Francesi e americani non si amano più

Di Rodolfo Casadei
20 Febbraio 2003
I giornali europei ci informano che nel corso dell’ultimo anno gli Stati Uniti hanno perso molte simpatie nel vecchio continente

I giornali europei ci informano che nel corso dell’ultimo anno gli Stati Uniti hanno perso molte simpatie nel vecchio continente: all’ondata di solidarietà seguita ai fatti dell’11 settembre 2001 è succeduta una risacca di disaffezione, causata dalla politica estera aggressiva e unilateralista attribuita al presidente Bush, che si sarebbe tradotta in un aumento di giudizi negativi sugli Usa presso l’opinione pubblica dei vari paesi europei, rilevato da molti sondaggi. Non tutti invece sanno che, nello stesso periodo, un fenomeno analogo è accaduto negli Usa: l’opinione dell’americano medio al riguardo di alcuni vecchi alleati europei è radicalmente mutata in peggio, segnatamente nei confronti di Francia e Germania, i due paesi che più attivamente stanno ostacolando la politica Usa nella crisi irakena. Per converso è cresciuta la stima verso quei paesi i cui leader si sono mostrati più comprensivi delle ragioni americane: Italia e Spagna.
Nel giro di un anno la Francia ha visto scendere i giudizi favorevoli di 20 punti ed aumentare quelli sfavorevoli di 17; per la Germania il responso è stato –12 e +10. In una lista di 26 paesi, la Francia ora è soltanto tredicesima, preceduta addirittura da Turchia, Egitto e Corea del Sud. L’Italia, invece, è salita addirittura al terzo posto nella classifica delle preferenze degli americani, ed è il primo dei paesi non anglofoni. In fondo alla lista si trovano, non per caso, i tre paesi che Bush ha definito “asse del male”: Iran, Corea del Nord ed Irak. Subito sopra, l’Autorità palestinese e la Libia.

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