Per le femministe di Mélenchon «anche gli uomini possono essere incinti»

Di Mauro Zanon
22 Agosto 2022
L'associazione radicale Planning familial, lautamente sovvenzionata dallo Stato, sdogana la campagna pubblicitaria col trans in dolce attesa. E alle polemiche risponde: «Siamo vittime di un cyberattacco transfobo»

Parigi. «Al Planning, sappiamo bene che anche gli uomini possono essere incinti». Il Planning è il Planning familial, associazione femminista francese vicina alla sinistra radicale di Jean-Luc Mélenchon, che per la sua ultima campagna pubblicitaria ha deciso di alzare l’asticella della provocazione genderista a cui da sempre è abituata. Su un’immagine diffusa sui social network, appaiono due uomini seduti su un divano, con il primo che accarezza la pancia del secondo: un trans “incinto”.

«Affermare che un uomo può essere incinto significa andare contro la scienza ed entrare in un dogma», ha reagito la saggista e femminista laica Laurence Marchand-Taillade, non certo una “pericolosa reazionaria”. L’iniziativa del Planning familial si iscrive sulla scia della pubblicazione, a fine luglio, di un libretto sulle mestruazioni destinato alla comunità Lgbt e in particolare a quelli/quelle che hanno tra i 10 e i 15 anni.

I militanti della teoria del genere

Su Twitter, diversi eletti di ogni sponda politica hanno criticato la provocazione del Planning familial, associazione lautamente sovvenzionata dallo Stato francese e invitata nelle scuole a parlare di educazione sessuale. «Il Planning familial, ormai, non è altro che un’associazione militante per la teoria del genere. Eppure è ancora sovvenzionata dalle nostre tasse e certificata dal ministero dell’Istruzione per organizzare degli incontri con i più giovani!», è insorta Hélène Laporte, vice presidente del Rassemblement national all’Assemblea nazionale.

«Il Planning familial si allontana sempre di più dalla sua missione originaria per diventare un megafono dei militanti della teoria del genere», ha commentato l’eurodeputato sovranista Thierry Mariani. «Una deriva inquietante, soprattutto quando si sa che è abilitata ad intervenire nelle nostre scuole, anche in quelle con studenti minorenni», ha aggiunto.

«Le critiche? Un cyberattacco della destra»

L’associazione femminista, applaudita dalla sinistra mélenchonista per le sue iniziative pro gender, si è detta vittima di un cyberattacco da parte dell’“estrema destra”, anche se le critiche sono piovute da ogni latitudine. «Il Planning familial, organizzazione femminista e di educazione popolare, i suoi militanti e i suoi dirigenti, sono oggetto dal 18 agosto 2022 di un attacco estremamente violento su Twitter e sugli altri social network da parte di personalità di estrema destra e dai loro simpatizzanti. Questi attacchi per chiedere di toglierci le sovvenzioni e per mettere in discussione la nostra legittimità come associazione in difesa dei diritti delle donne e di lotta per il diritto all’aborto hanno come pretesto un’illustrazione che presenta una persona trans», hanno scritto in un comunicato i dirigenti di Planning familial.

Il vittimismo delle neofemministe radicali

E ancora: «Noi, femministe, non accetteremo che il Planning familial sia oggetto di una campagna denigratoria sulle spalle delle minoranze di genere». Il solito vittimismo delle neofemministe e della sinistra radicale. Il Planning familial, oltre al supporto dei militanti della France insoumise, il partito di Mélenchon, ha ricevuto immediatamente l’appoggio di altre personalità della sinistra, anche quella cosiddetta “moderata”.

Anne Hidalgo, sindaca di Parigi in quota socialista, ha parlato di “attacchi odiosi” ai danni del Planning familial, mentre Eelv, il partito dei Verdi francesi, ha condannato «con fermezza il cyberattacco transfobo» contro l’associazione. Planning familial, che raggruppa quasi settanta strutture in tutto il territorio francese, si è detta pronta ad adire le vie legali contro chi ha mosso accuse verso l’iniziativa.

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