
Francia, l’aborto è diventato un «diritto a tutti gli effetti». Due anni di carcere e 30 mila euro di multa a chi lo «intralcia»
In Francia si sta discutendo la modifica della legge sull’aborto, all’interno di una norma sull’uguaglianza tra uomini e donne, e ieri l’Assemblea nazionale ha votato l’articolo più controverso che di fatto trasforma l’interruzione di gravidanza in un «diritto».
ABORTO A OGNI COSTO. Fino ad oggi la legge prevedeva che l’aborto fosse permesso «a tutte le donne incinte che si trovano in una situazione di sofferenza a causa del loro stato». Dopo le modifiche l’aborto sarà permesso «a tutte le donne incinte che non vogliono una gravidanza».
Secondo il partito socialista, la vecchia dicitura era «obsoleta» perché le donne devono «disporre come vogliono del loro corpo».
«DIRITTO A TUTTI GLI EFFETTI». Il ministro dei Diritti delle donne Najat Vallaud-Belkacem ha anche sottolineato che «l’interruzione di gravidanza è un diritto a tutti gli effetti e non qualcosa che si tollera a certe condizioni». La destra francese ha protestato parlando di «grave banalizzazione dell’aborto», anche perché «mai la nozione di “sofferenza” ha impedito a una donna di avere accesso all’aborto».
La nuova legge prevede anche l’introduzione del «reato di intralcio all’aborto»: ora anche ««i centri di ascolto delle donne incinte e i siti internet» dovranno «informare sulla possibilità dell’interruzione di gravidanza».
NUOVO REATO DI «INTRALCIO». In Francia si verificano 220 mila aborti all’anno. La squadra di Hollande ha già creato un sito internet governativo per «sponsorizzare l’aborto». Secondo un comunicato della Fondazione Jérôme Lejeune, «la soppressione della nozione di “sofferenza” porterà a sviluppare gli aborti eugenetici (…) e in base al sesso del nascituro. È grave anche l’attentato alla libertà di espressione: con il nuovo reato di intralcio all’aborto, chi dirà la verità sull’interruzione di gravidanza si rischiano fino a due anni di prigione e 30 mila euro di multa».
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20 commenti
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Ma France est un pays laïc et démocratique,je n’ai rien contre l’avortement,Ma petite amie avaitun avortement il ya un mois
oooooooh era ora!!! A quando questa buona iniziativa in tutti gli altri paesi del mondo???
Dunque vediamo. 250000 aborti, che duplicheranno probabilmente. Già da piccoli verranno forgiati omosessuali. Nel frattempo le famiglie islamiche crescono a un tasso logaritimico…a hahahaha non vedo l’ora che tutta questa nobiltà laica pro diritto si ritrovi nel 2020… Penso che basti… Quattro grasse risate li poi me le faccio volentieri. Ma si… Andate pure “diritto” per questa strada… Avanti tutta. Offro io poi coca e pop corn
Tutto ciò che è contro natura non è un diritto.
Non è un diritto inquinare, il pianeta Terra e la sua atmosfera.
Non è un diritto mettere a rischio la vita nel nostro Pianeta.
Non è un diritto rubare.
Non è un diritto investire i pedoni.
Non è un diritto uccidere.
Non è un diritto far scomparire qualsiasi specie vivente.
Non è un diritto ammazzare una vita nascente.
L’aborto è solo un abominio dell’umanità.
La religione con l’aborto non c’entra nulla, la vita è vita a prescindere da qualsiasi religione.
E non tiriamo in ballo argomenti quali qualità della vita, perchè la qualità che propugnano gli abortisti è pessima.
La vita non è solo un insieme di cellule amorfe, come una macchina, la vita è ben altro è più che dimostrato che i sentimenti, il pensiero, le ansie, l’umore in una persona è capace di generare all’interno dell’organismo umano reazioni chimiche, che possono essere benefiche o nocive a seconda del proprio equilibrio psichico, e certamente abortire non genera in una giovane donna, un sentimento di appagamento e felicità, il che si traduce in una pessima qualità della vita postuma all’evento abortivo.
Mentre riuscire a superare il momento di difficoltà che può generare una maternità non programmata, farebbe diventare quella giovane mamma, molto più forte e sicura di se, capace di affrontare la vita a testa alta, senza mai piegarsi davanti alle continue difficoltà di questo mondo.
No, l’aborto da qualunque punto di vista lo si guardi è sempre una sconfitta.
Ma forse un certo “Pensiero Illuminista” mira proprio a creare una schiera di cittadini, succubi e paurosi, incapaci di alzare la testa e dire “Io sono unico in questo Pianeta e solo le leggi del Creato sono al di sopra di me”, per i Cattolici direi “io sono a immagine e somiglianza di Dio, e quindi non ho bisogno di altri al di fuori del mio Signore”.
Sembra corretto far notare che l’aborto è oggetto di diverse visioni e mette in gioco principi importanti, quali quello della sacralità della vita e quello della qualità della vita. Diverse visioni del mondo possono dare diverso peso a questi principi. Per certe religioni, fra le quali quella cattolica, il principio della sacralità della vita è centrale. Visioni diverse, fra le quali quelle non religiose, possono combinare questo principio con quello della qualità della vita. Il compito di uno stato, secondo me e per fortuna secondo gli eredi dell’illuminismo di cui con raccapriccio leggo i commenti qui sotto, è quello di garantire i diritti a tutti, indipendentemente dalle proprie convinzioni. Qualora si desideri uno stato confessionale, retto ad esempio secondo i principi della vostra religione, sappiate che al centro di Roma ce n’è uno, molto piccolo e incapace di ospitarvi tutti; in alternativa potete fondarne uno vostro. Finché esistono stati come la Francia, non confessionali e aperti al pluralismo, a chi è contro l’aborto è garantito il diritto di non abortire forzatamente; a chi è disposto ad abortire (a certe condizioni, ovviamente) viene riconosciuto questo diritto. Se la cosa crea problemi, vi esorto nuovamente a fondare uno stato confessionale (o teocratico, come vi aggrada) in cui il pluralismo sia bandito, e la parola del Signore assieme alla tradizione della Chiesa sia la sola fonte della legge.
