
Ferrara celebra il “suo” Antonioni, il regista che si lasciava guidare dall’arte
Ferrara, città natale del grande regista Michelangelo Antonioni, scomparso nel 2007 all’età di 95 anni, celebra il suo maestro con una rassegna molto particolare. Fino al 9 giugno la splendida cornice del Palazzo dei Diamanti ospiterà la mostra “Lo sguardo di Michelangelo. Antonioni e le arti” a cura Dominique Païni, già direttore della Cinémathèque Française, che racconta l’opera di un maestro che ha saputo influenzare con la sua opera non solo il cinema ma l’arte in tutta la sua essenza.
ISPIRAZIONE ARTISTICA. La rassegna, organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e le Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara-Museo Michelangelo Antonioni, in collaborazione con la Fondazione Cineteca di Bologna e che può contare sulla partnership di Eni, è un percorso espositivo che prende le mosse a partire dal patrimonio che il Comune di Ferrara custodisce gelosamente: libri, dischi, fotografie, oggetti personali, film, soggetti e sceneggiature personali, documenti rari e lettere dei maggiori artisti e intellettuali dell’epoca, che permettono di rivivere il tempo in cui il cineasta lavorò e la sua straordinaria vita e produzione artistica. Una produzione che fu influenzata in larga misura dalle opere di grandi maestri del Novecento come Morandi, De Chirico, Rothko e Pollock.
NOVE SEZIONI PER UN GRANDE MAESTRO. Nove le sezioni che scandiscono la rassegna, che alterna il racconto cronologico ad alcuni approfondimenti tematici che mettono in luce la poetica del grande maestro: le nebbie della pianura padana in cui nacque, la luce così vivida e abbagliante dei deserti in cui ambientò le opere della sua maturità, il periodo del “bianco e nero” e quello del “colore”, le sue muse, la bella e lunare Lucia Bosè e la solare Monica Vitti, a lungo sua compagna anche nella vita privata. E ancora, l’indolenza della mascolinità latina protagonista dei suoi primi lungometraggi e la vitalità della gioventù anglosassone degli anni Sessanta e Settanta, accanto alla straniante modernità delle grandi metropoli e dei centri industriali e il fascino silenzioso dei rilievi delle Montagne incantate. Un percorso che si snoda sinuosamente attraverso il dialogo tra cinema e pittura, letteratura e fotografia.
Giorgio Morandi Natura morta, 1960 Olio su tela, cm 30 x35 Bologna, Museo Morandi. © by SIAE 2013GUARDARE IL MONDO CON ALTRI OCCHI. Accanto alla mostra si svolge in parallelo un progetto didattico organizzato con Eni, partner unico dell’iniziativa, dal titolo «Guardare il mondo con altri occhi» che intende offrire alle scuole, alle famiglie e agli adulti un’occasione per scoprire l’opera di Antonioni e sottolineare la fecondità del confronto tra la settima arte e gli altri linguaggi artistici a partire dalla pittura. Il programma del progetto didattico presenta una serie di iniziative di taglio interdisciplinare pensate per favorire la partecipazione attiva.
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