La preghiera del mattino (2011-2017)

Fabri Fibra con Marco Travaglio contro il nemico dei giovani d’oggi: i vecchi

Di Redazione
03 Novembre 2011
Il rapper futuristico in versione Celentano si scaglia contro gli anziani sul Fatto quotidiano. Giorgio Gori, il perfetto berluscones che tifa Pd e manda in sollucchero i repubblicones. Umberto Veronesi, l'umanizzatore della medicina che non riesce a digerire quelle inutili vite senza qualità. Queste e altre orazioni dai quotidiani di oggi

IL PARTITO DEI DISPONIBILI. Non è più il momento delle furberie, ma pensiamo che ci siano molti disponibili ad uscire dalla maggioranza.
Pierferdinando Casini, Corriere della Sera

OSTACOLI. Monti potrebbe essere, ma non lo si può mandare allo sbaraglio. Per fare il governo tecnico c’è l’ostacolo dei numeri in Parlamento.
Romano Prodi intervistato da Giampiero Calapà, il Fatto quotidiano

SARÀ DURA. Immaginate il ministro Ignazio La Russa quando mette su la faccia nervosa.
Fabrizio Roncone, Corriere della Sera

SULL’HARD ABBIAMO GIÀ DATO. Il Consiglio dei ministri convocato ieri sera per permettere al governo di arrivare a Cannes, stamattina, con un pacchetto di misure anticrisi, alla fine ha scelto la strada “soft”.
Luisa Grion, la Repubblica

UN PERFETTO BERLUSCONES. Se domandi a chi lavora nella sua società, ti dice che (Giorgio Gori, ndr) è «un figo». Uno che saluta i dipendenti dal primo all’ultimo, sempre col sorriso, sempre pronto a motivarti.
Annalisa Cuzzocrea, la Repubblica

UN PERFETTO REPUBBLICONES. Vittorio Feltri – che lo licenziò dall’Eco di Bergamo quando Gori muoveva i primi passi da giornalista – lo ricorda come un «fighetto di sinistra».
Annalisa Cuzzocrea, la Repubblica

IMPEGNO. Le 100 proposte del wiki-pd sono partite dal suo computer perché lui (Giorgio Gori, ndr) era rimasto lì a lavorare con gli altri mentre Renzi era da Fazio.
Annalisa Cuzzocrea, la Repubblica

MA CERTO. Bisogna studiare per sapere. La conoscenza non serve per avere potere, ma autorevolezza.
Ingazio Visco, nuovo governatore della Banca d’Italia, la Repubblica

APPUNTO. È il nuovo capo della Bce, Mario Draghi, l’italiano più potente al mondo.
La Repubblica

PICCIONI. Cattelan volteggia sul cielo di New York.
Titolo della Repubblica

VECCHI BASTARDI. I vecchi hanno intasato tutte le strutture bloccando la crescita del lavoro e dei posti di lavoro.
Fabri Fibra nel suo nuovo libro Dietrologia con prefazione di Marco Travaglio, il Fatto quotidiano

BANCHIERI BASTARDI. La Chiesa anglicana scomunica gli «idoli dell’alta finanza», ciechi e sordi.
Fabio Cavalera, Corriere della Sera

POI SI È BARRICATO IN CASA. L’arcivescovo (di Canterbury, ndr) Rowan Williams, noto per le sue simpatie progressiste, (…) si schiera per una «Robin Hood tax 2, ovvero una tassa sulle transazioni finanziarie», comunemente considerata una tassa per «togliere ai ricchi e dare ai poveri».
e.fr., la Repbubblica

INDIGNADOS BENVENUDOS. Al suo arrivo all’Eurotower, la piazza è gremita di indignados: tende piantate, canti, balli e corsi di poesia. L’aria è gelida. Ma per i giovani che protestano contro il capitalismo sono aperti i servizi del Teatro dell’Opera.
Elena Polidori, la Repubblica

COM’È UMANO LEI. Umberto Veronesi riceve oggi la sua quattordicesima laurea honoris causa. (…) Motivazione? Un riconoscimento all’umanizzazione della medicina.
Mario Pappagallo, Corriere della Sera

MEZZUOMINI. Abbiamo allargato l’orizzonte dalla sola quantità di vita (vale a dire la sua durata) alla qualità di vita. Vivere senza qualità è vivere a metà.
Umberto Veronesi, Corriere della Sera

AUTOSCHIAFFO. Il giovedì daremo uno schiaffo al potere. Sarà una giornata di sciopero contro la tv che fa schifo.
Michele Santoro lancia la sua nuova trasmissione, la Repubblica

ORA È PRONTO PER IL CORRIERE. Non ci sarà un’altra, l’ennesima, fine del mondo. Perlomeno non a breve. Harold Camping, l’ex ingegnere e ora novantenne predicatore californiano (…) ha ammesso l’errore sulla fine del mondo, ha chiesto scusa per alcune esternazioni e si è dimesso da predicatore radiofonico.
Elmar Burchia, corriere.it

PREMIO CHISSENEFREGA. Quando fui mandato a Londra, primi passi da giornalista, anno 1948, salii sul vagone letto a Torino, amici in stazione per l’addio, scesi a Parigi, Gare de Lion, la mattina dopo.
Piero Ottone, la Repubblica

 

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