Come dice “La vandeana”:
Ci vuole una “controrivoluzione” intesa come movimento e presa di coscienza di popolo, radicale nell’azione, che faccia piazza pulita delle rivoluzioni pazzesche di Hollande e del suo staff anticristiano e illuminista
la francia oramai è una fogna laicista e progressista irrecuperabile, se non con un miracolo.
si ma deve essere un grande miracolo.
@Mike
carissimo la tanto vituperata Francia ha crescita positiva già da fine anni 90, a fine anni 80 la crescita era negativa …. ma stranamente lì hanno fatto politiche per le famiglie (coppie di fatto comprese): i pannolini costano poco, i prodotti per infanzia sono “calmierati”, gli sgravi fiscali sono notevoli etc.
Noi in Italia grazie hai vari governi che hanno difeso i vostri “principi non negoziabili” abbiamo solo PARLATO e disguisito per 20 anni …. nel frattempo non abbiamo fatto una beata fava !!!!
Continuate pure a discutere sui gay sulle lobby etc. bravi !
Paolo
PS: l’aborto è un’altro discorso può non piacere e quindi è giusto cercare di ridurlo/elimirarlo ma se esiste una legge, come in Francia, uno stato che si dichiara tale DEVE GARANTIRLO chiaro ?
la crisi è mondiale, e riguarda anche la francia. ciò che dici tu valeva anni fa ai tempi di sarkozy, infatti lessi un articolo su un giornale o un periodico in cui si parlava degli aiuti alle famiglie in francia. oggi non è così.
ma se c’è un paese che avrebbe risentito meno della crisi è la spagna. solo che anche lì dal 2012 la crisi la sentono. inoltre in europa la stretta creditizia, ossia le banche più restie a concedere prestiti, ha l’apice in spagna. tutto ciò guarda caso dopo che Rajoj è stato eletto (nel 2011). il Rajoj contrario ai matrimoni gay e all’aborto, sul quale ha fatto una legge più restrittiva di quella di zapatero. e il rajoji che viene indagato per non so che cosa. guarda caso. scommetto che se Rajoj su certe cose lascia stare, e sull’aborto riporta in auge la legge Zapatero, l’economia spagnola decolla. come l’islanda: 2008 crisi, 2010 matrimonio gay legale, 2012 Islanda uscita dalla crisi. ma guarda un po’. e così che funziona, infatti l’economia è cultura, convenzione, un mezzo raffinato per guidare/condizionare intere nazioni. così come la stampa e i mezzi di informazione di cui fanno parte cinema e musica.
è per dire, se non fosse ancora chiaro, che se da noi si fanno le leggi che vuole la sinistra la nostra economia migliora. basta che legalizziamo eutanasia, nozze e adozioni gay che dall’estero (leggi francia germania Inghilterra USA, i paesi che muovono l’economia del mondo più di cina india giappone) ci riempiono di commesse. dagli anni ’90 l’economia italiana stenta perché dopo mani pulite credevano di governare a loro piacimento, ma è venuta fuori FI che gli ha rotto le uova nel paniere. allora dall’estero, dai centri di potere che contano, hanno deciso di farci andare male l’economia e dare la colpa al centrodestra. come prima la davano, dei mali italiani, alla DC e al PSI. e si che la sinistra al mondo domina, anzi qualcuno ha detto che in occidente in fondo la società è comunista anche se all’apparenza non pare.
è incredibile il dato dei 220.000 aborti l’anno. in pratica si sta distruggendo il futuro della francia. la popolazione diventa più vecchia e non si favorisce il ricambio generazionale. e mettendo nella testa della gente l’idea dei diritti. la gente un po’ è bombardata su certe idee, un po’ però la colpa ce l’ha. non capisce che in fondo è stata abituata a darsi la zappa sui piedi, o meglio sui piedi di chi viene dopo, dei figli. quelli non abortiti, ovviamente. non capisce che il futuro francese sarà musulmano, e vorrei vedere se ai musulmani vengono dati aiuti economici che ai francesi vengono negati, anche in tempi di crisi (appunto c’è pure la crisi, guarda caso). se così è, e così credo sia, i francesi sono stati resi dei grandissimi coglioni. mi spiace usare certi termini ma tanto è così. poi in futuro, di marca musulmana, i diritti? per le donne no. sull’aborto lo stesso, che se la donna non vorrà abortire importerà poco il suo parere poiché conterà quello dell’uomo.
che bella trovata la categoria moderna/umana (?!)/laicista dei diritti. alla fine mi pare che portano solo a distruggere la società. infatti si considerano solo certi diritti, mica i diritti di tutti. tipo il diritto al divertimento, o al divorzio, o al farsi le canne… ma ora basta sennò sarebbe troppo lunga.
siamo in una vera dittatura. con l’apparato dello stato che si piega a qualsiasi richiesta del potere di turno per colpire i sudditi che si ribellano. si avverano tutti i più cupi scenari previsti da benson, e dagli altri profeti del secolo scorso.
Sono d’accordo con te Beppe non esiste più la persona ma solo lo stato che detta legge