F2i e Sea. «Un’operazione che farà male al Comune di Milano»

Di Massimo Giardina
21 Dicembre 2012
Il fondo F2i si fa avanti per comprare il 15 per cento di Sea della Provincia. Per l'ex assessore Beretta è una storia già scritta e con un responsabile: Bruno Tabacci

La telenovela “privatizzazione Sea” – la società che gestisce gli aeroporti milanesi – non si è ancora conclusa perché si è rifatto avanti il fondo F2i di Vito Gamberale, già socio di Sea al 29 per cento comprato lo scorso anno, per acquisire un ulteriore 15 per cento da Asam – holding controllata dalla provincia di Milano.
«Un’operazione studiata a tavolino già un anno fa: mi sembra un copione già scritto e dove ci smena il Comune che perderà il controllo di una buona società che quando va male realizza 40 milioni di euro di dividendi, senza incassare il premio di maggioranza» dice a tempi.it Giacomo Beretta, ideatore della privatizzazione di Sea in qualità di assessore al Bilancio nella giiunta di Letizia Moratti, ma «con l’obiettivo di vendere il 51 per cento e massimizzare la vendita».

IL REGISTA DELL’OPERAZIONE. «F2i, con un 29 per cento, ha condizionato la quotazione in borsa e si è messa nella condizione di essere l’unico acquirente di Sea: nessuno ora si metterebbe a comprare il 15 per cento della provincia conoscendo il peso reale di F2i». Secondo l’ex assessore, tutta l’operazione non è stata un puro caso e non è neanche stata determinata da un comportamento di superficilità, ma «ha un nome ed un cognome: Bruno Tabacci in combutta con il comune di Milano. Potevano dar luogo alla quotazione in borsa, così come da me cominciata per il 51 per cento della società, oppure attraverso l’istituzione di un bando internazionale, ma sempre per la vendita della maggioranza; si sarebbe incassato un bel valore. Purtroppo la nuova tendenza è chiara: socializzare le perdite e privatizzare gli utili».

ERA GIA’ TUTTO CHIARO. La vendita del 29 per cento a F2i avvenuta lo scorso dicembre ha reso meno appetibile il tentativo di collocamento in borsa e ogni possibile vendita di un’ulteriore minoranza. Spiega Beretta: «Il disegno di Vito Gamberale sugli aeroporti nasce molto prima, cioè da quando entra nella compagine societaria dell’aeroporto di Napoli. In un’intervista da lui rilasciata veniva chiaramente esplicitato il suo progetto sul settore aeroportuale. Il paradosso del sistema italiano è che, non avendo più un sistema politico saldo, abbiamo un imprenditore – Gamberale – che nasce dalle imprese pubbliche, usa soldi pubblici e fa l’imprenditore privato».
In estrema sintesi, quanto successo nel caso Sea è un progetto nato ben più di un anno fa, che «trova nel clima di antipolitica un terreno molto fertile e continuerà con la privatizzazione di A2a: altra gallina dalle uova d’oro che fa gola a tanti e che Tabacci coglierà, a meno che non si candidi alle politiche. Ma in questo caso qualcun altro realizzerà l’operazione al posto suo».

@giardser

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