Fermo. «Chiediamo perdono per non aver saputo proteggere una giovane vita sfuggita al terrore»

Di Redazione
07 Luglio 2016
Le parole di don Vinicio Albanesi, parroco a Fermo, sull'assassinio del profugo nigeriano Emmanuel Chidi Namdi
Emmanuel Chidi Namdi, il 36enne nigeriano richiedente asilo in coma irreversibile a Fermo dopo un pestaggio da parte di un ultr?? 35enne della Fermana, che prima aveva insultato la moglie dandole della "scimmia africana". Lui e la sua compagna Chinyery, di 24 anni, erano arrivati al seminario vescovile di Fermo, che accoglie profughi e migranti, lo scorso settembre. ANSA/ PER GENTILE CONCESSIONE DI IL REDATTORE SOCIALE ++HO - NO SALES EDITORIAL USE ONLY ++

«Faccio appello a tutti perché non ci sia nessuna reazione violenta. Da una parte abbiamo un immigrato morto, dall’altra un italiano che ha rovinato se stesso e la sua famiglia». Non vuole alimentare la tensione don Vinicio Albanesi, parroco a Fermo, presidente della comunità di Capodarco e fondazione Caritas in Veritate, che accoglie 124 migranti nel seminario. Tra questi c’erano anche il 36enne nigeriano Emmanuel Chidi Namdi, assassinato ieri, e sua moglie Chimiary.

«SCIMMIA AFRICANA». Amedeo Mancini, imprenditore agricolo della zona di 38 anni e ultrà della Fermana, è stato accusato di omicidio preterintenzionale. Secondo le prime ricostruzioni, dopo aver insultato la moglie di Emmanuel chiamandola «scimmia africana», ha pestato il marito che voleva difenderla con un palo fino a ucciderlo.

SCAMPATI A BOKO HARAM. Emmanuel e Chimiary erano scappati dalla Nigeria dopo che i terroristi islamici di Boko Haram avevano bruciato la chiesa della loro città uccidendo i genitori e una figlia. Erano sopravvissuti alla traversata del deserto, a quella del Mediterraneo e ai pestaggi dei trafficanti che avevano causato un aborto a Chimiary. Arrivati in Italia, avevano richiesto asilo e risedevano da otto mesi nel seminario. I due migranti si erano sposati con rito religioso a gennaio.

«ARROGANZA, RAZZISMO, STUPIDITÀ». Intervistato da diversi giornali italiani, don Vinicio ha dichiarato: «È un chiaro episodio di razzismo. Ci sono piccoli gruppi, qui in città, che non hanno una vera e propria ideologia ma hanno in testa un mix di arroganza, razzismo, stupidità. Quello che ha aggredito Emmanuel è uno che picchia tutti. Secondo me si tratta dello stesso giro che ha messo le bombe davanti alle chiese» di Fermo il 28 febbraio, il 13 aprile e il 22 maggio per «intimidire parroci e sacerdoti impegnati nel sociale, a fianco di emarginati, tossicodipendenti, migranti».

«CHIEDIAMO PERDONO». Il sacerdote ha anche aggiunto di essersi costituito parte civile nel processo, perché «non voglio che questo omicidio venga giudicato come una rissa di strada finita male». Infine si è rivolto a italiani e migranti: «Dobbiamo pregare e chiedere perdono per non aver saputo proteggere e accogliere una giovane vita, sfuggita al terrore per trovare poi la morte in Italia. Staremo vicino soprattutto ai nigeriani amici di Emmanuel, che sono abituati a combattere. Spiegheremo che con la violenza non si costruisce nessun futuro».

Foto Ansa

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34 commenti

  1. Ferruccio

    Con il cuore sono vicino alla famiglia della vittima e con la testa chiedo a don Vinicio di lasciare agli investigatori il compito di scoprire chi ha piazzato le bombe davanti la chiesa. Un uomo di Chiesa deve parlare solo quando conosce la verità e mantenere il più tradizionale atteggiamento di prudenza.

    1. Q.B.

      E anche di fronte alla verità, anche la più scomoda, deve poi comportarsi e pronunciarsi cristianamente con caritá. Ma come dici giustamente questo vale per un uomo di Chiesa, che del peccatore cerca la conversione e non si costituisce parte civile sbraitando sotto la forca per accelerare la sua condanna. L’uomo di Chiesa deve fare quello che a noi non riesce, cioè affidarsi e incoraggiare ad affidarsi alla Giustizia più alta, sempre e con tutti, non a quella dei tribunali.

