Contenuto riservato agli abbonati

Il fallimento dell’ecumenismo di fronte alla guerra in Ucraina

Di Piero Vietti
29 Aprile 2022
L’incontro tra papa Francesco e il patriarca Kirill rimandato, le divisioni insanabili nella Chiesa ortodossa, la necessità di Mosca di una giustificazione religiosa alla guerra. Intervista al docente di Storia e cultura russa Stefano Caprio
Kirill ortodossi ecumenismo
Il patriarca russo Kirill durante la funzione di Pasqua a Mosca (foto Ansa)

Dopo giorni in cui sembrava che un incontro tra papa Francesco e il patriarca ortodosso di Mosca Kirill si sarebbe potuto tenere nei prossimi mesi, la Santa Sede lo ha ufficialmente rinviato a data da destinarsi, come confermato dallo stesso Pontefice in una recente intervista. Tempi ne parla con don Stefano Caprio, sacerdote e docente di Storia e cultura russa al Pontificio Istituto orientale di Roma.
Che conseguenze può avere questo rinvio sul tentativo di costruire la pace in Ucraina?
La diplomazia vaticana ha capito che un incontro adesso non cambierebbe più di tanto le questioni militari, che ormai vanno avanti per conto loro: la Russia non smetterà di bombardare se “si mettono di mezzo i preti”, se Putin vuole conquistare il Sud dell’Ucraina andrà avanti. L’incontro tra Francesco e Kirill può servire a pacificare gli animi alla fine del conflitto. Finché la guerra prosegue, non si possono fare grandi dichiarazioni comuni: il patriarca non si pronuncerà mai contro la guerra in mo...

Contenuto a pagamento
Per continuare a leggere accedi o abbonati
Abbonamento full
€60 / anno
oppure
Abbonamento digitale
€40 / anno

Articoli correlati