Fininvest contro Saviano che aveva definito i suoi dipendenti «esercito di scherani»

Di Redazione
27 Luglio 2012
In relazione ad un articolo pubblicato sull’edizione odierna, il Direttore Comunicazione della Fininvest ha inviato alla Repubblica la seguente lettera

Riceviamo e pubblichiamo

LETTERA AL QUOTIDIANO “LA REPUBBLICA”

In relazione ad un articolo pubblicato sull’edizione odierna, il Direttore Comunicazione della Fininvest ha inviato alla Repubblica la seguente lettera:

Da tempo non prendiamo più in considerazione le ricorrenti ossessioni di Roberto Saviano. E intendiamo proseguire così. Ma, probabilmente a caccia di quella visibilità che per lui appare un po’ in declino, sulla “Repubblica” di oggi con il consueto fondamentalismo e con raro sprezzo del pudore Saviano arriva all’inarrivabile, al totale capovolgimento della realtà. Nell’invettiva titolata “La cittadina Berlusconi” accusa quanti lavorano nel gruppo Fininvest – cominciando naturalmente dai suoi azionisti – per quella mostruosa macchina di distruzione mediatica degli avversari al cui inesauribile funzionamento, viceversa, proprio Saviano ha dato e dà un contributo determinante. Una macchina diventata peraltro industria di grande successo, economico ma non solo.

Pensi quel che vuole Saviano di Marina Berlusconi o dei suoi congiunti, ma impari a rispettare le migliaia di persone che nel gruppo lavorano: non si permetta di definire “eserciti di scherani” professionisti che con il loro impegno contribuiscono ogni giorno a garantire la libertà e il pluralismo nel nostro Paese. E soprattutto – anche se ci rendiamo conto di quanto Le possa costare – provi a rispettare la verità, cittadino Saviano.

Franco Currò
Direttore Comunicazione Fininvest
Milano, 27 luglio 2012

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