      Nella tragedia che richiederebbe una quanto mai necessaria e urgente riflessione tocca invece assistere a questi teatrini.

      1. Antonio Lombardi

        Ho letto un articolo , mi pare sulla Stampa, in cui si raccontava di come don Vinicio costringesse, già il giorno dopo la tragedia, la povera ragazza nigeriana a parlare con i giornalisti, di come la imbeccasse, nonostante la giovane volesse solo starsene per proprio conto e soffrisse molto l’invadenza mediatica.
        Il giornalista che lo raccontava aveva un occhio molto indulgente, ma nonostante questo l’effetto di strumentalizzazione del dolore era evidente.
        Dopo gli archi-star, abbiamo i preti-star.

        1. Antonio Lombardi

          Però, finalmente, don Vinicio ha avuto una parola cristiana anche per l’aggressore.
          E’ una persona che doveva essere aiutata, anche lui, un poveraccio, con pochissimi strumenti culturali.

  2. Maria

    Sarebbe meglio che aggiornaste l’articolo: la versione della moglie contro quella di quattro testimoni fa pensare, tanto più che una testimone riceve minacce e insulti per quello che ha detto. A quanto pare le parole di una nera ormai valgono molto di più di quelle dei bianchi. Razzismo alla rovescia che renderà gli italiani sempre più ostili agli immigrati.

  3. beppe

    vi chedo di seguire gli sviluppi di questo drammatico fatto. quello che fra due italiani sarebbe già derubricato a rissa con tragico epilogo, sta diventando un test preoccupante di come si reagisce diversamente ai fatti se vi è coinvolto un migrante. la testimone italiana è già oggetto di minacce e insulti. la vedova vuole DiVENTARE MEDICO. l’ANPI – e te pareva – esprime solidarietà….

  4. Roberto

    Veramente non ho astio verso nessuno, ma contesto alcuni commenti che non riguardano l’articolo ma la singola persona senza tener conto dei fatti accaduti e non ho nemmeno la pretesa di sapere chi o quanti hanno messo le bombe.
    Non mi piacciono i giudizi un tanto al Kilo.

    1. giovanna

      In effetti, non sembrerebbe, Roberto, anzi piuttosto sembri un affezionato dei giudizi un tanto al kg.
      Sei tu che hai scritto, senza se e senza ma e senza forse :”oltretutto gli hanno messo le bombe fuori dalla Chiesa”.

      Autocritica zero, eh ?

      1. giovanna

        Scusa, mannaggia la fretta, ho capito che volevi intendere il semplice fatto di aver avuto la bomba davanti alla chiesa, ma nel contesto si poteva equivocare.
        Comunque, interventi supponenti come i tuoi non sono costruttivi.
        C’è modo e modo di interagire, pur criticando.
        Poi, ti consiglierei umilmente di stare all’articolo e , se proprio ti devi sfogare sui commentatori, di rispondere a tono intervento per intervento, lasciando perdere i plurali , i voi, le battutine insulse a Tempi e simili.

  5. Roberto

    A Giovà sono sempre quello dei 70.
    Pur di giustificare certi giudizi sui Preti non allineati a Salvini e compagnia sparate ad alzo zero.
    Il fatto è questo uno ha dato un pugno e ha ammazzato un altro tutto il resto è chiacchera.
    Questo Prete a cui è stato chiesto di aiutare i migranti sta facendo il suo lavoro e voi lo giudicate non degno in base a chi o che cosa ? Veramente sono senza parole.
    Oltretutto gli hanno messo le bombe fuori dalla Chiesa.

    1. giovanna

      Roberto, ripigliati, stai scrivendo cose senza senso, soprattutto se ti riferisci a me, che sono totalmente d’accordo col titolo e l’articolo, che ho pianto per questo giovane perseguitato cattolico nigeriano, che ho solo notato che sei tu il primo a dare addosso ai cattolici, ad essere in pieno nel dividi et impera.
      Ma che ti è successo nella vita per aver accumulato tutto questo astio ?
      Si vede proprio che è un astio fine a se stesso.

