
Fecondazione, Risé: «Inquietante che i media parlino dei genitori e mai dei figli. Grave fingere di non vedere i tratti dell’eugenetica»
Uomini e donne concepiti in provetta, con utero in affitto, seme e ovulo acquistati in banche specializzate. Di chi saranno figli? Di chi si sentiranno figli? Claudio Risé (foto sotto, Malapelle/Tracce), psicoterapeuta e scrittore, avanza più di una riserva sulla convinzione sempre più diffusa dai media che l’“amore” dei genitori adottivi sia la risposta magica a ogni quesito, anche a questo. A Risé il modo con cui giornali e televisione affrontano il tema della riproduzione “high-tech” pare anzi «una grande astrazione, vicina al delirio di onnipotenza». Si tratta spesso di un «amore intellettuale. L’amore dei genitori si incarna invece nell’intimità della coppia, prende corpo nella persona accanto a te».
La catena di montaggio della riproduzione “tecnologica” poi, può sempre incepparsi. E causare danni enormi. A Roma per uno scambio di provette i medici hanno impiantato due embrioni di una coppia nell’utero della donna sbagliata (e ora la madre a cui appartengono gli ovuli da cui sono stati concepiti li rivuole). I media hanno spiegato che ha poca importanza come un figlio venga concepito e in quale utero cresca. «Nell’ordine naturale, invece, ha un’importanza enorme», spiega Risé. «La vita nasce e si forma nei corpi e la relazione intima fra la madre e il concepito è determinante per lo sviluppo affettivo e la salute psichica del bambino».
Un giudice di Milano ha assolto una coppia che ha definito come proprio un bambino nato da un “utero in affitto”, introducendo l’idea che possa esistere un “genitore tecnologico”. Cosa ne pensa?
Dal punto di vista psicologico questa definizione illustra come la riflessione delle Istituzioni sulla formazione della vita stia diventando sempre più lontana dall’umano, astratta. “Genitore tecnologico” è un termine interessante. La tecnologia in sé non ha contenuti affettivi. Nella nascita secondo l’ordine naturale invece, non “tecnologico”, l’amore si incarna nei corpi dei genitori; è affettività, non astrazione o concetto. L’affettività ha valore costitutivo in tutte le fasi di formazione della vita umana, nel concepimento, durante la gravidanza, nella crescita del bambino dopo la nascita. Nella formazione della vita opera una sapienza misteriosa e precisa. Dubito che i magistrati e scienziati possano re/inventare il mondo, sostituendosi a un ordine più antico e ben più ampio di quello normativo.
Quali risvolti può avere il concepimento tecnologico sui figli, per esempio con una pratica come l’utero in affitto?
Molti. Più di un secolo di ricerche e osservazioni cliniche internazionali hanno dimostrato l’importanza costitutiva per il benessere e lo sviluppo psicologico e fisico del bambino del rapporto madre e figlio nel periodo prenatale e perinatale. Sono dati scientifici, non speculazioni sull’amore. Nel rapporto tra quella madre e quel figlio durante la gravidanza e nel periodo ad essa successivo si forma la personalità del bambino. L’equilibrio è delicatissimo. Buttar via un secolo di osservazioni cliniche per posizioni ideologiche è molto rischioso per la salute pubblica.
Sui media non si parla mai dei figli, soltanto dei genitori. C’è un motivo?
È l’aspetto più inquietante. A più riprese esponenti della classe politica, economica e scientifica occidentale hanno già dichiarato di volere la nascita di una “nuova civiltà”, che sembra ispirata più a un progetto politico-economico che alle persone. La legge francese Taubira (sui matrimoni omosessuali, ndr) e tante altre norme prevedono che l’essere genitori prescinda dalla relazione fra i due sessi. Si dichiara che la riproduzione appartiene a una fase arcaica che va sostituita con dispositivi tecnologici e produzioni artificiali, ben viste da un’economia in affanno.
Sostituire i “figli dell’amore” con i “figli tecnologici”?
È l’obiettivo perseguito da personalità di alto profilo, non solo dagli organi legislativi, da istituzioni giudiziarie, e da autorevoli scienziati di vari settori, oltre che da esponenti dell’economia e della finanza. Ripropongono teorie della produzione artificiale dell’uomo non diversissime dai vecchi progetti eugenetici dei regimi totalitari. È grave fingere di non vedere la somiglianza.
Prevede scenari apocalittici?
La vita si è sempre difesa da chi voleva spegnerla. Non credo che l’ordine naturale si lasci sopprimere. Questi progetti hanno poi prodotto risposte popolari forti, ben argomentate e autonome, molto sentite tra i giovani. Anche se i media ne parlano poco, molte persone non accettano lo stravolgimento della vita umana voluto dall’attuale classe dirigente.
