Fobie da star, quando un film ti rovina la vita

Di Elisabetta Longo
27 Settembre 2012

Il metodo Stanislavskij è l’arcinoto metodo recitativo che suggerisce all’attore di sfruttare il proprio mondo interiore per interpretare al meglio il personaggio, in uno scambio vicendevole di emozioni. David Hasselhoff  ha preso un po’ troppo alla lettera questa metodologia, visto che ha dichiarato al Daily Mirror di avere paura dell’acqua, da quando ha smesso di girare Baywatch. Quando interpretava Mitch Buchannon, il bagnino messo a salvaguardia dei bagnanti californiani, ne ha subite di cotte e di crude da parte del regista, che per girare al meglio gli episodi, lo costringeva a subire lunghe sessioni acquatiche. «Odio nuotare e ho paura dell’acqua, per colpa dell’oceano gelido e mosso in cui spesso ho dovuto girare. La cosa buona che mi è rimasta è però l’istinto da bagnino di buttarmi se vedo qualcuno in difficoltà tra le onde. Lì riesco a superare questo timore e non ho problemi a occuparmi di respirazione bocca a bocca». Un altro ad aver dichiarato di avere paura dell’acqua, causa copione, è Leonardo Di Caprio, che per interpretare la morte di Jack, il protagonista, è rimasto in una cisterna piena d’acqua per ore, finché James Cameron ha ritenuto che avesse la giusta smorfia di agonia sul volto.

TRAUMI DA PICCOLI – Ma gli attori, essendo esseri umani, a volte portano sul set paure già presenti nel loro inconscio. Michel Fassbender, il protagonista di Prometheus di Ridley Scott, ha dichiarato di avere paura dei film di fantascienza. Ed è tutta colpa di Alien, visto quando era piccolo. Michel era rimasto terrorizzato dalle scene in cui l’alieno si impossessava dei corpi degli astronauti e ne faceva lauto pasto: «I miei genitori erano molto severi, non so perché mi permisero di vedere Alien. Continuavo a chiedermi terrorizzato se sarebbe successo anche a me». Anche Bill Murray ha avuto un trauma recitativo da cui non si è ancora ripreso. Alla recita di Natale. Il piccolo Bill avrebbe dovuto interpretare il ruolo maschile principale, quello di Giuseppe, ma è finito a fare il ruolo della comparsa qualunque, ovvero uno dei tanti nel coro: «La parte la diedero inspiegabilmente a un certo Matt, e io finii a canticchiare con un’aureola di cartone in testa». Succede anche alle star di venire rimpiazzate.

 

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