Francia, ennesimo attentato in nome di Allah derubricato a cronaca nera

Di Mauro Zanon
12 Maggio 2022
A Marsiglia un uomo è stato accoltellato davanti alla scuola cattolica frequentata dai figli. Ma, come succede sempre più spesso, l'attentatore è stato definito soltanto "squilibrato". Di legami con l'islam non si può parlare
Attentato Francia Allah

Attentato Francia Allah

Parigi. Martedì sera, davanti alla scuola privata cattolica Sévigné di Marsiglia, nel Tredicesimo arrondissement, un padre di famiglia di 40 anni è stato accoltellato davanti ai suoi figli da Mohamed L., 23 anni, che ha detto di agire «in nome di Allah». L’attacco si è verificato attorno alle 18. «Oggi, nel tardo pomeriggio, un uomo è stato aggredito violentemente con un coltello a Marsiglia davanti a una scuola. L’autore è stato fermato. Grazie ai passanti e alle forze di polizia per la loro rapida reazione», ha twittato il ministro dell’Interno Gérald Darmanin subito dopo l’accaduto.

«Urlava frasi deliranti»

La vittima, che era andata a prendere i propri figli a scuola, è stata accoltellata a più riprese a livello del torace e della gola mentre era seduto su una panchina. Quando sono arrivati i soccorsi, l’uomo era in arresto cardo-respiratorio: attualmente è in bilico tra la vita e la morte. «La vittima è stata trasportata all’ospedale Nord in fin di vita. Un’inchiesta per tentativo d’omicidio volontario è stata aperta e affidata alla Sureté Départementale. Gli elementi raccolti non permettono attualmente di stabilire le motivazioni dell’autore dell’aggressione», ha indicato la procura di Marsiglia a Tf1.

L’uomo accoltellato è un ufficiale medico dell’ospedale Leveran, padre di due figli di 3 e 7 anni. L’attentatore, nato a Brignoles, nel dipartimento del Var, è noto ai servizi di polizia per traffico di stupefacenti, ma non figura nei registri dell’intelligence (nessuna schedatura “S”, la lettera con cui i servizi bollano gli individui considerati pericolosi per la sicurezza dello Stato). Secondo diversi testimoni citati dal Figaro, al momento dell’attacco, Mohamed L. ha invocato Allah. Posto in stato di fermo, ha pronunciato «frasi deliranti« davanti ai poliziotti, secondo una fonte vicina al dossier, evocando “Allah” e “il diavolo”.

Di islam non si parla nemmeno se gridano “Allah”

Ci sono pochi dubbi sulle motivazioni religiose all’origine dell’attentato. Eppure, la maggior parte dei giornali francesi e gli stessi inquirenti affermano che si tratta “soltanto” di uno squilibrato, che ha problemi psichici e che non c’è nessun legame con il terrorismo di matrice islamica. Curiosamente, però, tutti questi “pazzi” dicono di uccidere «in nome di Allah», e non «in nome di Marianne». «In seguito a una perquisizione a casa dell’autore, si può definitivamente scartare l’ipotesi terroristica», ha detto una fonte all’Afp, precisando che non ci sarebbe niente da segnalare in materia di radicalizzazione religiosa. Gli stessi genitori hanno indicato agli inquirenti che il figlio «diceva di soffrire di problemi psichici da alcune settimane, che per questo motivo era a casa e che era scomparso da 48 ore».

La fretta con cui si archivia l’ennesimo attacco in nome di Allah come un semplice “fait divers”, ossia un fatto di cronaca nera, la dice lunga sullo stato di salute della società francese. Da un lato, sembra quasi che ci si sia abituati a questo genere di attacchi, dall’altro, per paura di essere tacciati di islamofobia, si evita il più possibile di accostare la religione musulmana a fatti di questo tipo, anche nella stragrande maggioranza dei casi in cui il nesso islam-attentato risulta evidente.

Foto Ansa

Articoli correlati

0 commenti

Non ci sono ancora commenti.