      ( le bombe le hanno messo fuori da quattro chiese di Fermo, tra cui quella della parrocchia di don Vinicio : mi sembra un po’ difficile trarne conclusioni , e se è difficile per la polizia, figuriamoci per un leone da tastiera come te )

  6. Roberto

    Ultimamente sparare ai Preti e ai Cattolici è diventato uno sport nazionale, anche tra Cattolici.
    Divi et impera.
    Fatevi un bel esame è meglio.

    1. giovanna

      Disse quello che dava addosso ai cattolici in un sito di cattolici.

  7. jens

    Sicuramente, sto tipo non è rimasto tanto… FERMO

  8. roberto

    Le bombe sul portale della Chiesa chi le ha messe ?
    Mio nonno?
    Ma per favore.

    1. Viviana Castelli

      Le bombe sulle porte di alcune chiese non si sa chi le abbia messe. Quindi cercare di caricare il già grave fardello dell’omicida preterintenzionale anche con questa accusa è un gesto davvero irresponsabile. Da parte di un sacerdote direi anzi inqualificabile.

  9. paolab

    a leggervi, non ci si crede che possiate davvero pensare quello che scrivete. io mi vergogno per voi.

    1. beppe

      paola, a ognuno le sue di vergogne. e non mi sembra che la sinistra in questo possa dare lezioni : lo sciacallaggio è il suo mestiere.

    2. Filippo81

      Ah paolab o come te chiami,dei tuoi commenti dal tono sprezzante e pieni di boria non me ne può frega’ de meno, Sveglia, piuttosto !!!

      1. paolab

        filippo, non è boria. è sgomento: per l’omicidio e l’odio che c’è dietro. e per l’assenza di scandalo che è troppo diffusa (tutte le giustificazioni e le strumentalizzazioni). dai commenti che ho letto (a differenza dell’articolo) sembra che a nessuno rimorda niente…
        “Non salutavano, non sorridevano; apparivano oppressi, oltre che da pietà, da un confuso ritegno, che sigillava le loro bocche, e avvinceva i loro occhi allo scenario funereo. Era la stessa vergogna a noi ben nota, quella che ci sommergeva dopo le selezioni, e ogni volta che ci toccava assistere o sottostare a un oltraggio: la vergogna che i tedeschi non conobbero, quella che il giusto prova davanti alla colpa commessa da altrui, e gli rimorde che esista, che sia stata introdotta irrevocabilmente nel mondo delle cose che esistono, e che la sua volontà buona sia stata nulla o scarsa, e non abbia valso a difesa.” (“la tregua”, primo levi)

        1. giovanna

          Cara trollona, qui paolab, un bel copia e incolla non lo neghi mai, ma forse la frase di Primo Levi la volevi rivolgere a te stessa, che non ti vergogni di considerare i bambini come cose, e tutto il tuo repertorio di nefandezze, senza vergogna, perché non sei capace di vergogna.

          E comunque, le uniche parole degne di questa tristissima vicenda sono quelle dell’articolo.
          Non le speculazioni da una parte e dall’altra.

        2. Giannino Stoppani

          Ma no, non è boria, ma intanto hai scritto la tua bella sentenza senza passare dal via come a Monopoli.
          E pure con scopiazzo a spruzzo di dotta citazione.
          E naturalmente rimproveri con lo sdegno dei giusti quei tapini che osano esternare la timida prudenza di chi prima di esporsi vorrebbe sapere meglio come si sono svolti i fatti.
          Pazienza Paola, son poverini e forse non ce l’hanno la tua nobile foga di strumentalizzazione.

        3. Filippo81

          cara paola (millesimo pseudonimo)speculare e strumentalizzare su una tragedia i cui contorni non sono ancora ben definiti è una cosa grave.Se la vittima fosse stata Italiana tutta questa indignazione da parte di politicanti, scribacchini e pseudointellettuali non ci sarebbe stata,tutto sarebbe rientrato in uno dei tanti fatti di cronaca nera.

