
Facciamo un Meeting, bellezza
Il titolo del Meeting di quest’anno fa pensare a uno strano e interessante sviluppo, attraverso diversi cicli che avranno per tema argomenti di tipo economico-sociale. La contemplazione della bellezza richiama il desiderio. Ed è il desiderio che permette di riconoscere la verità presente nella realtà; che la rende sentimento delle cose, che fa costruire forme di vita nuova per l’uomo, che insegna a costruire una societas più giusta e umana.
Da Assago 1987 a Rimini 2002
La formula: desiderio, opere, politica, i termini che don Giussani usò ad Assago nel 1987 di fronte agli esponenti della Dc (allora saldamente al potere), sono il nocciolo della questione.
Al Meeting si parlerà perciò di Welfare Society e Stato. In questo ciclo si affronterà il “più società meno Stato” di fronte alle istituzioni della Seconda Repubblica. Si chiederà a Marcello Pera, presidente del Senato, che cosa c’entra l’esperienza estetica di amore al bello, al giusto, al vero, con il senso dello Stato, tema di solito molto più legato alla sfera etica e al rispetto di regole formali, spesso fredde. Seguirà il workshop sul Welfare, con personaggi d’altissimo profilo quali Pezzotta, Ornaghi, Formigoni, Guzzetti, il sottosegretario Vietti e qualificati giornalisti economici.
Scuola, sanità e antiterrorismo
Analogamente, il workshop sulla scuola ci aggiornerà sulla parità scolastica, facendoci conoscere, attraverso la ricerca dei professori Kilpatrick e Glenn, la realtà scolastica nella maggior parte dei Paesi più sviluppati.
Il ministro Moratti risponderà alle domande degli studenti sull’università. Il ministro Sirchia, con i rappresentanti dell’associazione Medicina & Persona, parlerà di sanità, tra statalismo e libera scelta. Mentre il generale Mori (direttore del Sisde), Pollari (direttore del Sismi) e Volontè (capogruppo del Biancofiore) parleranno di un tema attualissimo: la sicurezza contro attentati terroristici e altre violenze. Infine, con Napolitano il Meeting si interrogherà su un tema altrettanto cruciale: “Il sistema della rappresentanza politica tra partiti e persone”.
Un check up all’economia italiana
Nella nostra concezione, il mondo dell’economia in senso stretto, solitamente legato a posizioni produttivistiche, nasce da una passione ideale dell’uomo. Purtroppo anche noi, spesso, trattiamo questo tema secondo criteri di arida competenza, di tecniche neutrali, di logiche di potere.
Contro questa tendenza, nel ciclo “Dal cuore al lavoro: check up sull’economia”, si parlerà di temi che interessano la vita quotidiana: chi eroga l’energia, il gas, l’acqua (relatori il presidente dell’Enel, Scaroni, e l’on. Tabacci); giovani e agricoltura (incontro con il ministro Alemanno); nuove tecnologie, fattori di informazione (il ministro Gasparri e Alberto Tripi, capo del settore informatico di Confindustria); inquinamento e auto elettrica (interverranno Formigoni, Realacci, il ministro Matteoli, i capi di industrie automobilistiche); l’impresa italiana all’estero (il ministro Marzano, l’on. Bersani, Riello presidente dell’Ucimu, prestigiosa federazione delle macchine utensili); la storia della sconfitta della grande impresa in Italia con Necci (ex amministratore delegato delle Ferrovie) e Da Rold.
Da Versace al medio oriente
Last but not least, l’incontro con Santo Versace e altri noti stilisti, non tanto sulla moda, quanto sulla difesa dell’eccellenza e del bello in questo settore, così centrale nell’espressione del genio italico.
Mentre tutti parlano del confronto tra no global e global, per decidere chi ha sbagliato e chi no, mentre riemergono i luoghi comuni e i terzomondismi più anacronistici, il Meeting non può non trattare il tema della globalizzazione, a noi così caro, perché non siamo un movimento no global, ma universale, così come è universale la Chiesa.
Siamo consapevoli che solo l’educazione al senso religioso, culminante nella fede cristiana, può portare sviluppo, pace, ricerca e costruzione di libertà autentiche, può proporre qualcosa di veramente alternativo.
La globalizzazione non è a priori negativa in tutte le sue forme. La delocalizzazione industriale e la nascita della piccola impresa nel Terzo Mondo, rispettando la persona e la dignità umana, saranno affrontati in un incontro, con la partecipazione di Magarinos, direttore generale dell’Unido, l’agenzia dell’Onu per le piccole imprese.
Quindi si parlerà di lotta al sottosviluppo, con monsignor Martin, nunzio della Santa Sede a Ginevra; con Vattani, ambasciatore italiano a Bruxelles; con Padoa Schioppa, della Banca Centrale Europea. Si parlerà anche di Medio Oriente con gli incontri con l’educatrice ebrea israeliana Calò Livné e con gli artigiani di Betlemme; di educazione in Libano con De Mistura, rappresentante dell’Onu e il patriarca di Gerusalemme.
Arte, imprenditoria, Europa
Infine, come dimenticare l’imprenditore che nasce nel comune medievale? Un po’ mercante e un po’ artista, attento alle cose, ma costruttore anche di cattedrali. Un buon manager e un buon imprenditore è un intreccio di estro, creatività, forza ideale e senso concreto delle cose: tutti valori cristiani. Così i giovani imprenditori della Cdo incontreranno Bernabè e i grandi manager dell’economia italiana pubblica e privata, in un ciclo di dialoghi “botta e risposta”che si terrà nella “sala Cdo”. In conclusione, il suggello istituzionale di Berlusconi e di Prodi, con capi di governo europei per parlare di quell’ Europa dei popoli che è stata la culla del bello coniugato all’utile, al reale, al concreto e che rischia sempre più di essere preda di ideologie che spingono all’astrazione senza identità e quindi con uno sviluppo economico incerto. E tanto altro ancora: Muccioli, In-presa di Emilia Cesana, i pompieri di New York… Chi pensa che la contemplazione del bello possa portare a uomini estatici, sognanti, sentimentali, clericaleggianti, si sbaglia. Ed è servito.
* Presidente della Compagnia delle Opere
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