
«Finocchio, via la palla!». Espulso allenatore omofobo (o era solo fair play?)
Il Correttore di bozze vorrebbe segnalare al suo lettore 1 (ma anche al suo lettore 2, che sennò si sente discriminato), un episodio risalente all’aprile 2011. Gli è venuto in mente in questi giorni di discussione sulla legge sull’omofobia, che tanto fa ammattire gli omofobi 1 e 2 contro gli antiomofobi 3 e 4. Lo vuole citare così, con il sorriso sulle labbra, come emblematico e spettacolare caso di misunderstanding calcistico. L’articolo è copiato&incollato dalle cronache dell’epoca.
Espulso per aver dato del finocchio a un giocatore. Peccato, però, che il giocatore in questione si chiami proprio Finocchio. È successo sabato scorso a Paolo Magnani, l’allenatore del Bologna Primavera, nel derby emiliano contro il Parma. A pochi minuti dalla fine Francesco Finocchio, ex under 17 azzurro, si invola verso l’area avversaria, un calciatore rossoblu cade, e il tecnico del Bologna grida “Finocchio, via la palla”. A quel punto l’arbitro Donati di Ravenna estrae il cartellino rosso per il tecnico dei felsinei. A nulla valgono i tentativi di spiegare l’accaduto al direttore di gara, che non vuole sentire ragione e non cambia la sua decisione.
Magnani non ci sta e sulle colonne del Corriere dello Sport fa sentire le sue ragioni: “Se non lo chiamavo Finocchio come avrei dovuto chiamarlo?”.
Fatto sta che la vicenda ha dei contorni grotteschi, e quella che doveva essere un’esortazione di fair play si è trasformata in un’azione disciplinare.
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Alcune possibili spiegazioni al fatto (ancorché da dimostrare, mi pare) che tra i calciatori ci siano relativamente pochi gay:
1) Nel gruppo dei “village people” c’è il cowboy, il poliziotto, l’operaio, il motociclista, il pellerossa e il soldato ma nessun calciatore.
2) Negli spogliatoi si parla di “veline” e i gay si tediano
3) Tutti gli stilisti, riunitisi in sessione plenaria, hanno deliberato all’unanimità che la tenuta da calciatore è da considerarsi inadatta ad essere usata per sfilare al gay pride.
4) In fatto di scarpe è noto che i gay preferiscono i tacchi a spillo ai tacchetti.
5) I gay non sopportano il fatto che gli altri calciatori corrano dietro alla palla invece che a loro.
O forse molto più semplicemente da una parte il calcio è visto come uno sport dalla fisicità maschile (laddove si associa, pur non essendo vero, l’omosessualità all’effeminatezza), dall’altra la pratica del calcio a tutti i livelli richiede la condivisione degli spogliatoi e delle docce, per cui per evitare disagi e soprattutto incomprensioni con i compagni si preferisce tacere e rimandare il coming out.
A parte gli scherzi, e volendo fare lo psicologo da due soldi, mi pare che sia il caso di ricordare che il calcio è soprattutto un gioco che si pratica da bambini e da ragazzi nei campi e nei cortili, ed è una di quelle attività che caratterizzano tipicamente gli interessi dei maschi rispetto a quelli delle femmine.
Gli omosessuali possono essere maschi e femmine.
Addirittura, vi sono degli eterosessuali che praticano l’omosessualità.
Non credo, poi, che la discriminazione sia così inesistente, visto che alcuni dirigenti (tipo Moggi) hanno confessato di non accettare atleti dichiaratamente gay.
La permalosità degli omosessuali (non tutti per fortuna)ha proprio stufato…….
Ma cosa c’entra la permalosità degli omosessuali con una decisione disciplinare presa da un arbitro a seguito d’un “granchio”?
Certo è che siete voi a vedere gli omosessuali dovunque. O forse l’arbitro è omosessuale? A no, ai gay notoriamente non piace il calcio, quindi l’arbitro dev’essere eterosessule; oppure l’arbitraggio rientra tra quei sopraccitati “sport individuali” per cui i gay vanno pazzi (anzi “pazze” scriverebbe Giovanna, poi scusandosene)?