          1. giovanna

            Sì, è vero, Filippo, un fatto di cronaca nera ,tanto che in contemporanea c’è stato un omicidio a Viterbo da parte di un giovane italiano nei confronti di un suo amico, sempre italiano e ha avuto pochissimo risalto.
            Ma ammetterai che la storia di Emmanuel e della sua promessa sposa è veramente tremenda: sono fuggiti da una violenza bestiale, morti i genitori, morti i figli, in quanto cristiani, per incappare in un’altra violenza bestiale, in quanto neri.

  10. beppe

    la sinistra non si smentisce mai. prima che l’accertamento dei fatti
    chiarisca come sono andate realmente le cose, hanno già creato diffuso le loro condanne, estendendole ovviamente anche a chi non è minimamente responsabile dai fatti ( VEDI LE ACCUSE A SALVINI E ALLA LEGA) . tanto tutto fa brodo. quanto alla caritas CON LA PECUNIA DI STATO ,,, lasciamo perdere.

  11. Giuliano

    prima di indossare i panni dell’antirazzismo sarebbe bene vedere come si sono svolti i fatti. Sembra infatti che l’aggressore sia la risorsa africana scampata a Boko HAram

  12. Terrabruciata

    L’ultima versione che ho letto
    è che l’italiano ha urlato qualche cosa ai due perchè si aggiravano tra le auto,
    tornato indietro il nigeriano ha aggredito l’italiano con il cartello stradale,
    l’italiano si è rialzato e gli ha sferrato un solo pugno con le conseguenze che ha avuto,
    dopo la rissa sono arrivati in soccorso della coppia 15 nigeriani e per fortuna i la polizia,
    altrimenti chissà cosa succedeva.

    1. Q.B.

      Confermo. Iniziano a girare versioni più complete dei fatti. Su “don” VInicio Albanesi un velo pietoso.

      1. Q.B.

        … e Giovanardi prima insultato e poi zittito in aula dallo stesso presidente di turno. Solo perchè ha osato cantare fuori del coro “tentando” di invitare ad attendere di conoscere meglio la dinamica della vicenda prima di far patire l’agitprop filoimmigrazionista. Su “don” VInicio Albanesi due veli pietosi.

        1. filippo81

          Il parlamento ha fatto l’ennesima figuraccia. Non dolore e apprensione per i tragici fatti ma veleno ideologico per demolire chi la pensa diversamente !

    2. filippo81

      Infatti,sembra brutto dire certe cose quando muore un giovane, ma il potere ha subito strumentalizzato la cosa e giu dibattiti sugli “Italiani razzisti”, i soliti parrucconi che sputano sentenze sul nostro popolo. le solite litanie volgari e faziose In questi casi sarebbe meglio fare silenzio e riflettere,

  13. filippo81

    Giusta e sacrosanta l’indignazione e il dolore per la morte del giovane nigeriano,sperando ardentemente che fatti tragici simili non accadano più.La cosa che fa inca..are è che media e stampa (non mi riferisco a Tempi )in questo caso si coinvolgono alla grande , quando invece un’extracomunitario uccide un’Italiano la cosa viene sempre minimizzata vedi il caso Kabobo o altri numerosi casi.Si cerca sempre una giustificazione per l’assassino (è matto,è esaurito,è una vittima del sistema, è stato provocato,proviene da una cultura diversa, ecc) e si cerca sempre di omettere il fatto che sia di religione islamica per non “alimentare il razzismo “.Anche i politici in questi casi non si preoccupano più di tanto.Questo fatto ributtante di fare distinzione tra vittime di serie A e vittime di serie B (quelle autoctone) è tipico frutto della cultura radicalborghese imperante che rappresenta un’oltraggio alle vittime e ai loro cari.

    1. Rolli Susanna

      Concordo, come al solito.

      1. BIASINI

        Concordo anch’io. “…ha pestato il marito che voleva difenderla…” Come? Qualche cosa non va. Da una parte un insulto che scatena una rissa violenta. Forse non si è limitato a difenderla a parole. Vedremo. Gli imbecilli prepotenti fanno rumore e danni. Sta di fatto che Alfano ci si è buttato a corpo morto, per distrarci da qualche casino, magari ingiustificato, ma che comunque l’opposizione gli addebita. Sono partiti tutti all’arrembaggio, dal supremo reggitore Mattarella, al politico di mezza tacca che spopola sulle piccole TV private, senza nemmeno sapere come sono veramente andate le cose.Il solito metodo di distrazione di massa.

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