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14 commenti
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In una società veramente civile ed evoluta per chi compra e vende bambini ci dovrebbe essere la “galera”, intesa come nave a remi (100% ecologica!).
I miei figli sono nati grazie alla gpa, ed hanno pure 2 papà……………sono bambini sani e intelligenti!
mauro, ma il tuo cervello lo alimenti col GPL delle tue scoregge?
Non è GPL ma metano…
Quello di Mauro non è più “metà” da un pezzo.
h**p://www.lastampa.it/2014/04/17/italia/cronache/gli-esami-del-dna-confermano-lo-scambio-di-embrioni-al-pertini-tzysxOsPJuwxuAIZJJRheI/pagina.html
Per favore, qualcuno dica a questa mamma che per crescere i bambini basta l’ammmore (più ci sono m più è amore), i genitori biologici hanno fatto il loro tempo.
Filomena, infatti, dixit: “Forse sarebbe il caso di evitare le polemiche visto che i bambini avranno bisogno prima di tutto di essere amati ed educati a prescindere da chi lo fará. I genitori biologici non sono genitori migliori degli altri e ai figli poco importa se c’è o meno un legame di sangue. Siamo noi adulti che li induciamo a credere che questo sia importante perché dobbiamo dimostrare che sono nostri”.
Sto seriamente valutando la possibilità di far crescere la mia prole da una coppia di cercopitechi dello zoo di Berlino…mi sono sembrati così affettuosi coi loro pargoletti pelosi…
Laura se queste sono le tue risposte….allora lasciamo stare, è inutile parlare con te.
E dai Filo, l’hai detta tu stessa che basta l’ammmore! Non ti ricordi più come la pensi? Va bene, allora ti rinfresco la memoria: “Forse sarebbe il caso di evitare le polemiche visto che i bambini avranno bisogno prima di tutto di essere amati ed educati a prescindere da chi lo fará. I genitori biologici non sono genitori migliori degli altri e ai figli poco importa se c’è o meno un legame di sangue. Siamo noi adulti che li induciamo a credere che questo sia importante perché dobbiamo dimostrare che sono nostri”.
Ieri pomeriggio in televisione (fascia protetta?) RAI1 programma di intrattenimento con discussione sul caso di inseminazione “eterologa per caso” del Pertini. La domanda lanciata sul tavolo dal conduttore è “A chi APPARTENGONO [sic]?” i gemelli attualmente in gestazione.
Ma non si era nell’epoca in cui le nuore (e anche i figli) spediscono via le suocere (e madri) a cavalcioni di una zebra se solo tentano di avvicinarsi al tukul coniugale con i biscotti sbagliati? E da dove cascano queste rivendicazioni di proprietà dei figli?
Dimenticavo: la trasmissione si è conclusa con l’ineffabile Enrica Bonaccorti che inneggiava serafica alla futura beatitudine dei gemelli che avranno “quattro genitori e otto nonni”…
Certo che al confronto con certe opinioniste televisive anche le oche sembrano essere piu’ riflessive.
Cari amici di “Tempi”, voi potete, al contrario di me, spiegare con maggiore perizia argomentativa che una inseminazione eterologa è nient’altro che un adulterio senza passione e senza amore. Io penso che amore e passione rendano meno severo il giudizio di Dio su chi commette azioni adulterine. Vi prego, ammesso che qualche aspirante mamma vi possa ascoltare, introducete qualche spunto di riflessione su quanto ho appena accennato.
“Non credo che l’ordine naturale si lasci sopprimere”
certo “non praevalebunt”, ma quante “Auschwitz” silenziose e nascoste stanno accadendo e dovranno accadere!
E’ terribile vedere con quanta superficialita’ quasi tutti i media diffondono le notizie senza che nessun giornalista osi esercitare la minima riflessione e osare il proprio giudizio sul fatto che descrive soprattutto se si tratta di questioni fondamentali. Sono come una grancassa che fa molto rumore e ripete all’infinito cose sentite, riportate, infischiandosene della verita’ o se per caso si sta rovinando la vita di qualcuno. Anzi, forse proprio con l’obiettivo di rovinare le persone. Questa non e’ informazione e, in un paese dal volto umano, sarebbero tutti da radiare.
Loro e i loro editori che hanno bisogno del sensazionale per vendere giornali. Il vostro titolo dice che non si parla mai dei bambini e la cosa mi sembra evidente perche’, se questi fossero considerati bambini sarebbe come ammettere che anche tutti i feti abortiti lo sarebbero e sarebbe come vedere il re nudo. Il diavolo e’ abbastanza furbo ma non del tutto. Prego e spero che la gente, prima o poi si ribellera’ a tutta questa menzogna e disumanita’.