
Fiore (Giornale del popolo): «Un ebreo ha fatto capire cos’è il Meeting»
Luca Fiore (Giornale del Popolo – Lugano) racconta a Tempi.it i fatti più importanti della giornata di ieri del Meeting: «Avrei giurato che la visita di Elkann sarebbe stata formale, invece era lui a fare domande agli universitari. L’incontro con Weiler, ebreo, fa capire esattamente che cosa è il Meeting. Oggi la vera sorpresa sarà la Gaymard».
Elkann, il presidente di Fiat, è una persona disponibile?
Ero scettico, mi aspettavo una visita formale da parte di un personaggio come lui, invece si è rivelato molto tranquillo, disponibile, ha fatto domande, ha detto che «voleva imparare», ha chiesto di incontrare gli universitari, ha voluto che fossero loro a fargli le domande all’incontro. Ma quello che mi ha fatto capire che era sincero, e che non si trattava di una facciata, è la presenza di Marchionne, l’ad di Fiat. Lui è tornato apposta per ascoltarlo, non aveva nessun motivo, nessun interesse per farlo. Gli ha parlato lui del Meeting, consigliandogli di venire. Insomma, un incontro non scontato.
E Weiler? Come fa un giurista ebreo a far capire che cosa è il Meeting?
L’incontro tra lui e Ignacio Carbajosa, professore cattolico di Antico Testamento alla facoltà di Teologia San Damaso di Madrid, ha mostrato il Meeting all’ennesima potenza. Dalla conferenza è emerso in modo limpido l’inconciliabilità delle posizioni ebraica e cristiana. Partendo da due passi del Deuteronomio, Carbajosa ha mostrato come nell’Antico Testamento ci fosse già l’indicazione della venuta di Cristo e la richiesta di ascoltarlo. Weiler, invece, ha indicato come Cristo fosse colui dal quale Israele viene messa in guardia, con l’ammonimento: «Sia messo a morte». Insomma, il dialogo è stato spietato ma è incredibile il contesto di cordialità e amicizia nel quale si è svolto. Questo è il genio del Meeting: un’amicizia che va al di là dei contenuti.
Ieri c’è stata anche la visita in Fiera del presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione don Julian Carron.
Sì, è venuto alla presentazione della mostra su Cafarnao: “Con gli occhi degli apostoli. Una presenza che travolge la vita”. Di fatto, ha indicato come questa sia la mostra più importante del Meeting, che è stata visitata anche dal custode di Terra Santa Pierbattista Pizzaballa. Guardando un pannello Carron ha detto: «Qui c’è tutto quello che ho cercato di dire» al movimento di Cl in questi anni. Non male come indicazione di valore.
E oggi, qual è l’appuntamento a cui non bisogna mancare?
L’incontro con Clara Gaymard. Io non lo so davvero che cosa verrà fuori ma spiego perché mi sembra che ci siano ottime premesse: lei è francese, madre di nove figli, figlia di Jerome Lejeune, in via di beatificazione, che ha individuato la causa della sindrome di Down e ha cominciato a curare quelli che ne erano affetti trattandoli per la prima volta come esseri umani, un uomo che per la sua posizione è stato estromesso dal mondo scientifico e che a causa di qualche dichiarazione scomoda sulle Nazioni Unite, probabilmente, non ha potuto vincere il premio Nobel. La Gaymard è anche ad di General Electric France, una manager che fa saltare gli schemi sulla figura della donna nel mondo del lavoro. Si capisce perché sono molto curioso?
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