
Famiglia all’italiana
A volte ci vogliono decine e decine di volti noti, e un momento speciale perché sia catturato quel mistero, tanto caro e disinvolto, che fa di due o più persone una famiglia: la smorfia sdegnata di una mamma che si chiama Anna Magnani, lo sguardo un po’ afflitto di un Alberto Sordi innamorato, l’umilissimo abbraccio di Nino Manfredi, trattenuto sulle spalle di un burattino che è pur sempre il suo burattino. A volte, insomma, ci vuole uno schermo molto più piccolo dell’orizzonte perso tra il suono della sveglia del mattino e una buonanotte rimboccata più e più volte a fine giornata, e tuttavia abbastanza grande perché ogni immagine da esso catturata sappia sempre riportare, suscitare quell’esperienza, immediata a grandi e bambini, di appartenenza a una famiglia.
Accade così che a Milano, nella cornice di Palazzo Reale, piccolo tempio artistico alle pendici del Duomo e della dorata Madonnina, trovi posto dal 2 marzo al 1° aprile, la mostra Famiglia all’italiana, una finestra, anzi, sessanta finestre – tanti sono i momenti scelti, immortalati dalle più famose pellicole cinematografiche – aperte per raccontare storia e mutamenti di quella «prima cellula della società» che proprio a Milano verrà celebrata insieme al Papa in occasione del VII Incontro Mondiale delle Famiglie (dal 30 maggio al 3 giugno): «Un “luogo” reale e contemporaneo con il quale tutti siamo chiamati a confrontarci, perché tutti abbiamo esperienza di famiglia. Un’esperienza che tocca, a volte quasi inconsapevolmente, ogni ambito della vita, anche quello artistico, così come avviene nel cinema che da sempre racconta storie ed emozioni», sottolinea monsignor Erminio De Scalzi, presidente della Fondazione Milano Famiglie 2012. E si capisce perché tra queste mura, dove gli artisti di tutto il mondo sono soliti dire la loro, per tutto il tempo della mostra inaugurata alla presenza del cardinale Angelo Scola, non ci sarà posto per l’enigma o l’indugio di forme e colori: dai tradimenti di Assunta Spina al dramma famigliare di Piccolo mondo antico, dai tabù di Divorzio all’italiana ai fardelli de La ciociara, dalle provocazioni dell’Ultimo bacio al clan unito de Il cuore grande delle ragazze, «Famiglia all’italiana non è collezione di scatti, ma scatto che colleziona le monografie della nostra vita, le personali del nostro vissuto», spiega monsignor Dario Edoardo Viganò, presidente Fondazione Ente dello Spettacolo che ha curato la mostra in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale.
Una panoramica esaustiva, dunque, a tratti impietosa – è il caso della crisi dei valori evidenziata nei film degli ultimi anni come La bestia nel cuore o Anche libero va bene – ma sempre fedele al racconto della famiglia così com’è: un mistero, a volte fallibile perché profondamente umano, eppure sempre luogo di grazia e volti capaci di mettere alla prova e suscitare le questioni ultime del significato dell’esistenza. Un’ambizione dichiarata dalla mostra che accanto ai capolavori del cinema italiano, ripercorso dagli anni Dieci ai giorni nostri, propone due ulteriori momenti di preparazione all’Incontro: una serie di video catechesi, sintesi del cammino così reale della famiglia nel mondo, e di pannelli dedicati all’evento che porterà a Milano Benedetto XVI e un milione di pellegrini. Capaci di una smorfia materna un po’ sdegnata, gli occhi sempre un po’ afflitti da innamorati e timidi abbracci di papà che in fondo in fondo lo sanno che il destino di quel burattino non è proprio in mano loro.
FAMIGLIA ALL’ITALIANA 2 marzo – 1 aprile 2012, Milano, Palazzo Reale, Piazza Duomo 12, Ingresso gratuito.
Orari: Lunedì 14.30/19.30
Martedì – Mercoledì –Venerdì- Domenica 9.30/19.30
Giovedì – Sabato 9.30/22.30
Ultimo ingresso mezz’ora prima della chiusura
La mostra è promossa dal Comune di Milano, Cultura, Moda Design e Palazzo Reale in collaborazione la Fondazione Milano Famiglie 2012, realizzata da Fondazione Ente dello Spettacolo, in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale
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