
Francia: Isnard, professore liceale, viene licenziato perché troppo laico
Un professore di un liceo di Manosque, in Provenza, è stato licenziato dopo aver subito accuse di proselitismo e di aver leso la laicità dello Stato dopo 13 anni di servizio, con l’avallo del ministro dell’Educazione Luc Chatel.
Philippe Isnard, però, sa bene di non aver fatto niente del genere perché conosce benissimo le regole dello Stato francese in materia di educazione: la neutralità, ossia la laicità negativa che deve essere rispettata da chiunque. Per questo non si è mai azzardato a parlare di sé o delle sue convinzioni: «Semplicemente – racconta l’uomo – mostro ai ragazzi tutte le posizioni che si possono assumere di fronte ad uno stesso problema, aiutandoli a esprimere quale sia la più adeguata, senza mai dire che cosa pensi io».
Siccome al secondo anno della scuola superiore il ministero chiede di affrontare il diritto di famiglia, Isnard decide di trattare il tema dell’aborto come richiesto: «Il ministero ci esorta a suscitare dibattiti su un determinato argomento dopo averlo presentato e dopo aver mostrato tutte le posizioni su di esso: quelle pro e quelle contro». Isnard quindi sceglie innanzitutto di far capire che cosa sia un aborto e proietta il film No need to argue senza mai commentare le immagini.
Il film mostra i diversi tipi di aborto praticati in Fancia senza alcuna voce narrante. Tanti ragazzi si accorgono di che cosa sia per la prima volta (si vedono aghi che pungono bambini e bambini espulsi dall’utero tramite farmaco) e rimangono di sasso dato che l’immagine comune riguardo all’aborto è ben diversa. Il professore illustra, poi, le posizioni contrarie e quelle favorevoli: «Ci tengo a sottolineare – ha detto Isnard – che ho mostrato loro il testo di legge statale insieme allo storico discorso dell’allora ministro Simon Veil che lo difende, parlando di aborto come diritto della donna». Nessun ragazzo si lamenta né grida allo scandalo. Anzi, senza che il professore proponga niente, la classe sceglie di firmare una petizione contraria all’aborto proposta da una studentessa musulmana.
E’ a questo punto che Philippe Isnard comincia a subire minacce dai colleghi dell’istituto quando, scoperta la sua fede cattolica, hanno iniziato a non ritenerlo idoneo all’insegnamento: «Troppo vicino alla Chiesa», si sentiva dire nei corridoi e in sala professori. Infatti, la denuncia secondo cui «le immagini troppo crude» avrebbero «disgustato i ragazzi» arriva da due colleghi membri di un’associazione per le libertà individuali e a favore dell’aborto.
La battaglia legale è ancora aperta. E’ quindi da vedere se davvero la laica Francia voglia teste pensanti e se esista davvero quella neutralità che tanto viene sbandierata o se quest’ultima sia solo la maschera di un’arma usata per perseguire un credo ben preciso. Philippe Isnard ha rispettato tutte le norme francesi in merito alla laicità, eppure, invece che ricevere una medaglia, è stato licenziato solo perché qualcuno ha saputo della sua fede, peraltro mai espressa in pubblico. Pare davvero troppo.
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