Ennesimo capitolo della persecuzione giudiziaria nei confronti dell’ex comandante del Ros, indagato per le stragi mafiose del ’93. «Non mi si perdona di non aver fatto la stessa fine di Falcone e Borsellino»
Mario Mori ospite della trasmissione televisiva Porta a porta
«Credevo di poter trascorrere in tranquillità quel poco che resta della mia vita». Quanta amarezza traspare dalle parole del generale Mario Mori che ieri ha comunicato di aver ricevuto dalla Procura della Repubblica di Firenze un avviso di garanzia «nel giorno del mio 85esimo compleanno». Un invito a comparire «per essere interrogato in qualità di indagato per i reati di strage, associazione mafiosa e associazione con finalità di terrorismo internazionale ed eversione dell’ordine democratico». «Affronterò e supererò anche questa ennesima angheria», ha detto ancora Mori.
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Come non solidarizzare con l'ex comandante del Ros ed ex direttore del Sisde? A Mori vogliono farla pagare, come ha ripetuto lui tante volte, «per aver catturato Totò Riina». L'indagine di Firenze, quella che ha già coinvolto nomi eccellenti come Silvio Berlusconi e Marcelo Dell’Utri, mira a dimostrare che ci furono ispiratori p...