Formigoni. Tutte le reazioni alla condanna

Di Redazione
22 Febbraio 2019
Da Berlusconi a Gelmini, da Cesana a Lupi, da Lerner a Buffagni, tutte le reazioni di amici, avversari e politici sulla condanna di Roberto Formigoni

Dopo che la Cassazione ha confermato la condanna a Roberto Formigoni, sono tantissime le reazioni di amici, avversari e politici.

SILVIO BERLUSCONI, leader di Forza Italia

«L’arresto di Formigoni dimostra che in Italia la giustizia è una questione ancora aperta. Non conosco le carte processuali ma sono umanamente dispiaciuto. Formigoni è stato il miglior governatore in assoluto di tutte le regioni italiane».

GIANCARLO CESANA, medico, ex presidente del Fondazione Policlinico di Milano

«Formigoni è una persona di grande umanità, ha fatto grandi cose per la sua Regione. Tutta la Lombardia deve essergli grata. Sono molto dispiaciuto, ritengo Formigoni una persona estremamente perbene. Bisogna accettare le sentenze, Roberto accetterà questa situazione con grande dignità».

COMUNIONE E LIBERAZIONE

«”Se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme” (san Paolo). In questo momento soffriamo insieme a Roberto Formigoni, nella consapevolezza che solo Dio può ultimamente e veramente vedere il cuore dell’uomo e può rispondere al bisogno di misericordia che tutti abbiamo. Lo accompagniamo con la preghiera in questa circostanza per lui così drammatica, che viviamo come un potente richiamo alla conversione di ciascuno di noi. Nessuna prova può cancellare la compagnia che Cristo fa alla nostra vita, consentendoci di ricominciare sempre, nell’umile certezza che tutto collabora misteriosamente al bene: questo è ciò che domandiamo al Padre per Roberto e per noi».

ALESSANDRO FERMI, presidente consiglio regionale della Lombardia

«Formigoni verrà ricordato nel futuro per l’ottimo lavoro svolto come governatore della Lombardia e non certamente per questa sentenza. Umanamente sono dispiaciuto nel pensare che una persona di 70 anni debba essere limitato nella propria libertà pur non essendo socialmente pericoloso».

MARIASTELLA GELMINI, Forza Italia

«Da lombarda ho visto i risultati di Formigoni, ho visto come ha governato la Lombardia e l’ho conosciuto personalmente. La Regione è stata sempre amministrata, è stato un governatore riformista, innovatore e coraggioso. Sono umanamente dispiaciuta».

ATTILIO FONTANA, governatore Regione Lombardia

«Sono amareggiato e dispiaciuto per Formigoni che per 18 anni ha contribuito a sviluppare un incontestabile serie di importanti primati in Lombardia. Non limitiamoci a giudicarlo solo per questa sentenza».

GAETANO QUAGLIARIELLO

«Provo grande amarezza, è un grande dispiacere. Roberto era un amico e resterà un amico».

RENATO SCHIFANI

«Lo andrò a trovare presto. Rispetto la decisione dei giudici. Mi duole che fino ad un mese fa la pena sarebbe stata espiata secondo un rito più umano, che avrebbe previsto misure alternative».

MAURIZIO LUPI, Noi con l’Italia

«La condanna dell’amico Roberto Formigoni dà un’immagine di persona che non corrisponde al bravissimo amministratore pubblico che tutti hanno conosciuto e che ha trasformato la Lombardia nel modello di buon governo cui milioni di cittadini oggi ancora ne godono i frutti. Resta incomprensibile come sia possibile condannare un politico che ha fatto delibere, oggetto della corruzione, inappuntabili e corrette. La mia amicizia, stima e gratitudine per Roberto resta immutata».

RAFFAELE CATTANEO, assessore Regione Lombardia

«La Lombardia non è stata governata per 18 anni da una banda di criminali e i risultati ancora oggi sono lì a testimoniarlo. Io ho lavorato con Roberto Formigoni ogni giorno e so che non è l’uomo che viene dipinto da questa sentenza. Il mio dolore ora è profondissimo. Oggi però sento ancora di più la responsabilità e il compito di difendere quello che lui ha costruito. Un uomo della sua statura e della sua fede sa che anche un’ingiustizia così non è più grande di quello in cui crede».

ANTONIO PALMIERI, Forza Italia

«Da ieri sera prego per Formigoni. Disprezzo chi sta esultando perché va in carcere, grazie a una legge ignobile, un uomo di 71 anni (non socialmente pericoloso). Grazie a Formigoni per come ha saputo rendere la mia regione prima in Italia e tra le prime in Europa».

STEFANO BUFFAGNI, M5s

«Giustizia è fatta. Ho iniziato il mio cammino nel Movimento 5 stelle per combattere lui e Berlusconi. Oggi andrà in carcere grazie alla nostra legge spazzacorrotti».

