
ARTempi
Fabrizio de Andrè, il Faber torna a Milano
Ritorna “Fabrizio de André” con le sue canzoni, i suoi personaggi tra realtà e fantasia, il suo essere controcorrente, le sue battaglie vinte e perse e la sua “poetica” che ha fatto scuola, che ha anticipato e interpretato tutte quelle pulsioni e quelle trasformazioni sociali della contemporaneità.
E ritorna all’interno di una retrospettiva decisamente suggestiva che attraverso cimeli visivi e musicali fa rivivere il mito di questo originale cantastorie che «plasma il suo linguaggio per entrare nell’anima delle cose, con un anarchico sentimento che si riverbera nelle parole e nelle ispirazioni musicali dei suoi testi, manifesti contro l’arroganza e l’abuso dei poteri» (come ha sottolineato l’assessore alla cultura del Comune di Milano Massimiliano Finazzer Flory).
Marinella, Bocca di rosa, Carlo Martello, Geordie, e tutti gli altri personaggi creati dal Faber, quegli uomini incompresi, quelle vittime ai margini della società, rivivono insieme a lui in questo percoso emozionale come se fossero anche loro dei miti che vengono riscattati dai “versi” del loro cantore. Sono favole, favole nere contemporanee quelle che ci racconta de André, storie nate tra i vicoli di una Genova tanto amata quanto criticata come troppo imborghesita (lo stesso Fabrizio ce ne parla in questi termini: «Quando durante la guerra ero sfollato in Piemonte, Genova per me era un mito. A cinque anni la vidi per la prima volta e me ne innamorai subito, tremendamente. Genova per me è come una madre. E’ dove ho imparato a vivere»), racconti di immigrati, diseredati e lucciole che con i loro vissuti drammatici e le loro anime forti riescono sempre a lasciare un segno.
L’amore, le donne, gli ultimi, l’anarchia, la libertà, la guerra, la morte, la vita; sono questi i temi conduttori della mostra, temi che il visitatore potrà approfondire grazie alle nuove tecnologie multimediali e interattive che gli consentiranno di creare un proprio percorso di visita per (ri)scoprire le molteplici caratteristiche dell’universo di de André, tra i mille papaveri rossi di Piero, sul London Bridge di Geordie, con la primavera di Bocca di rosa e la solitudine del Pescatore, con i gendarmi e gli assassini, i fiori che sbocciano e che appassiscono in fretta.
La mostra si conclude con una proiezione non-stop di video di interviste, apparizioni televisive, testimonianze di chi gli è stato vicino e concerti, della durata di quattro ore che ripercorrono tutta la vita del cantautore. Vengono, inoltre, privilegiati i contributi inediti e quelli ancora poco conosciuti, alcuni dei quali sono stati inseriti in versione integrale per la prima volta.
“Fabrizio de Andrè” sarà in mostra presso la Rotonda di via Besana dall’11 marzo al 15 maggio.
[internal_gallery gid=24693]
0 commenti
Non ci sono ancora commenti.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!