Remo, un consiglio: cambia barca!
Ironia, questa sconosciuta !
Pesantezza, conosciutissima !
Il pallino dell’umano si vede anche da queste piccolezze : quando mai io avrei fatto battute del genere in tanti mesi ? Tra l’altro per me un uomo omosessuale è prima di tutto un uomo, dalla prima all’ultima cellula, come ho detto mille volte.
E casomai le palline rosse nel sacco sarebbero 99 su 100, a dire tanto, e nel mondo del calcio molto probabilmente, forse anche 999 su 1000 .
Ma io mi riferivo alla SUA permalosità.Ovviamente.
Caro Franco Viola , mi rifiuto di credere che il massiccio gay pride che cala su questo sito giornalmente, o più probabilmente due gatti multipli , siano minimamente rappresentativi delle persone omosessuali, casomai tristemente rappresentativi della tristissima ideologia gay , con ironia zero, auto-ironia sotto-zero.
giovanna, sono i soliti quattro gayti
Non posso che approvare.
Emanuele Sarti,
Piccola lezione di statistica: se nell’intera popolazione X% di popolazione è gay, non significa che in un campione la percentuale attesa sia la stessa, se questa non è presa casualmente. In soldoni, nel caso concreto, è verosimile che se uno ha tendenze omosessuali sarà molto meno probabile che ami il calcio o voglia farne la sua professione. Quindi, qualche omosessuale nel calcio ci sarà pure, ma non è affatto strano che siano pochi.
Il tuo discorso fa acqua da tutte le parti:
1) Il calcio italiano è formato da giocatori di varie nazionalità dove ci possono essere più omosessuali e dove essa è più accettata come ad esempio la Spagna
2) Il fatto che ad un gay non piaccia il calcio immagino sia una tua supposizione, io sono etero e a me il calcio non piace ma secondo sempre il tuo ragionamento non dovrebbe essere così
3) In un periodo ragionevole di circa 10 anni il ricircolo dei giocatori è talmente alto che aumenta ancora di pù le variabili
Mi sono dimenticato sicuramente qualcosa…ma non sono uno statista basta un pò di sale in zucca.
L’unica cosa su cui hai inconfutabilmente ragione è che non sei uno “statista”.
Emanuele, ma dalle tue parti fa sempre brutto tempo? Soffri di qualche problema che ti impedisce di fare qualche passeggiata all’aria aperta? Forse è per questo che te ne stai sempre qui a romperci gli zebedei con i tuoi pateticissimi (nonché fallimentari) tentativi di dimostrare che esisti e che sei un essere pensante.
E’ così che fallimentare che però tu ci stai dietro a ripondermi. Vorrei veramente tanto che voi argomentaste qualcosa ma vedo che sapete solamente andare sulla persona.
Questo vale anche per il sig. Tubini
Scusa Emanuele, se non sbaglio sei l’ Emanuele che ribatte sempre di non essere gay, ma cosa ci guadagneresti nel mondo di gay che propugni? Se non sei quell’Emanuele , come non detto, sarebbe un comune caso di mal comune mezzo gaudio.
Poi Emanuela, stella mia, Gmtubini ha fatto dell’ironia sul fatto che casomai non saresti uno statistico, di certo non sei uno statista !
( Gmtubini, mi pare di aver già notato che sei di un livello troppo alto per gente così modesta culturalmente ! 🙂 )
Mi scuso per aver scritto Emanuela al posto di Emanuele, me ne accorgo solo ora, certo che sbagliare così un nome proprio sotto questo articolo è pazzesco, ma giuro che non l’ho fatto apposta , non è nemmeno il mio genere di ironia !
Chissà che “alto” livello culturale quello di chi fa una battuta tirando in ballo “statistico” e “statista”, che non c’entrano una mazza l’uno con l’altro.
Lo chiediamo a Emanuele ? E’ lui che ha usato statista al posto di statistico !
Ma non è che tocca anche spiegare la differenza !?
