Un Family day a Palermo «per non lasciare la città in mano al Gay pride»

Di Benedetta Frigerio
20 Maggio 2013
Sabato 22 giugno la sfilata omosessuale percorrerà le strade del capoluogo siciliano. In concomitanza l'iniziativa di 13 associazioni «per difendere l'istituto del matrimonio e andare incontro alla gente»

«Ci saranno spettacoli, musiche, canti tradizionali, tavole rotonde, presentazione di libri, testimonianze per non lasciare la città in silenzio durante il Gay pride che si terrà a Palermo il 22 giugno. Vogliamo dire no alle adozioni e al matrimonio gay e dire sì alla bellezza della famiglia naturale. Perciò inviteremo  a partecipare tutte le persone che incontreremo nel parco Cassarà». Così Filippo Campo, membro dell’associazione “Sos ragazzi” di Roma e Palermo, presenta il Family day siciliano. Con la sua, altre 12 associazioni regionali e nazionali lo scorso 16 maggio hanno costituito il comitato “Family day Palermo”, «che è aconfessionale e apartitico, perché tutela un istituto naturale, vero e buono per ogni essere umano», spiega Campo.

CONTROINFORMAZIONE. Al Gay pride saranno presenti in migliaia, arriveranno persone da tutto il mondo: «Palermo non può tacere: vogliamo aiutare la gente a capire cosa sta succedendo e a “farsi gli anticorpi”. Molti, per via dell’informazione politically correct martellante, sono confusi. I promotori del Gay pride sono venuti qui perché pensano che la Sicilia sia l’ultimo baluardo della tradizione da abbattere». La scelta di ritrovarsi al parco Cassarà dalle 16,30 di sabato fino alla sera e dalle 10,30 di domenica per tutta la giornata è stata presa per due ragioni: innanzitutto per cercare un luogo lontano dal corteo degli attivisti gay ed evitare scontri. E poi perché il «parco è sempre pieno di famiglie e ci sembrava bello andare a incontrarle. L’autoreferenzialità non ci porterebbe lontano». Numericamente parlando, infatti, la neonata manifestazione potrà anche essere in svantaggio rispetto al Gay pride, ma l’obiettivo del neonato comitato è quello di crescere nel tempo.

L’UOMO E LA VITA. Sabato, oltre agli spettacoli, agli incontri e alla presentazione delle varie associazioni, si parlerà del libro di Luca di Tolve, ex omosessuale ora sposato e convertito al cattolicesimo, che interverrà personalmente per raccontare della sua esperienza anche nella mattinata di domenica: «Lo abbiamo invitato per offrire una testimonianza vivente dell’importanza di quanto sosteniamo e per smascherare l’ideologia di genere, parlare dell’infelicità nascosta della condizione omosessuale e della bellezza di una vita che torna alla verità. Infine vogliamo far vedere che il “per sempre” tra uomo e donna è ancora possibile». Domenica 23 giugno sarà anche presentata la rivista Pro life news. Così si parlerà della necessità di difendere la sacralità della vita di ogni uomo e di tutto ciò che contribuisce alla sua realizzazione, famiglia in primis.

@frigeriobenedet

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10 commenti

  1. silence

    sono una donna, cristiana cattolica (praticante)
    sono una donna, innamorata di un’altra donna
    sono una donna, che vive nel segreto
    sono una donna, che vive nelle lacrime
    sono una donna, che vive di sogni
    sono una donna, che vive nella speranza

    perchè la mia vita deve essere diversa da quella di qualsiasi altra donna?
    molti di voi credono che l’omosessualità sia un comportamento deviato, che venga da traumi, che sia una trasgressione e tante altre cose. ma spiegatemi meglio.. io, che non vorrei esserlo, io che vorrei poter vivere alla luce del sole, che vorrei poter presentare la persona che amo ai miei genitori, che vorrei avere una famiglia, dei figli e non vorrei avere occhi e male lingue puntati addosso, perchè io avrei dovuto scegliere di essere quella che sono?
    sapete..io mi odio per essere me stessa e solo perchè dio mi ha dato il dono della vita, non ho mai avuto il coraggio di togliermela, se sono qui e sono quella che sono è perchè lui mi ha fatta così. oggi mi accetto con questo pensiero, che sono stata creata da dio e l’uomo semplicemente non riesce a spiegarselo, neanche io so spiegarmelo, ma posso dare la mia testimonianza.
    non punto il dito contro nessuno, però spero che dio entri nei vostri cuori donandovi un po d’amore da condividere con i vostri fratelli e le vostre sorelle, perchè siamo tutti sotto lo stesso cielo e sulla stessa terra, siamo capaci di distruggere il pianeta e farci la guerra, solo per difendere il nostro pensiero.. non dovremmo essere refrattari nei confronti del diverso e di ciò che non conosciamo e non ci appartiene.

    1. Azaria

      Fammi capire… dici che non vorresti essere omosessuale e dici peró che vorresti presentare la pesona che ami (hai scritto tu stessa: una donna) ai tuoi genitori… o hai le idee poco chiare o le hai spiegate in maniera poco chiara.

  2. kamurou

    Mi scuso per la valanga di messaggi. Il mio cell ha fatto casini.

  3. kamurou

    Tu non sei dio, Enrico, e neanche lo Stato. Questa storia che, se una minoranza di qualsiasi tipo chiede l’allargamento dei diritti, la maggioranza dei cittadini che li possiede di già possa negarglieli è una sciocchezza. Tocca allo Stato valutare l’allargamento. Se è uno stato democratico, l’allargamento avviene quasi in automatico: la democrazia, infatti, non è la dittatura della maggioranza, ma un governo che dà spazio a tutte le identità che compongono il popolo, cercando di mantenerne l’armonia. La discriminazione non la mantiene.

  4. Enrico

    Per sposarsi ci vuole il consenso e i gay hanno il diritto di chiederlo. E io di negarlo per le note ragioni.

  5. Mike

    Certo che se basta una sfilata gay per “turbare” questa salda famiglia classica… mah..
    Mi sa che il problema sta da un’altra parte.
    Volevo solo far notare che ai gay ai quali viene negata una famiglia, NON ripiegano su una convenzionale tra uomo e donna. Perchè per un gay, avere rapporti con una donna è semplicemente CONTRONATURA.
    Quindi mi spiace, ma pure senza una legge, pure senza il perdono divino (leggi sensi di colpa che hanno portati alla castrazione psico sessuale del Di Tolla) i gay restano con i gay. E gli etero con gli etero.
    Servono solo leggi per le coppie di fatto, tra le quali ci sono anche le bellissime coppie cattoliche sfasciate dal divorzio.

    1. beppe

      ai gay viene negata una famiglia? non si nega nulla. basta chiuderli in una stanza e invitarli a scodellare un pargolino dopo nove mesi. tutto qui. vi passiamo gli alimenti gratis per tutto il resto della vita …se ci riuscite.

    2. nix86

      Hai perfettamente ragione Mike. Per un gay andare con una persona di sesso diverso è contro natura. Gli oppositori dei diritti dei gay in realtà hanno come obiettivo di stravolgere la legge naturale. Del resto sostengono anche la castità. Cosa c’è di più contro natura della castità?

      1. Gmtubini

        “Cosa c’è di più contro natura della castità?”
        Risposta:
        I discorsi a bischero sciolto dei cretini che scrivono di cose delle quali non sanno un beneamato cappero.

        1. Paolo

          e sulle cui fantasiose ragioni (vedi castità) non c’è neanche bisogno di perderci troppo tempo, vero sig. gmtubini??

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