DARIO VIOLI, M5s

«Si chiude un periodo buio per la Lombardia. Aveva il dovere di garantire una sanità d’alto livello ai lombardi, non di trascinarla negli scandali e corrompere».

Vittorio Sgarbi

«Questa sequenza di atti giudiziari che partono da Lucano, toccano Salvini, i genitori di Renzi fino ad arrivare a Formigoni oltre che essere sconcertante è la dimostrazione della chiara interferenza politica della magistratura, un’ingerenza che va sanzionata» e per la quale occorre indire un «referendum che stabilisca la responsabilità penale dei magistrati rispetto ai loro errori. Nel caso di Formigoni sollevo tra l’altro la questione generale dei 70 anni, nata in nome di una anticorruzione su cui si è stabilito che bisogna punire in modo esemplare i corrotti. Il caso Formigoni mi richiama quello del sindaco Nicola Sodano di Mantova attaccato dall’accusa per associazione mafiosa e assolto con formula piena pochi giorni fa. Nessuno però ne parla. E quelli che lo avevano accusato non pagano?».

IGNAZIO LA RUSSA, Fratelli d’Italia

«Mi dispiace moltissimo. Non conosco gli atti processuali, quindi non sto a sindacare nel merito. Considero però Roberto un amico, oltre che un alleato. L’ho sempre apprezzato politicamente per quanto ha fatto per la Lombardia: ha inventato un modello di governo della Regione, frutto delle sue capacità. Speravo dimostrasse la sua innocenza».

PAOLO ROMANI, Fi

«Purtroppo era una sentenza attesa. Mi dispiace. Malgrado tutte le battaglie che ho fatto con Formigoni ai tempi dello strapotere ciellino, un pensiero per lui ce l’ho lo stesso».

PIETRO BUSSOLATI, Pd

«Non è bello commentare notizie come questa che danneggiano un’istituzione come la Regione. Avrei preferito che fosse battuto elettoralmente il sistema di potere che si è creato sotto la guida di Formigoni e che paghiamo ancora oggi. Con questa sentenza cala il sipario. Il problema è che non è arrivata prima la politica».

GAD LERNER, giornalista

«Per anni mi sono scontrato con Roberto Formigoni ma vederlo finire in carcere ora che non esiste più alcuna sua pericolosità sociale, non mi dà nessuna soddisfazione. Semmai disagio. Mi auguro si applichino le pene alternative previste dalla legge per tutti i cittadini».

LUCA DEL GOBBO, Nci

«Non si condanna una storia».

MATTEO FORTE, Nci

«Non si condanna una storia».

MASSIMILIANO SALINI, Forza Italia

«Non credo che giustizia sia stata fatta. La sentenza della Corte di Cassazione ha condannato Formigoni senza che nessuno – come ha detto la difesa – sia “riuscito a dimostrare la riconducibilità di un singolo atto di ufficio alle presunte utilità contestate”. È una brutta giornata per la giustizia italiana e per la Lombardia, che deve al presidente Formigoni una straordinaria stagione di riforme, efficienza dei servizi, in primis quelli sanitari, e virtuosità dei conti pubblici, che sono diventati un modello di riferimento per il Paese e non solo. È una sentenza ingiusta per Roberto, un amico che conosco da tanti anni e so che non ha mai rubato nulla né si è fatto corrompere. Un processo a tesi lo condanna e le nuove norme anticorruzione varate dal governo gialloverde lo mandano in carcere, senza neppure il diritto ai domiciliari per l’età, come accadrebbe invece per una condanna, ad esempio, per omicidio. Una sproporzione che dice dove sta andando questo Paese. No, giustizia non è stata fatta. Si doveva colpire un simbolo e questo, sì, è stato fatto. Per questo io sto ancora con Roberto, perché sto con la giustizia, quella vera. Anche se di questi tempi non sta bene dirlo».

MARIO MAURO

«”Chi ama la Res Publica avrà la mano mozzata” Czesław Miłosz»

PAOLO DEL DEBBIO, giornalista

«Formigoni ha preso il mitico programma liberale del ’94, quello sbandierato da tutti e poi puntualmente rimesso in qualche cassetto, e l’ha fatto diventare realtà. Non tutto per carità, ma i suoi meriti, al di là delle vicende giudiziarie, che pure mi lasciano perplesso, mi paiono innegabili. Mi pare davvero misero chiudere questa storia fra le carte di un processo che non mi ha mai convinto».

VITTORIO FELTRI, giornalista

«A memoria d’archivio Formigoni è l’unico politico (a parte Cuffaro) finito in galera. Forse perché è il più onesto»».

Foto Ansa

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