( ma quanto la potete fare lunga per giustificare un errore madornale, ennesimo errore madornale ? Alle persone semplici di cuore basta dire ” mi sono sbagliato”, ma evidentemente non sono parole del vocabolario di chiunque , e ancora tocca registrare che l’omosessualità è il problema minore di certa gente , è l’umanità che è disastrata, dalle piccole cose alle grandi )
Ho solo sbagliato parola, certo che attaccarsi alla parola e non al concetto…Vorrei leggere argomentazioni…ma non ne vedo anzi non le leggo
Hai ragione Emanuele, ma qui non si tratta di un pidocchioso refuso, ma di una topica colossale che, in prima approssimazione, fa letteralmente schiantare dal ridere, poi, quando si fa mente locale e si considera la vera e propria tragedia culturale che c’è dietro le cose cambiano e si ridiventa seri.
Che (in genere)agli omosessuali non piaccia il calcio e preferiscano sport più individuali è la pura realtà.Vero comunque che ad alcuni di essi piace e anche moltissimo,anche giocarlo,ma sono una minoranza,altri se ne interessano un pò di straforo ma solo perchè attratti dai calciatori.Comunque indipendentemente del perchè le cose stiano così,che senso ha farne una polemica e vedere del torbido anche dove non c’è?
Mi spiace contraddirti di nuovo ma anche stavolta sbagli e riveli di avere pregiudizi. Il fatto che la (stragrande)maggioranza di calciatori sia etero non significa che a tutti gli etero piaccia il calcio. ti faccio un esempio semplice semplice: il gioco XY ha solo 10 estimatori, tutti etero. Però se pesco un etero a caso è quasi certo che a questi non piaccia il gioco XY. Il tuo ragionamento poi sull’avere amici o conoscenti omosessuali a cui piace il calcio è lo stesso di mio zio fumatore che dice che conosce tanti non fumatori che muoiono lo stesso di cancro. in pratica non significa nulla statisticamente…
Ma chi diavolo ha mai detto che a tutti gli eterosessuali piace il calcio???Io ho conosciuto un numero impressionante di omosessuali,alcuni sono ancora amici miei,e solo un’infima minoranza si interessa di calcio,anzi non pochi nutrono un certo “disprezzo” per presunta superiorità intellettuale.E’ noto poi da molte ricerche che gli omosessuali non sono attratti,o addirittura rifuggono,dai giochi di squadra preferendo gli sport individual,anche il pugilato..Molti non vuol dire “tutti” e infatti ricordo un mio conoscente,dichiaratamente gay,che anteponeva sempre le partite di pallone agli altri interessi (cerchiamo di capirci) a cui era indubbiamente appassionatamente legato.Uffa!
Perchè mai,mi chiedo,segnalare una differenza tre etero ed omo,anche di segno neutro o perfino a loro favore,susciti levate di scudi ed indignazione come se si volesse inevitabilmente attribuirgli una stimmata vergognosa?Se gli omosessuali nel loro complesso si interessano meno di calcio qual’è il problema?E non mi si venga a dire che in Spagna siccome sono più avanzati e bla bla bla…Intanto è tutto da vedere,poi a me sembra palesemente ovvio che questo “disinteresse” calcistico non sia di origine esogena ma per lo più sia connaturato alla loro psicologia.
Naturalmente col mio penultimo post mi rivolgevo ad Emanuele
“E’ noto poi da molte ricerche che gli omosessuali non sono attratti” non avrà problemi a citare queste millemila ricerche sui gay per cui è noto a tutti che aborrono il calcio, vero?
Certo che per essere vietate dalla potentissima lobby gay, di ricerche sugli omosessuali ce ne sono veramente tante e delle più disparate.
Mi piacerebbe poi capire cosa sarebbe quel “‘disinteresse’ connaturto alla loro psicologia”?
