. Per chiudere un luogo di culto non è più sufficiente che si riscontrino «appelli che costituiscano incitamento all’odio, alla violenza o provocazioni a commettere atti di terrorismo facendo apologia di tali atti». È necessario, invece, che sia stabilita una correlazione materiale tra il luogo di culto e la minaccia terroristica. Poiché questa correlazione non sussiste, il prefetto, a un mese dalla chiusura, ha ordinato di riaprire la moschea.

I TERRORISTI «HANNO SOLO RISPOSTO». I circa 400 fedeli che frequentavano il luogo di culto ogni settimana potranno dunque fare ritorno alla moschea dove, appena poche settimane fa, alcuni predicatori spiegavano che i musulmani «sono stati attaccati dall’Occidente in Birmania, Siria, Libia, Iraq e loro non hanno fatto altro che rispondere».

@LeoneGrotti

Foto Ansa

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