Quando parlo di permalosità parlo allora a ragion veduta.Non ho bisogno di dimostrazioni scientifiche per ribadire quanto ho già esposto,ma qualsiasi frequentatore di omosessuali,anche se per motivi e a titoli diversi, sa,perchè lo può constatare,che agli omosessuali in generale il calcio è indifferente,che parecchi lo disprezzano e solo alcuni lo amano anche al punto di praticarlo.Io ho 59 anni e conosco perfettamente l’ambiente omosessuale da sempre.Non posso che ribadire quanto detto sopra a tal punto che quando mi è capitato di incontrare qualcuno con questa passione mi è sembrato “strano”….Ma con ciò non intendo dire che ci sia qualcosa di sbagliato,tutt’altro.Quanto alla psicologia omosessuale,beh,un’altra cosa che ho notato è l’interesse fortemente sessualizzato per il mondo maschile(calciatori compresi)non alieno però da una certa ambivalenza che rende critici e talvolta persino sprezzanti rispetto ai valori tipici dello stesso.Un rifiuto perchè ci si sente rifiutati?Uno struggimento per la dimensione cui comunque si vorrebbe appartenere e cui in fondo,in un modo o nell’altro si appartiene?Boh,non saprei dire……tutte ipotesi da caldeggiare,ma solo con chi ne avesse voglia e non fosse preso da furore oppositivo “per principio”.
Cos’è una supercazzula al cubo? prima parla di ricerche poi afferma che tanto a lei non servono dimostrazione scientifiche, ma che anzi le basta levidenza della sua nutrita schiera di conoscenze di omosessuali collezionate in 59 anni di vita. Ma come che tutti voi omofobi conoscete più omosessule che gli omosessuali stessi: cose un pio frequentatore assiduo di locali gay? un tesserato arcigay?
“un’altra cosa che ho notato è l’interesse fortemente sessualizzato per il mondo maschile(calciatori compresi)non alieno però da una certa ambivalenza che rende critici e talvolta persino sprezzanti rispetto ai valori tipici dello stesso.Un rifiuto perchè ci si sente rifiutati?Uno struggimento per la dimensione cui comunque si vorrebbe appartenere e cui in fondo,in un modo o nell’altro si appartiene?Boh,non saprei dire……tutte ipotesi da caldeggiare,ma solo con chi ne avesse voglia e non fosse preso da furore oppositivo “per principio”.” eh?
Ma cos’è che le rode dentro?Si può sapere se qui siamo tutti omofobi (ma lei ha proprio scarsa fantasia) perchè mai frequenta questo posto infame.?Quale battaglia pensa di combattere cercando nemici esterni,le basta già il mostro che la divora.Lei è affetto (è il caso di dirlo)da furore ideologico e anche chi non è omofobo in partenza a sentire le sue esternazioni finisce per diventarlo……
Qui non si tratta solo di una percentuale diversa da quella attesa, ma che questa percentuale sarebbe 0 (zero) a fornte di un campione non di certo piccolo.
Siamo praticamente alla probabilità di pescare da un sacco con 90 palline rosse e 10 bianche, tutte e sole le 90 palline rosse nelle prime 90 estrazioni: evento non certo impossibile, ma alquanto improbabile, mio caro “statistico”.
non si tratta di essere “statistici”, ma persone di buon senso che non cercano segnali di omofobia ovunque. il tutto è nato da chi si stupiva di non trovare tra i calciatori la stessa percentuale di gay dichiarati che c’è nella popolazione intera. Questo evidentemente non può essere per due motivi, perchè prendere un calciatore dovrebbe essere equivalente a prendere un uomo a caso (io non lo credo ma a sentire voi i gay amano il calcio e vogliono fare i calciatori quanto gli etero…) e anche ammesso che abbiate ragione voi, un campione non può rispettare comunque le percentuali dell’intero, anche scegliendo realmente a caso. Sarebbe come dire che se lancio 4 monetine mi aspetto che escano sempre 2 teste e 2 croci e se invece le teste sono 3 o addirittura 4 accuso le teste di “crociofobe”…
“Finocchio”… sto giocatore resterà isolato a vita dopo questo episodio, nessuno vorrebbe essere accusato di omofobia.
Poteva chiamanrlo “gay”.